UNIVERSITA DEGLI STUDI DI ROMA LA SAPIENZA

Facoltà di

Scienze Matematiche FF.NN.

UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI ROMA “LA SAPIENZA

Facoltà di Scienze MFN

MANIFESTO DEGLI STUDI 2003/2004

a)Corsi di laurea

Classe 1 delle lauree in biotecnologie

Biotecnologie Biotecnologie Agro-Industriali

Classe 12 delle lauree in scienze biologiche

Scienze Biologiche

Classe 16 delle lauree in scienze della terra

Scienze Geologiche

Classe 21 delle lauree in scienze e tecnologie chimiche

Chimica Chimica Industriale Scienze della sicurezza e protezione Ambientale (sede di Civitavecchia)

Classe 25 delle lauree in scienze e tecnologie fisiche

Fisica Fisica ed Astrofisica Tecnologie fisiche e dell’informazione

Classe 26 delle lauree in scienze e tecnologie Informatiche

Informatica Tecnologie informatiche

Classe 27 delle lauree in scienze e tecnologie per l’ambiente e la natura

Scienze Ambientali Scienze Naturali

Classe 32 delle lauree in scienze matematiche

Matematica

Classe 41 delle lauree in tecnologie per la conservazione ed il restauro dei beni culturali

Scienze applicate ai beni culturali e alla diagnostica per la loro conservazione

b)Corsi di laurea specialistica

Classe 8/S delle lauree specialistiche in Biotecnologie industriali

Biotecnologie genomiche Biotecnologie industriali e ambientali Biotecnologie industriali e agro-alimentari

Classe 12/S delle lauree specialistiche in Conservazione e restauro del patrimonio storico-artistico

Scienze applicate ai beni culturali

Classe 20/S delle lauree specialistiche in Fisica

  • Fisica
  • Tecnologie fisiche e dell’informazione

Classe 23/S delle lauree specialistiche in Informatica

Informatica

Classe 45/S delle lauree specialistiche in Matematica

  • Didattica e storia della matematica
  • Matematica per le applicazioni
    • Matematica
    • Classe 62/S delle lauree specialistiche in Scienze Chimiche
  • Chimica
  • Chimica analitica e metodologie applicate

Classe 66/S delle lauree specialistiche in Scienze dell’Universo

Astronomia e Astrofisica

Classe 86/S delle lauree specialistiche in Scienze geologiche

  • Geologia applicata all’ingegneria e alla pianificazione territoriale
  • Georisorse
  • Geodinamica, geofisica e vulcanologia
  • Prospezioni geologiche e cartografia

Manifesto 2003/2004

Coordinato dalle Facoltà di: Farmacia - I e II Facoltà di Medicina e Chirurgia - Scienze Matematiche Fisiche e Naturali

Manifesto degli studi per l’anno accademico 2003/04

Il Corso di laurea in Biotecnologie (Laurea 1° livello – Classe delle lauree in Biotecnologie) ha la durata di tre anni e prevede tre indirizzi collegati con le Facoltà concorrenti: Biotecnologie farmaceutiche (Facoltà di Farmacia); Biotecnologie mediche (I e II Facoltà di Medicina e Chirurgia); Biotecnologie industriali (Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali). Il titolo conseguito consentirà l’accesso alle successive lauree specialistiche (Classi 8/S e 9/S) che verranno attivate dalle suddette Facoltà con il riconoscimento dei crediti acquisiti. Nell’anno accademico 2003-2004 si prevede l’attivazione di tutti e tre gli anni del Corso di Laurea.

Titolo di ammissione: quelli previsti dalle vigenti disposizioni di legge.

Il corso di laurea in Biotecnologie è ad ingresso programmato ed il numero di posti disponibile, fissato per l’a.a. 2003/04, è di 120, ripartiti in 40 per ognuno dei tre indirizzi. L’accesso al corso sarà subordinato al superamento di una prova di ammissione con domande a risposte multiple su argomenti di base di Biologia, Chimica, Fisica e Matematica. Le domande saranno basate sui programmi delle materie predette in uso nelle scuole secondarie superiori. Entro il 31 luglio del secondo anno di corso è prevista la possibilità di cambiare l’opzione nella scelta dell’indirizzo esercitata al momento dell’iscrizione, purché il numero degli studenti iscritti in ciascun indirizzo non aumenti di più del 20%.

Il corso di laurea si svolge per corsi monodisciplinari e integrati. Della commissione d’esame fanno parte tutti i docenti del corso integrato. Ogni anno di corso viene articolato in periodi didattici semestrali e prevede lo svolgimento di

attività teoriche e di laboratorio. L’intero corso triennale comprende 180 CFU. Un CFU corrisponde a 25 ore di attività formativa di cui almeno il 60% dedicato allo studio personale o ad altre attività formative di tipo individuale.

Non meno di 32 crediti complessivi verranno dedicati ad attività di laboratorio. Per il laboratorio un CFU si considera corrispondente a 16 ore di esercitazione. La frequenza ai corsi è obbligatoria ed è verificata secondo modalità stabilite dai singoli docenti.

Gli studenti verranno seguiti da Tutori designati dal Consiglio della struttura didattica. La didattica svolta durante il corso di Laurea e i crediti relativi per un totale di 180 CFU di cui almeno 32 CFU di laboratorio (incluso il tirocinio per la prova finale) vengono così ripartiti:

a) Attività formative di base per un totale di 44 CFU così suddivisi: 8 CFU alle discipline matematiche: i settori di riferimento sono tutti quelli tabellari; 5 CFU alle discipline fisiche: i settori di riferimento sono tutti quelli tabellari; 21 CFU alle discipline chimiche: i settori di riferimento sono CHIM/02, CHIM/03, CHIM/06; 10 CFU alle discipline biologiche: i settori di riferimento sono, come da tabella, BIO/10, BIO/11 e BIO/13.

b) Attività formative caratterizzanti per un totale di 87 CFU così ripartiti: 49 CFU alle biotecnologiche comuni: 13 CFU alle specifiche biologiche; 15 CFU alle specifiche chimiche; 10 CFU alle specifiche mediche.

c) Attività formative affini o integrative per la formazione interdisciplinare 18 CFU. d) Altre attività formative per un totale di almeno 31 CFU, sono distribuite fra:

Attività formative autonomamente scelte dallo studente per un totale di 12 CFU. Per tali scelte l’offerta formativa includerà attività formative professionalizzanti nei diversi settori delle Biotecnologie. Attività formative relative all’apprendimento della lingua inglese per un totale di 9 CFU. Tirocinio e preparazione alla prova finale per un totale di almeno 10 CFU.

Tirocinio e prova finale: La prova finale consiste nella presentazione, con discussione, di una relazione scritta individuale sull'attività sperimentale svolta nel corso di tirocinio o stage, con le modalità di seguito riportate, in seduta pubblica. Una commissione di docenti e ricercatori esprimerà la valutazione finale in centodecimi. Il diploma di laurea verrà rilasciato dalla Facoltà corrispondente all’indirizzo seguito. L’attività di laboratorio, nonché la preparazione della tesi di laurea, potranno essere svolte, in parte, anche all’esterno dell’Università presso qualificate istituzioni pubbliche e private con le quali siano stipulate apposite convenzioni. Le attività relative alla preparazione della prova finale per il conseguimento della laurea saranno svolte dallo studente, sotto la supervisione di un docente-tutore.

Requisiti per il conseguimento della Laurea: La Laurea si consegue con il superamento dell'esame finale. Per essere ammesso alla prova finale lo studente deve avere conseguito i crediti relativi alle attività previste dal presente regolamento, che sommati a quelli da acquisire nella prova finale gli consentano di ottenere almeno 180 crediti.

Capacità professionali e sbocchi professionali: Il corso triennale intende fornire capacità e competenze di base e professionali che consentano, oltre all’accesso, senza debiti formativi, alle successive lauree specialistiche, anche una collocazione lavorativa immediata nei seguenti settori: -Università ed altri Istituti ed Enti pubblici e privati interessati alla ricerca biotecnologica e

biomedica; -Industrie, in particolare quelle farmaceutiche, della diagnostica biotecnologica, della

cosmetologia, del settore agroindustriale e della chimica fine; -Laboratori di servizi (es. protezione ambientale); -Strutture del sistema sanitario nazionale (laboratori di analisi; laboratori e servizi di

diagnostica).

Piano degli studi per l’anno accademico 2003/04 I ANNO

I SEMESTRE II SEMESTRE
Matematica 4 Matematica e uso calcolatori 4
Chimica generale e inorganica 6 Genetica 1 4
Chimica organica 1 5 Chimica organica 2 5
Fisica 5 Biologia cellulare 2 4
Biologia cellulare 1 5 Biologia cellulare vegetale 3
Inglese 5 Microbiologia generale e tecniche microbiologiche 3
TOTALE 30 TOTALE 23

II ANNO

I SEMESTRE II SEMESTRE
Genetica 2 e 3 3+4 Biotecnologie Cellulari e Istologia 5
Biologia molecolare 1 3+3 Biochimica 2 4
Biochimica 1 4 Fisiologia generale e vegetale 7
Chimica fisica 5 Metodologie biochimiche 3
Microbiologia generale e genetica microbica 3 Biologia molecolare 2 3+3
Chimica analitica 4 Fisica applicata 5
TOTALE 29 TOTALE 30

III ANNO

I SEMESTRE II SEMESTRE
Microbiologia generale e Biotecnologie microbiche 3 Microbiologia industriale e delle fermentazioni 4
Immunologia 5 Aspetti economici e legislativi 4
Patologia generale 5 Bioetica 4
Ecologia e tecnologie ambientali 5 Chimica Farmaceutica 4
Farmacologia 5
Tecnologie farmaceutiche 3
TOTALE 26 TOTALE 16
Prova finale 10
Inglese 4
Opzionali 12 Totale complessivo: 180

OFFERTA DI CORSI per le “Attività formative a scelta dello studente”

I (Biotecn. Industriali) II (Biotecn. Mediche) III (Biotecn. Farmaceutiche)
Processi biotecnol. ind. Anatomia umana Tecnologia Farmaceutica
Biochimica industriale Bioinformatica Biotecnologie farmaceutiche
Biologia dello sviluppo Biologia dello sviluppo Bioinformatica
Analisi biochimico-cliniche Analisi biochimico-cliniche Biochimica industriale
Biotecnologie vegetali Virologia Analisi biochimico-cliniche
Anatomia umana Parassitologia Analisi strumentale
Bioinformatica Genetica Umana Impianti ind. farmaceutica
Metodologie chimico-fisiche Scienza dell’Alimentazione Chimica Generale e Inorganica 2
Neuropsicofarmacologia

Nell’ambito dell’offerta formativa del Corso di Laurea, lo studente potrà scegliere tre corsi opzionali che gli consentiranno di acquisire i 12 CFU previsti “a scelta dello studente”.

La Segreteria studenti fa capo alla Segreteria della Facoltà di Farmacia.

La segreteria didattica fa capo alla Dr.ssa Maria Carbone (Via dei Sardi 70, Tel.: 06/499127827, e-mail: Maria.Carbone@uniroma1.it ).

MANIFESTO ANNUALE DEGLI STUDI DELLA LAUREA TRIENNALE IN BIOTECNOLOGIE AGRO-INDUSTRIALI (CLBAI)

Anno Accademico 2003-2004

Facoltà di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali Università di Roma "La Sapienza" - Sede di Latina

v.le Le Corbusier 381, Latina

OBIETTIVI FORMATIVI

Obiettivo del Corso di Laurea è la formazione della figura del biotecnologo nel settore agro-industriale, che sia dotata di una adeguata preparazione nelle discipline di base (matematica, statistica, uso del computer, chimica, fisica, biologia) e di conoscenze approfondite dei sistemi biologici finalizzati all’applicazione biotecnologica, ed in particolare nella manipolazione, riproduzione e coltivazione di microrganismi e piante. La preparazione verrà completata con “conoscenze trasversali” relative alla gestione aziendale e alla cultura d’impresa. Al laureato verrà inoltre fornita, accanto alla formazione teorica, una esperienza di attività pratica professionalizzante nell’ambito delle biotecnologie agro-industriali mediante attività di laboratorio.

ATTIVAZIONE DEI CORSI

Nell’Anno Accademico 2003-2004 vengono attivati il 1°, 2° e 3° anno del Corso di Laurea in Biotecnologie Agro-Industriali (CLBAI). La durata legale del CLBAI e' di tre anni.

ACCESSO

Per essere ammessi al corso di laurea in Biotecnologie occorre essere in possesso di un diploma di scuola secondaria superiore o di titolo equivalente conseguito nell'Unione Europea o in altri paesi, ritenuto idoneo, e di una adeguata preparazione in Matematica, Biologia, Chimica e Fisica. Ogni studente potrà valutare preventivamente la propria preparazione mediante un test che sarà a disposizione nella pagina WEB dedicata dall’Università “La Sapienza” al corso di Laurea (http://w3.uniroma1.it/pololatina/biotec/laurea/clbai.htm) .

SVOLGIMENTO DEI CORSI

I Corsi del CLBAI (Tabella 1), sono svolti su base quadrimestrale e in modo coordinato con prove di accertamento in itinere ed esami finali. I Corsi sono organizzati in modo da lasciare allo studente, alla fine del ciclo delle lezioni, un periodo di studio sufficiente per la preparazione degli esami.

Inizio dei corsi 15 settembre 2003.

Le date indicative di inizio e di fine dei tre quadrimestri per l'Anno Accademico 2003-2004, comprese le sedute di esame sono:

1° quadrimestre: 15 settembre 2003 - 18 dicembre 2003 2° quadrimestre: 7 gennaio 2004 - 2 aprile 2004 3° quadrimestre: 5 aprile 2004 - 23 luglio 2004

Queste date potranno subire variazioni dipendenti dalla definizione del Calendario Accademico per l'Anno Accademico 2003-2004.

La durata dei Corsi è definita dal Piano Didattico. L’ attività didattica (lezioni e/o esercitazioni teoriche) viene svolta dal lunedì al venerdì in orario mattutino, mentre l’attività' di laboratorio (esercitazioni pratiche) viene svolta prevalentemente in orario pomeridiano.

FREQUENZA

Per sostenere gli esami finali dei Corsi e' obbligatoria la presenza ad almeno il 60% delle lezioni ed il 60% delle esercitazioni di ogni singolo Corso. Sono previste deroghe per studenti lavoratori.

Al fine di raggiungere il minimo di frequenza, gli studenti sono pregati di seguire le lezioni fin dall’inizio (15 settembre 2003) anche se non hanno ancora perfezionato le pratiche per l’immatricolazione o per l’iscrizione al Corso di Laurea.

Tabella 1 - PIANO DIDATTICO

CORSI DEL 1° ANNO
I° QUADRIMESTRE CREDITI SETTORE II° QUADRIMESTRE CREDITI SETTORE III° QUADRIMESTRE CREDITI SETTORE
Istituzioni di analisi matematica 6 MAT/05 Botanica 6 BIO/01 Genetica 6 BIO/18
Chimica generale ed inorganica 7 CHIM/03 Chimica organica I (a*) 5 CHIM/06 Fisica 5 FIS/01
Biologia generale 6 BIO/06 Ecologia 6 BIO/07 Statistica e uso dei calcolatori 6 MAT/06
Chimica organica II (a*) 3 CHIM/06
CORSI DEL 2° ANNO
I° QUADRIMESTRE CREDITI SETTORE II° QUADRIMESTRE CREDITI SETTORE III° QUADRIMESTRE CREDITI SETTORE
Biochimica 6 BIO/10 Chimica analitica (b*) 4 CHIM/01 Brevettazione e legislazione europea 4 IUS/04
Microbiologia generale 6 BIO/19 Chimica analitica strumentale (b*) 5 CHIM/01 Economia aziendale 5 SECS-P/07
Lingua inglese (Idoneità) 5 LIN/12 Biologia molecolare 6 BIO/11 Genetica dei sistemi complessi 4 BIO/18
Chimica fisica 5 CHIM/02 Fisiologia e biochimica vegetale 6 BIO/04
CORSI DEL 3° ANNO
I° QUADRIMESTRE CREDITI SETTORE II° QUADRIMESTRE CREDITI SETTORE III° QUADRIMESTRE CREDITI SETTORE
Chimica delle fermentazioni (c*) 4 CHIM/11 Biotecnologie ricombinanti 5 BIO/11 Biotecnologie vegetali 5 BIO/04
Microbiologia industriale (c*) 4 CHIM/11 Metodologie biochimiche 5 BIO/10 Bioetica 4 M-FIL/03
Processi biologici industriali 5 ING-IND/25 Tecnologie alimentari 5 AGR/15 A scelta (d*) 5
Patologia vegetale 6 AGR/12 A scelta (d*) 5

Si ricorda che un credito corrisponde a 25 ore di lavoro di apprendimento, di cui 8 ore di lezione in aula o 16 ore di attività di laboratorio. I Corsi indicati con lettere seguite da asterisco prevedono un esame finale comune con voto unico.

PROPEDEUTICITA'

Per l'Anno Accademico 2003-2004 sono state definite le propedeuticità dei Corsi attivati del CLBAI, secondo quanto riportato in Tabella 2.

Tabella 2

PER SOSTENERE L'ESAME DI: BISOGNA AVER SUPERATO L'ESAME DI:
Botanica Biologia generale
Genetica Biologia generale
Ecologia Biologia generale
Fisica Istituzioni di matematica
Statistica e uso dei calcolatori Istituzioni di matematica
Chimica organica (I+II) Chimica generale e inorganica
Biochimica Chimica organica (I+II)
Microbiologia generale Biologia generale
Chimica fisica Chimica generale ed inorganica e Fisica
Chimica analitica (+strumentale) Chimica generale ed inorganica
Biologia molecolare Biologia generale e Genetica
Genetica dei sistemi complessi Genetica
Fisiologia e Biochimica vegetale Botanica e Biochimica
Biotecnologie ricombinanti Biologia molecolare
Biotecnologie vegetali Fisiologia e Biochimica vegetale
Chimica delle fermentazioni + Microbiologia generale
Microbiologia industriale
Metodologie biochimiche Biochimica
Patologia vegetale Fisiologia e Biochimica vegetale

SVOLGIMENTO DEGLI ESAMI

Le prove di esame si tengono alla fine di ogni quadrimestre, dopo il termine delle lezioni. Per l'Anno Accademico 2003-2004 gli esami si terranno indicativamente nei seguenti periodi:

8 dicembre 2003 - 18 dicembre 2003 22 marzo 2004 - 2 aprile 2004 12 luglio 2004 - 23 luglio 2004 6 settembre 2004 - 14 settembre 2004

Si ricorda che non sono consentiti appelli d'esame durante il periodo di svolgimento delle lezioni.

SVOLGIMENTO DEL TIROCINIO E DELLA PROVA FINALE

Il tirocinio e' obbligatorio e può essere svolto come attività pratica e/o di ricerca bibliografica presso laboratori di ricerca di Enti pubblici o privati, Aziende o Imprese pubbliche o private nei settori relativi ai contenuti formativi del Corso di Laurea in Biotecnologie Agro-Industriali. Il lavoro svolto dallo studente per il tirocinio, da svolgersi preferibilmente durante il 3° quadrimestre del 3° anno, dà luogo al riconoscimento di 8-10 crediti. Per ottenere l'assegnazione della sede e la modalità di svolgimento del tirocinio, lo studente deve presentare domanda alla Segreteria Didattica, indicando gli esami superati, le relative votazioni ed eventuali preferenze degli argomenti da affrontare per il tirocinio. Il tirocinio viene assegnato dal Consiglio del CLBAI, tenendo conto delle disponibilità delle singole strutture e delle preferenze dello studente. Contestualmente viene assegnato allo studente il relatore.

La prova finale, che dà luogo al riconoscimento di 5 crediti, consiste nella discussione dell'elaborato scritto, che lo Studente è tenuto a redigere, relativo al lavoro svolto durante il tirocinio. Per essere ammesso a sostenere la prova finale, lo studente deve:

  • aver seguito tutti i Corsi del CLBAI previsti dal Piano Didattico e averne superato gli esami finali (155 crediti)
  • aver acquisito i 10 crediti relativi alle “Attività formative a scelta dello Studente”
  • aver svolto il tirocinio per un totale di almeno 8 crediti, fino ad un massimo di 10 crediti
  • aver acquisito almeno 2 crediti in attività formative relative a capacita' informatiche, linguistiche e relazionali, nel caso in cui il tirocinio corrisponda a solo 8 crediti
  • aver comunicato alla Segreteria Didattica di voler sostenere la prova finale almeno 45 giorni prima della data della Seduta di Laurea
  • aver presentato alla Segreteria Didattica la necessaria documentazione, da ritirarsi presso la Segreteria Studenti, almeno 30 giorni prima della data della Seduta di Laurea
  • aver consegnato alla Segreteria Studenti una copia dell'elaborato scritto su supporto informatico firmato dal relatore, almeno 30 giorni prima della data della Seduta di Laurea
  • aver consegnato alla Segreteria Didattica due copie cartacee dell'elaborato scritto, firmate dallo studente e dal relatore, e un breve riassunto (massimo 1 pagina formato A4) dell'elaborato almeno 15 giorni prima della data della Seduta di Laurea

PASSAGGI DA ALTRI CORSI DI LAUREA E/O DIPLOMA

Gli studenti provenienti da altri Corsi di Laurea e/o di Diploma possono chiedere il passaggio al CLBAI, presentando domanda presso la Segreteria Studenti, insieme all'elenco degli esami superati negli altri Corsi di Studio, corredato da votazioni ottenute, crediti acquisiti e programmi dei Corsi seguiti. La documentazione verrà esaminata da un'apposita Commissione di Docenti del CCL in Biotecnologie Agro-Industriali e le eventuali convalide di esami verranno approvate dal CCL, che indicherà l'anno di corso al quale lo studente verrà iscritto. Si ricorda che le norme relative alla frequenza e alle propedeuticità sono vincolanti anche per gli studenti in passaggio.

PASSAGGI DAL DIPLOMA UNIVERSITARIO IN BIOTECNOLOGIE AGRO-INDUSTRIALI AL CORSO DI LAUREA IN BIOTECNOLOGIE AGRO-INDUSTRIALI - NORME TRANSITORIE

E’ consentito agli Studenti iscritti al DUBAI di passare al CLBAI. Il passaggio viene approvato dal CCL contestualmente al riconoscimento dei crediti maturati dallo Studente durante il Corso di Diploma. In Tabella 3 sono indicate le corrispondenze tra gli insegnamenti del Diploma e della Laurea.

Tabella 3

INSEGNAMENTI DEL DIPLOMA INSEGNAMENTI DELLA LAUREA
Istituzioni di analisi matematica Istituzioni di analisi matematiche
Chimica generale ed inorganica Chimica generale ed inorganica
Biologia generale Biologia generale
Chimica organica Chimica organica I
Chimica Organica II
Genetica Genetica
Ecologia Ecologia
Fisica generale Fisica
Metodi matematici e statistici Statistica e uso dei calcolatori
Chimica biologica Biochimica
Chimica fisica biologica Chimica fisica
Chimica analitica Chimica analitica
Chimica analitica strumentale
Organizzazione Azienda Agraria Economia aziendale
Economia Aziende industriali Economia aziendale
Biologia molecolare Biologia molecolare
Fisiologia vegetale Fisiologia e Biochimica vegetale
Biochimica vegetale
Chimica delle fermentazioni Chimica delle fermentazioni
Microbiologia industriale Microbiologia industriale
Processi biologici industriali Processi biologici industriali
Biotecnologie vegetali Biotecnologie vegetali
Miglioramento genetico delle piante agrarie Miglioramento genetico delle piante

ACCESSI ALLE LAUREE SPECIALISTICHE

E’ possibile accedere senza debiti formativi alla Laurea Specialistica in “Biotecnologie Industriali ed Agro-Alimentari”, appartenente alla Classe delle Biotecnologie Industriali, attivata presso la sede di Latina dell’Università “La Sapienza”.

SBOCCHI PROFESSIONALI

I laureati in Biotecnologie Agro-Industriali potranno trovare sbocco principalmente presso aziende del settore agroalimentare, chimico, farmaceutico e nei laboratori di ricerca di Enti pubblici o privati. I laureati in Biotecnologie AgroIndustriali (Classe 1) potranno esercitare attività professionali secondo le normative in via di perfezionamento previste per l’iscrizione agli Albi Professionali, previo superamento dell'Esame di Stato.

Università di Roma “La Sapienza”
Facoltà di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali
Corso di Laurea in Scienze Biologiche
Anno Accademico 2003-2004

Informazioni per le Matricole

LA LAUREATRIENNALE Il corso di Laurea è il I livello degli studi universitari. Prevede 3 anni e garantisce una preparazione teorica di base relativa alle discipline di studio scelte dallo studente, integrata con una formazione professionalizzante che permette un adeguato inserimento nel mondo del lavoro. Viene rilasciato il titolo di Laurea con l’acquisizione di 180 CREDITI.
IL SISTEMADEI CREDITI Il credito formativo universitario(CFU) è la misura del volume di lavoro di apprendimento, compreso lo studio individuale, richiesto ad uno studente in possesso di adeguata preparazione iniziale per l'acquisizione di conoscenze ed abilità nelle attività formative previste dagli ordinamenti didattici dei corsi di studio. Si considera che il credito corrisponda a 25 ore di lavoro dello studente; il tempo riservato allo studio personale è tra il 50 e il 60 per cento. Un anno accademico richiede a uno studente, impegnato a tempo pieno nello studio, una quantità media di lavoro convenzionalmente fissata in 60 crediti. L’ impegno annuo di uno studente corrisponde quindi a 1500 ore.
LE ATTIVITÀFORMATIVE I contenuti formativi possono essere impartiti non più attraverso corsi annuali rigidi, ma attraverso moduli didattici, pari ciascuno a un numero limitato di crediti. Le attività formative che caratterizzano un diverso corso di studio possono essere suddivise in diverse forme: didattica assistita (lezioni in aula, esercitazioni, seminari), studio individuale (studio di testi, elaborazioni di relazioni, lavori di gruppo o individuali, attività di laboratorio, preparazione dell’esame), e attività svolte durante periodi di stage e tirocini. I crediti assegnati a ogni attività formativa vengono indicati nei Regolamenti didattici d’Ateneo e anche nei Regolamenti dei singoli corsi di studio.
PROVEE VOTI I crediti non sostituiscono i voti: poiché rappresentano una misura quantitativa del carico di lavoro richiesto allo studente per raggiungere diversi traguardi formativi, non valutano il profitto, rimangono quindi indipendenti dal voto conseguito con esami o prove di altro genere. Questi continueranno ad essere espressi in trentesimi, con eventuale lode. Per acquisire i CREDITI FORMATIVI assegnati alle ATTIVITÀ FORMATIVE è necessario il superamento da parte dello studente di una prova d’esame o di un’altra forma di verifica.
OBIETTIVI FORMATIVI Il corso di laurea in Scienze Biologiche si propone di formare biologi con una ampia conoscenza di base nelle diverse aree della biologia, dal livello molecolare a quello ecosistemico, che consenta di fronteggiare l’enorme e crescente sviluppo di settori quali l’ingegneria genetica e le biotecnologie; gli aspetti applicativi della biologia cellulare; lo studio delle interconnessioni fra struttura, funzione e adattamento negli organismi, in particolare nello sviluppo degli organismi, nell’integrazione endocrina e neurale, nella interazione con l’ambiente; lo studio dei meccanismi molecolari e di regolazione di biotrasformazioni, espressione e regolazione genica, trasduzione dei segnali, comunicazioni intra e intercellulari; ecofisiologia, comportamento, interazioni intra e interspecifiche e con l'ambiente; biogeografia, sistematica e filogenesi; lo studio e la conservazione della biodiversità.
FORMAZIONE GENERALE Il biologo dovrà acquisire: -le indispensabili basi di matematica, fisica e chimica, -una ampia conoscenza di base dei diversi settori delle scienze biologiche; -familiarità con il metodo scientifico di indagine; -capacità di svolgimento di compiti tecnico-operativi e attività professionali di supporto in attività produttive e tecnologiche, laboratori e servizi, a livello di analisi, controlli e gestione; -uso della Lingua Inglese nell'ambito specifico di competenza; -adeguate competenze nell’uso di strumenti informatici per la elaborazione dei dati e per la comunicazione e gestione dell'informazione; -capacità di lavorare in gruppo, di operare con definiti gradi di autonomia e di inserirsi prontamente negli ambienti di lavoro.
I CURRICULA Al 3° anno il corso è diversificato in curricola, che si differenziano per circa 30 crediti che, oltre a facilitare la prosecuzione della formazione nelle varie Lauree Specialistiche secondo percorsi specifici, preparano laureati in grado di inserirsi preferenzialmente in diverse attività professionali. Curriculum di base: è volto all’approfondimento delle conoscenze di base nei diversi settori della biologia; Curriculum Cellulare Applicativo: approfondisce le conoscenze sulla organizzazione e funzione delle cellule, dai procarioti a organismi pluricellulari complessi e prepara laureati in grado di utilizzare tali conoscenze in campo applicativo in settori diversi di ricerca e /o di produzione; Curriculum Genetico Molecolare: approfondisce le conoscenze dei sistemi biologici a livello molecolare e prepara laureati in grado di inserirsi in laboratori con attività di ricerca e /o di produzione; Curriculum Bioecologico: prepara laureati in grado di inserirsi in laboratori e servizi, per attività di valutazione di qualità di prodotti, di analisi, controlli e gestione delle risorse e della qualità dell’ambiente. Curriculum Biosanitario: indirizza la preparazione dei laureati a un ambito biosanitario, che ne favorisce l’inserimento in attività di laboratori biomedici
PROVAFINALE La prova finale consiste nella presentazione di un elaborato, su un argomento svolto sotto la guida di un docente di uno dei corsi seguiti. La prova finale potrà anche consistere nello svolgimento di un tirocinio presso un laboratorio dell’Ateneo o di strutture esterne, con la presentazione di una relazione dell’attività svolta. L’elaborato o la relazione saranno discusse in Commissioni, che provvederanno alla valutazione del voto finale di laurea.
LAUREESPECIALISTICHE La laurea in Scienze Biologiche consentirà l’accesso alle Lauree Specialistiche della Classe Scienze Biologiche senza debiti formativi per il curriculum di base della Laurea. Per gli altri curricula, che prevedono un orientamento verso aree specifiche della Biologia, sarà valutato l’eventuale debito formativo in relazione alla Laurea Specialistica prescelta. Nell’anno accademico 2004/05 si prevede l’attivazione delle seguenti LAUREE SPECIALISTICHE: -Biologia applicata alla ricerca biomedica -Biologia cellulare applicata -Biologia evoluzionistica -Ecobiologia -Genetica e biologia molecolare -Neurobiologia
SBOCCHIPROFESSIONALI L’ampio spettro di conoscenze acquisito nella laurea triennale consente al biologo di trovare collocazione in diverse aree professionali, che richiedano competenze specifiche, in relazione ai diversi livelli di organizzazione degli organismi viventi (microrganismi, piante, animali compreso l’uomo) e della loro interazione con l’ambiente e allo sviluppo di conoscenze e applicazioni di metodologie diverse. Gli ambiti professionali di riferimento sia del settore pubblico che privato comprendono: industrie farmaceutiche e agro-alimentari, laboratori di analisi biochimico-cliniche, attività di valutazione di qualità di prodotti e di processi, Enti ed Istituti di Ricerca, Enti per la gestione delle Risorse e dell’Ambiente.

Insegnamenti del 1° anno Totale crediti (CFU) 50

1° sem (1 ott –10 febb) CFU 2° sem (10 marzo – 10 giugno) CFU
Calcolo e Biostatistica 8 Lab. Metodi mat ed informatici I/II 6
Chimica generale ed inorganica I/II 8 Botanica e diversità vegetale 6
Biologia cellulare 5.5 Fisica I/II 7
Diversità animale 2.5 Istologia 3
Totale crediti 24 22
Inglese CFU 4

Insegnamenti del 2° anno Totale crediti (CFU) 57

1° sem (1 ott – 10 febb) CFU 2° sem (10 marzo – 10 giugno) CFU
Chimica Organica 8 Chimica Biologica 8
Genetica I 5 Anatomia Comparata I 5
Ecologia I 5 Biologia molecolare I 5
Lab Metodologie chimiche 2 Fisiologia vegetale I 5
Embriologia 3 Lab misure e analisi dati 4
* (Gli studenti che al III anno intendono scegliere l’indirizzo di Base o Bioecologico possono anticipare al II anno l’insegnamento di Zoologia adattativa) 3
Totale crediti 23 27
Corsi opzionali CFU 7

Insegnamenti del 3° anno

CURRICULUM DI BASE TOTALE CREDITI (CFU) 63+ 10 PROVA FINALE

1° sem (1 ott – 10 febb) CFU 2° sem (10 marzo – 10 giugno) CFU
Microbiologia 8 Anatomia comparata II 3
Fisiologia generale I 5 Fisiologia vegetale II 3
Fisiologia generale II 3 Botanica adattativa ed evolutiva 3
Ecologia II 3 Biologia dello sviluppo 5
Genetica II 3
Zoologia evolutiva 3
Biologia mol II 3
Zoologia adattativa * 3
Totale crediti 31 14
Corsi opzionali CFU 18
Prova finale CFU 10

* La frequenza ed relativo esame di Zoologia adattativa può essere anticipato al II anno.

sono indicati in grassetto i corsi caratterizzanti dei singoli curricula, non previsti nel curriculum di base

CURRICULUM CELLULARE APPLICATIVO TOTALE CREDITI (CFU) 63 + 10 PROVA FINALE

1° sem (1 ott – 10 febb) CFU 2° sem (10 marzo – 10 giugno) CFU
Microbiologia 8 Biologia dello sviluppo 5
Fisiologia generale I 5 Fisiologia vegetale II 3
Fisiologia generale II 3 Citogenetica 3
Genetica II 3 Ingegneria genetica 3
Zoologia evolutiva 3 Bioinformatica 3
Biologia molecolare II 3 Biotecnologie cellulari II 6
Biotecnologie cellulari I 3 Biotecnologie ambientali 3
Totale crediti 28 26
Corsi opzionali CFU 9
Prova finale CFU 10

CURRICULUM GENETICO-MOLECOLARE TOTALE CREDITI (CFU) 63 + 10 PROVA FINALE

1° sem (1 ott – 10 febb) CFU 2° sem (10 marzo – 10 giugno) CFU
Microbiologia 8
Fisiologia generale I 5 Biologia dello sviluppo 5
Genetica II 3 Bioinformatica 3
Zoologia evolutiva 3 Genetica Umana 3
Biologia molecolare II 3 Citogenetica 3
Fisiologia gen e veg (corso integr) 4 Ingegneria genetica 3
Chimica Fisica 3 Genetica molecolare 3
Analisi strutt e funz genoma 4
Totale crediti 29 24
Corsi opzionali CFU 10
Prova finale CFU 10

CURRICULUM BIOECOLOGICO TOTALE CREDITI (CFU) 63 + 10 PROVA FINALE

1° sem (1 ott – 10 febb) CFU 2° sem (10 marzo – 10 giugno) CFU
Microbiologia 8 Botanica adattativa ed evolutiva 3
Fisiologia generale I 5 Ecofisiologia vegetale 3
Zoologia evolutiva 3 Anatomia comp funzionale 4
Ecologia II 3 Genetica popolazioni 3
Ecologia applicata 4 Gestione sistemi ecologici 3
Zoologia adattativa * 3 Ecologia vegetale 3
Zoologia sistematica 3
Biologia della conservazione 3
Botanica sistematica 2
Totale crediti 26 27
Corsi opzionali CFU 10
Prova finale CFU 10

* La frequenza ed relativo esame di Zoologia adattativa può essere anticipato al II anno.

CURRICULUM BIOSANITARIO TOTALE CREDITI 63 (CFU) + 10 PROVA FINALE

1° sem (1 ott – 10 febb) CFU 2° sem (10 marzo – 10 giugno) CFU
Microbiologia 8 Biologia dello sviluppo 5
Fisiologia generale I 5 Patologia generale 4
Fisiologia generale II 3 Genetica umana 4
Genetica II 3 Farmacologia 4
Zoologia evolutiva 3 Igiene 4
Biologia mol II 3
Analisi Biochimico-cliniche 4
Immunologia 4
Totale crediti 33 21
Corsi opzionali CFU 9
Prova finale CFU 10

Insegnamenti a scelta (corsi opzionali). Per i corsi a scelta dello studente vengono attivati gli insegnamenti indicati nell’elenco sotto riportato. Oltre a tali corsi anche quelli caratterizzanti i singoli curricula, possono essere scelti come opzionali da studenti che abbiano optato per curricula diversi. Gli insegnamenti opzionali, non caratterizzanti dei curricula, sono contrassegnati dalla sigla dei curricula per cui è consigliabile la scelta. Almeno 4 CFU devono essere scelti tra gli insegnamenti compresi nelle attività formative affini e integrative definite dal decreto di area e compresi nell’elenco con la sigla AI.

SSD Titolo del corso opzionale Curricula* per i quali il corso è consigliato e propedeuticità CFU Mutuato da corso del biennio (laurea 5 anni) Anno
BIO 06 Anatomia microscopica B, CA, BS Biologia cellulare Istologia, 3 2° e 3°
BIO 01 Anatomia vegetale: istologia e organogenesi TUTTI Botanica e Diversità vegetale 3 Anatomia vegetale 2° e 3°
BIO 04 Biochimica vegetale CA, BE, GM Chimica Biologica Fisiologia vegetale I Biologia Molecolare I 3 Biochimica vegetale 2° e 3°
BIO/04 Biochimica vegetale biomedica BS Chimica Biologica Fisiologia vegetale I 3 2° e 3°
BIO/01 Biologia cellulare dei vegetali CA Botanica e Diversità vegetale 3 2° e 3°
BIO 07 Biologia marina B, BE Zoologia adattativa Ecologia I 3 Biologia marina
BIO 07 Biomonitoraggio ed ecocertificazione BE Botanica e Diversità vegetale, Ecologia I 3 2° e 3°
CHIM 11 Biotecnologie microbiche B,CA,GM,BE 3
******* Cambiamenti globali ed ecosistemi B, BE Biomonitoraggio ed ecocertificazione 3 2° e 3°
CHIM 02 Chimica Fisica II B,CA,GM 3
sperimentale Botanica e Biodivesità
vegetale
BIO 06 Etologia B,BE 3 2° e 3°
BIO 07 Fondamenti di valutazione B, BE 3 Fondamenti di 2° e 3°
di impatto ambientale valutazione di impatto
ambientale
BIO 07 Gestione diversità biologica B, BE Botanica e Biodiversità 2 Conservazione della natura e delle sue
vegetale, Zoologia adattiva, Zoologia evolutiva risorse
BIO 07 Idrobiologia B, BE Diversità animale, 3 Idrobiologia
Zoologia evolutiva Ecologia I
Laboratorio di metodologie BS, GM 3 Laboratorio di 2° e 3°
genetiche Genetica I metodologie
genetiche
BIO 06 Laboratorio di tecniche TUTTI 2 2° e 3°
istologiche, istochimiche e Biologia cellulare,
immunochimiche Istologia
BIO06 Laboratorio tecniche B,CA,Be,BS 2
Microscopiche
Studio cellule e tessuti
BIO/9 L'energia alimentare TUTTI 3 Scienza 2° e 3°
Chimica biologica dell’alimentazione
Fisiologia gen I
BIO 07 Metodi informatici per la vegetazione e l’ambiente BE 3 2° e 3°
BIO/19 Microbiologia cellulare CA, GM 3 Microbiologia 2° e 3°
Biologia cellulare applicata
Microbiologia
CHIM 11 Microbiologia industriale B,CA,GM,BE 2
BIO/18 Mutagenesi ambientale BE, BS, GM Genetica I e II 3 Mutagenesi ambientale
BIO/07 Radioisotopi e isotopi stabili BE 3 Ecologia applicata 2° e 3°
in ecologia Ecologia I, Chimica
biologica
BIO 06 Sistemi e organi della vita di B, CA, BE 3 2° e 3°
relazione dei Vertebrati Embriologia, Anatomia
comparata I
BIO/06 Storia della Biologia TUTTI Botanica e Diversità 3 Storia della Biologia 2° e 3°
vegetale, Diversità animale, Biologia cellulare, Embriologia, Genetica I
BIO/05 Strategie riproduttive B, BE 2
Diversità animale
Zoologia evolutiva
BIO/13- Terapia genica BS, CA, GM 3 Terapia genica
BIO/18 Genetica I e II
Biologia mol I e II

*B, di Base, BE, Bioecologico. BS, Biosanitario, CA, Cellulare Applicativo, GM, Genetico Molecolare

Gli insegnamenti di seguito elencati appartengono al gruppo AI**
PS/12 Basi organiche del comportamento TUTTI Fisiologia gen I 2 Psicobiologia 2° e 3°
BIO/08 Biologia delle popolazioni B, BE 3 Antropologia
umane antiche Genetica I, Zoologia
evolutiva
BIO/02 Biologia e diversità dei TUTTI 3 Micologia 2° e 3°
funghi Botanica e Diversità
vegetale
BIO/03 Biologia e diversità dei BE 3 2° e 3°
licheni Botanica e Diversità
vegetale
BIO/02 Biologia e diversità delle alghe BE 3 Biologia delle alghe 2° e 3°
Biologia vegetale applicata BE Botanica e Diversità 3 Biologia vegetale applicata 2° e 3°
vegetale, Fisiologia
veg I
Biometria e principi di biodemografia B, BE, BS 4 Biometria 2° e 3°
MAT/06-MAT/07 Biostatistica II TUTTI Calcolo, Biostatistica I 4 2° e 3°
CHIM/12 Chimica dell’ambiente BE 3 Chimica 2° e 3°
Chimica gen e inorg I, dell’ambiente
II, Lab. metodol chim
Ecologia Umana B, BE, BS 3 Ecologia Umana 2° e 3°
MED/42 Fisiologia e igiene del BE, BS 4 Fisiologia e igiene 2° e 3°
lavoro industriale Fisiologia generale I del lavoro
industriale
BIO/02 Flora italiana B, BE 2 Botanica sistematica 2° e 3°
Botanica e Diversità
vegetale
Fondamenti di teoria della TUTTI 4 2° e 3°
informazione e analisi di Calcolo, Biostatistica
sequenze dati
Geografia degli alimenti e della alimentazione BE, BS Fisiologia generale I 2 Ecologia umana 2° e 3°
Incendio e vegetazione BE 3 Fitogeografia 2° e 3°
mediterranea Botanica e Diversità
vegetale
CHIM/06 Metodologie di analisi TUTTI 3 2° e 3°
strutturali di composti Chimica organica
organici e biorganici
MAT/07 Modelli matematici di evoluzione deterministica e TUTTI Calcolo, Biostatistica 4 2° e 3°
probabilistica per le scienze biologiche
Morfologia umana evolutiva BE, BS 2 Paleontologia umana
Anatomia comparata I,
Zoologia evolutiva
Ottica ed elementi di TUTTI 2 2° e 3°
microscopia Fisica I e II, Biologia
cellulare
BIO/02 Paleobotanica BE 3 Paleobotanica 2° e 3°
VET/06 Parassitologia B, BE, BS Diversità animale 3 Parassitologia 2° e 3°
AGR/12 Patologia vegetale TUTTI 3 Patologia vegetale 2° e 3°
Botanica e Diversità
vegetale
FIS/01 Radioattività TUTTI 2 2° e 3°
Fisica I e II, Chimica
Gen e inorg I e II
Storia naturale dei primati BE 3 Paleontologia umana
Anatomia comparata,
Zoologia evolutiva
CHIM/01 Tecniche cromatografiche CA, GM Chimica organica 2 Chimica analitica 2° e 3°
BIO/14 Tossicologia BE, BS Fisiologia generale I 3 Tossicologia 2° e 3°
Unità e variabilità della B, BE 2 Biologia delle
specie umana Zoologia evolutiva popolazioni umane

** Corsi che si riferiscono ad insegnamenti riconducibili ad Attività Formative Affini e Integrative, secondo quanto previsto dall’Ordinamento Didattico, in osservanza delle prescrizioni della classe Scienze Biologiche.

N.B.: l’elenco degli insegnamenti opzionali può essere suscettibile di qualche modifica (è previsto, per esempio, l’inserimento dell’insegnamento di Virologia).

ORDINE DEGLI ESAMI

Il superamento di Calcolo e Biostatistica è propedeutico all'esame di Laboratorio di Misure e analisi di dati. Il superamento dell'esame di Chimica generale e inorganica I/II è propedeutico all'esame di Laboratorio di metodologie chimiche. Il superamento dell'esame di Biologia cellulare è propedeutico all'esame di Istologia. Il superamento degli esami di Biologia cellulare ed Istologia è propedeutico agli esami degli insegnamenti biologici del II° e III° anno. Il superamento dell'esame di Embriologia è propedeutico all'esame di Anatomia comparata I Il superamento dell'esame di Chimica organica è propedeutico all'esame di Chimica biologica Per tutti i corsi omonimi (eccetto che per Chimica Fisica), quello indicato come I è propedeutico al II. Il superamento degli esami di Anatomia comparata I e Fisiologia generale I è propedeutico all’esame di Anatomica comparate e funzionale (CI).

N.B.: eventuali ulteriori aggiornamenti relativi all’ordine degli esami (propedeuticità) saranno oggetto di approvazione nel prossimo Consiglio di Corso di Laurea in Scienze Biologiche.

VINCOLI DIDATTICI

Per l'iscrizione al III° anno è necessario aver superato gli esami di Chimica generale e inorganica I/II, Fisica I/II, Calcolo e Biostatistica. All’atto dell’iscrizione al terzo anno gli studenti debbono presentare agli sportelli della Segreteria Amministrativa la dichiarazione del curriculum prescelto.

A. A. 2003 / 2004

ULTERIORI INFORMAZIONI

IMMATRICOLAZIONI

IL CORSO DI LAUREA E’ AD ACCESSO LIBERO. IL TEST DI AUTOVALUTAZIONE (CHE RELATIVAMENTE ALLE CONOSCENZE DI MATEMATICA ED ITALIANO SI SVOLGERA’ L’08 SETTEMBRE 2003 MENTRE PER LE CONOSCENZE DI CHIMICA IL 10 SETTEMBRE 2003) CONSENTIRA’, COMUNQUE, ALLO STUDENTE DI MISURARE IL PROPRIO GRADO DI PREPARAZIONE PER IL CORSO DI LAUREA IN SCIENZE BIOLOGICHE.

DAL 15 SETTEMBRE AL 26 SETTEMBRE SI SVOLGERANNO DEI PRECORSI, I QUALI SONO FACOLTATIVI MA ESTREMAMENTE CONSIGLIATI, SOPRATTUTTO AGLI STUDENTI CHE AVESSERO RISCONTRATO, SULLA BASE DEI TEST, DELLE CARENZE NELLA LORO PREPARAZIONE.

RELATIVI CALENDARI SARANNO AFFISSI IN BACHECA DELLA SEGRETERIA DIDATTICA.

LO SVOLGIMENTO DEI CORSI AVRA’ INIZIO A FAR DATA DAL 1° OTTOBRE 2003, I RELATIVI ORARI SARANNO AFFISSI IN BACHECA DELLA SEGRETERIA DIDATTICA PRIMA DELLA DATA DI INIZIO DELLE LEZIONI.

Sito dell’Università “La Sapienza” di utilità per gli studenti

http://www.uniroma1.it/studenti

nel quale si possono trovare informazioni riguardanti: modalità di iscrizione, corsi attivati, borse di studio, agevolazioni per casi particolari, numeri telefonici dei docenti e degli uffici, etc.

  • La Presidenza della Facoltà Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali si trova nel Palazzo delle Segreterie, Scala C terzo piano.
  • La Segreteria amministrativa degli Studenti della Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali si trova nel Palazzo delle Segreterie, scala B, primo piano.
  • La Segreteria Didattica del Consiglio di Corso di Studi in Chimica (CCL-C) si trova nell’edificio Cannizzaro (VEC), secondo piano, stanza 209 (tel.: 0649913364; E-mail: ccl.chimica@uniroma1.it).
  • La Segreteria Amministrativa del Dipartimento di Chimica: si trova nell’edificio Cannizzaro (VEC), piano terra.
  • Le Lezioni e Laboratori si svolgono nelle Aule e Laboratori dell’edificio Cannizzaro (VEC) (secondo edificio a destra all'entrata dell'Università di P.le A. Moro) e dell’edificio Caglioti (NEC) (vicino all'entrata di Via C. de Lollis).
  • L'orario delle lezioni e gli avvisi per gli studenti saranno affissi nelle diverse bacheche che si trovano nei due edifici di Chimica (atrio, segreteria didattica, aule, etc.).
  • All’interno della Città Universitaria si trovano anche un’agenzia della Banca di Roma, un Ufficio Postale (Roma 62), tre Bar – Tabacchi, Chioschi per vendita di libri, un Posto di Polizia, un’agenzia di Viaggi, uno sportello per l’acquisto o la prenotazione di posti nei Teatri di Roma e la Cappella Universitaria.
  • Accanto alla Città Universitaria, in Via C. De Lollis, sono ubicate la Mensa Universitaria, la Casa dello Studente e gli uffici IDISU, che erogano contributi e sussidi per gli studenti.

Il luogo in cui si studia Chimica all’Università “La Sapienza” è il Dipartimento di Chimica, che si trova all’interno della Città Universitaria, Piazzale A. Moro n. 5, 00185 ROMA. Il Dipartimento di Chimica è articolato in due edifici, la cui vecchia ed anonima denominazione di Vecchio Edificio di Chimica (VEC) e Nuovo Edificio di Chimica (NEC) è stata recentemente messa da parte, ed i due edifici sono stati intestati rispettivamente a Stanislao Cannizzaro e Vincenzo Caglioti.

Stanislao Cannizzaro

Nasce a Palermo il 13 luglio 1826. Frequenta corsi di Medicina e Scienze a Palermo fra il 1841 ed il 1845. Viene chiamato da Raffaele Piria all’Università di Pisa nel 1845. Nel 1847 partecipa alle rivolte contro i Borbone, ripara in Francia e lavora a Parigi con M.E.Chevreul. Dal 1851 è Professore di Chimica Fisica e Meccanica ad Alessandria nel Collegio Nazionale. In questi anni sintetizza la cianammide e mette a punto la dismutazione della benzaldeide (detta poi Reazione di Cannizzaro). Dal 1855 insegna Chimica Generale all’Università di Genova, ove propone il suo metodo per la determinazione approssimata dei Pesi Atomici (detta poi Regola di Cannizzaro). Dal 1861, caduti i Borbone, insegna all’Università di Palermo, dove svolge ampi studi su molecole aromatiche. Nel 1866 propone il nome di ossidrile per il gruppo –OH e distingue le proprietà dell’ossidrile fenolico da quello alcolico. Nominato Senatore del Regno D’Italia nel 1871, si trasferisce a Roma, dove fonda, in Via Panisperna, il Regio Istituto Chimico, che verrà trasferito nel 1935 nella attuale sede dell’Università “La Sapienza”. In questo Istituto hanno studiato e si sono laureati Chimici illustri come G. Bargellini, L. Francesconi, G. Ciamician. E’ Socio dell’Accademia dei Lincei dal 1873. Fonda nel 1886 il Laboratorio Chimico dei Tabacchi, trasformato poi in Laboratorio Chimico delle Gabelle. Muore a Roma il 10 maggio 1910.

Vincenzo Caglioti

Nasce a Soriano Calabro (CZ) il 26 maggio 1902 da famiglia numerosa ed in Calabria acquisisce la prima formazione culturale fino alle scuole superiori. Si laurea in Chimica all'Università di Napoli nel 1924, dove si annoveravano persone di ingegno come F. Giordani, Carrelli, Bakunin, Caccioppoli e Majorana. Nella stessa Università ha inizio la sua carriera. La seconda tappa del suo “camminamento” è Roma, dove cambia tipo di ricerca inserendosi in un contesto forse più attivo. Perfeziona i suoi studi nel campo della chimica strutturistica in varie Università tedesche e si trattiene per un anno circa a Gottinga.

Vince un primo concorso alla cattedra di Chimica Generale presso l’Università di Firenze. Vincendo un secondo concorso per la stessa cattedra all’Università di Roma “La Sapienza”, raggiunge la sua sede definitiva come professore ordinario, fuori ruolo ed emerito. Inizia la sua attività didattica e scientifica nell’Istituto di Via Panisperna e successivamente contribuisce in modo determinante all’attuale sistemazione delle strutture chimiche nella Città Universitaria. E’ senza dubbio uno dei padri fondatori della moderna chimica inorganica e la sua scuola è ricca di allievi che hanno diffuso il suo insegnamento in varie discipline chimiche. Nel 1957 l'Accademia dei Lincei gli assegna un premio nazionale per la Chimica, per i suoi studi nel campo della chimica strutturistica e dei composti di coordinazione, fondamentali per le applicazioni della chimica in campo industriale, connesse anche con il "Progetto propilene" del premio Nobel Giulio Natta. Dal 1959 al 1965 è presidente del Comitato Nazionale per le Scienze Chimiche del Consiglio Nazionale delle ricerche (CNR) e successivamente dal 1965 al 1972 è presidente del CNR. In tali anni il CNR ha un rilevante sviluppo scientifico, in termini di costituzione di organi di ricerca in tutti i settori disciplinari compresi quelli umanistici (scienze storiche, filosofiche e filologiche, scienze giuridiche e politiche, scienze economiche, sociologiche e statistiche) ed è costituito un Comitato interdisciplinare per le ricerche tecnologiche. Sono gli anni in cui nasce anche il Comitato Nazionale per l'Energia Nucleare (CNEN), trasformato poi nell'attuale Ente per le Nuove Tecnologie, l'Energia e l'Ambiente (ENEA). Membro del Comitato di redazione del "Journal of Inorganic and Radiochemistry", scrive più di 100 pubblicazioni scientifiche, è tra i fondatori dell'Associazione per lo sviluppo del Mezzogiorno (SVIMEZ) e, per numerosi mandati, Presidente dell'Ente Sila. Durante il suo mandato alla guida del CNR nasce un Gruppo Nazionale per le Ricerche Spaziali, con lo scopo di rappresentare l'Italia nei programmi comunitari ELDO ed ESA. Promuove la revisione degli organi e la creazione delle Aree della Ricerca. Si spegne serenamente il 1 dicembre del 1998.

Strutture didattiche nel Dipartimento di Chimica

Le Aule, distribuite fra piano terra e I piano dell’edificio Cannizzaro e vari piani di quello Caglioti, sono distinte nel primo caso con le lettere dell’alfabeto (A-G), nel secondo con numerazione romana (I-VII) ed offrono una capienza che va da 300 a 20 posti e quindi sono adatte per corsi con numerosi studenti o per piccole classi. Le Aule E ed F sono attrezzate come aule di informatica e vi si svolgono le esercitazioni su computer (uno ogni due studenti). I laboratori di Chimica Generale ed Inorganica, Chimica Analitica, Chimica Fisica, Chimica Organica offrono la possibilità ad ogni studente di esercitarsi in modo indipendente ed autonomo (a posto singolo) oppure a piccoli gruppi, insieme con il docente, con apparecchiature più sofisticate. In ciascuno dei due edifici Chimici esiste una sala studio per gli studenti. La Biblioteca del Dipartimento di Chimica, intestata a G. Illuminati, è anch’essa suddivisa in due parti: la sala più ampia si trova nell’edificio Cannizzaro, l’altra in quello Caglioti. Essa contiene un buon numero di riviste scientifiche nazionali ed internazionali di larghissima diffusione, collane su vari argomenti scientifici e numerosi trattati e testi di studio e consultazione in italiano ed in varie lingue. Quasi tutti i testi in adozione per le materie di insegnamento nel corso di laurea fanno anche parte della dotazione della biblioteca ed esiste perciò un servizio prestiti. Nella stessa biblioteca vi è ampio spazio per la consultazione dei testi e per lo studio degli studenti. Esiste la possibilità da parte degli studenti di usare postazioni per effettuare ricerche bibliografiche in rete ed un servizio gratuito di “document delivery” (fornitura gratuita di articoli scientifici).

Segreteria Didattica

Edificio di Chimica Cannizzaro Stanza 209, Tel. e Fax 06-49913364. Orario di apertura: Lunedì, Mercoledì e Venerdì 10 –12, Segretario Dott. R. Mirabella E-mail: ccl.chimica@uniroma1.it

Presidente del CCL-C

Prof. Emilio Bottari Tel. 06-49913643, E mail: emilio.bottari@uniroma1.it

Sito Internet del CL-C

http://utrillo.chem.uniroma1.it/laureachimica

Il medio evo è stato spesso considerato come un periodo oscuro della storia dell’umanità: tempo di streghe, maghi ed inganni. Generalmente tali false credenze sono figlie dell’ignoranza della materia di cui si tratta. In tempi più recenti tale periodo è stato rivalutato ed in questo senso lo sviluppo delle scienze ha contribuito notevolmente a fornire una diversa immagine di quegli anni. In quel periodo l’uomo andava alla ricerca dell’ “Elisir di lunga vita”, della “Pietra Filosofale” e di tutto ciò che avrebbe potuto offrirgli i beni più ambiti: la gioventù, la salute e la ricchezza che rappresentano ancora oggi le speranze e le ambizioni dell’intera società. Gli sforzi che sono stati effettuati allora agli albori della ricerca scientifica, oggi in modo molto più raffinato si concentrano sulla trasformazione della materia, sul suo studio e sulla sua analisi. La chimica racchiude nelle sue parti analitiche, sintetiche e di trasformazione tutta la scienza. Il chimico, allora alchimista, era anche medico, farmacista, per i più ignoranti anche produttore di magie e sortilegi. In poche parole la chimica rappresentava la strada attraverso la quale si può competere con il potere di qualsiasi tipo. In realtà la chimica può essere considerata una delle più antiche e radicali delle scienze che offre all’umanità grandi possibilità di sviluppo e di benessere anche attraverso il controllo di fenomeni inquietanti che, se non governati da competenti, rischiano di degradare lo stesso genere umano. La chimica risulta disciplina di base per quasi tutte le altre, comprese le scienze ingegneristiche e sicuramente la medicina. L’elisir di lunga vita è oggi rappresentato dalla preparazione di farmaci, cosmetici, ricostituenti e rigeneranti dell’organismo di qualsiasi tipo, prodotti e controllati analiticamente e quindi gestiti dalla competenza del chimico. Gli stessi ingredienti gestiti o controllati da operatori non competenti porterebbero a sicuro nocumento. Gli alimenti, la loro genuinità i processi di produzione dalle materie prime e la loro qualità possono essere controllati e certificati solo mediante analisi chimica. La pietra filosofale evidentemente non è ciò che trasforma qualsiasi materiale in ricchezza (oro), ma rappresenta in certo senso il dominio e lo studio della trasformazione della materia. Un esempio potrebbe essere costituito dal recupero e dal riciclo di materiali di scarto in prodotti energetici. Oggi, come nel più oscuro medio evo, la vita del chimico non è facile. L’ignoranza produce sempre paura e genera diffidenza nei riguardi di coloro che operano proprio per controllare e ridurre con la loro scienza fenomeni che possono essere pericolosi se gestiti da non esperti del problema. Oggi la laurea in chimica esalta ed esplicita gli aspetti latenti del contenuto della preparazione del chimico moderno, offrendo, oltre ad un orientamento di base, bilanciato nei suoi contenuti, un approfondimento culturale nel campo dell’analisi, in quello dei materiali, in quello dell’ambiente e della chimica organica e mette l’accento su due argomenti che, pur riguardando profondamente la chimica, lasciano intendere anche sviluppi nei campi computazionale e dei sistemi biologici. In definitiva il chimico padroneggia in ogni caso la materia e le sue più evidenti o più intime trasformazioni attraverso l’analisi e la sintesi.

'''

Le nuove disposizioni di legge hanno introdotto per quasi tutti i corsi universitari il sistema denominato 3 +2. Ciò significa che il percorso formativo è diviso in due fasi. Una prima fase di tre anni che rilascia una prima laurea (laurea triennale) ed una successiva fase di altri due anni (+2) che consente di conseguire la laurea specialistica. Adottando tali norme, presso la Facoltà di Scienze Matematiche, fisiche e Naturali dell’Università di Roma “La Sapienza” è possibile conseguire i seguenti titoli di studio:

  • Una Laurea in Chimica (triennale)
    • Due Lauree Specialistiche rispettivamente in:
      1. Chimica
      2. Chimica Analitica e Metodologie applicate.

Un’ulteriore innovazione della legge che ha istituito i nuovi corsi di studio è l’introduzione nel sistema universitario del Credito Formativo Universitario (CFU) che è l’unità di misura di acquisizione di conoscenze da parte dello studente. Corrisponde a 25 ore ripartite fra una certa percentuale per studio personale e un’altra per lezioni frontali o esercitazioni di laboratorio.

ORGANIZZAZIONE DEL CORSO DI LAUREA IN CHIMICA

Dall’anno accademico 2001-2002, presso la Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali dell’Università “La Sapienza” di Roma, nell’ambito della classe 21 (Scienze e Tecnologie Chimiche, D.M. 04/08/2000, G.U. n. 245 del 19/10/2000), è operante il nuovo Corso di Laurea in Chimica (triennale). Gli obiettivi alla base dell’attuale riforma, recepiti dal nuovo corso di laurea, sono i seguenti:

  • predisporre un corso di laurea con contenuti innovativi che rispondano più adeguatamente alle attuali esigenze del mondo del lavoro;
  • consentire di acquisire dopo tre anni un primo titolo, riconosciuto in ambito europeo, direttamente spedibile nel mondo del lavoro.
  • ridurre il divario temporale attualmente esistente tra la durata legale e quella reale del corso di laurea (senza abbassare il livello di preparazione);
    • ridurre il numero di abbandoni (divario tra studenti immatricolati e laureati);
    • Per raggiungere questi obiettivi è stato effettuato un profondo cambiamento nella struttura del corso di laurea in Chimica, in modo da renderlo più vicino alle esigenze degli studenti. I principali cambiamenti apportati si possono riassumere nei seguenti punti:
    • Norme relative all’accesso: l’accesso al corso di laurea è regolato dalle disposizioni di legge e la sua durata legale è di tre anni (180 CFU). Non sono previste forme di verifica, né numero programmato. Tuttavia allo studente che intende iscriversi a questo corso di laurea si consiglia
    • di sostenere preventivamente la “prova di orientamento e di auto-valutazione”, che verte sulla comprensione di semplici relazioni logico-matematiche e sulla capacità di interpretare semplici fenomeni quotidiani, non richiede alcuna conoscenza specifica oltre a quelle acquisite in un qualunque Istituto Superiore di Istruzione.
  • Precorsi per gli studenti: a tutti gli studenti che intendono iscriversi a questo corso di laurea (ma in particolare a quelli che nelle prove di auto-valutazione hanno conseguito un punteggio insufficiente) viene vivamente consigliato di seguire i precorsi di Matematica e di Chimica Generale. I precorsi iniziano a metà settembre, durano 2 settimane, non hanno esame finale e sono utili per “rinfrescare” alcuni elementi di base delle due discipline.
  • Classi di circa 40 studenti e tutoraggio: i corsi comuni a tutti gli orientamenti sono stati sdoppiati in modo da consentire ai docenti di avere un rapporto più diretto e continuo con i singoli studenti, di potere verificare la loro preparazione durante il corso, di esercitare un reale tutoraggio e di utilizzare tutti gli strumenti ritenuti utili per una proficua interazione studentedocente. I docenti sono coadiuvati anche da laureati in Chimica che frequentano i corsi di Dottorato di Ricerca.
  • Trimestri ed esami: ogni anno accademico è stato suddiviso in tre trimestri di 9 settimane, in cui si svolgono le lezioni. Ciascun trimestre è seguito da una “finestra temporale” per gli esami, che possono aver luogo in varie forme: orale, scritto, con valutazioni “in itinere” a giudizio del docente della materia. Il mese di agosto è riservato per le vacanze estive.
  • Numero di ore per insegnamento: ad ogni insegnamento è attribuito un certo numero di CFU in dipendenza dell’ampiezza del programma e della difficoltà della materia. Un Credito Formativo Universitario, è stato ripartito dal CCL-C in 10 ore per lezioni-laboratori e 15 ore per lo studio personale.
  • Orario delle lezioni: le lezioni ed i laboratori si svolgeranno per circa 20 ore settimanali, distribuite in quattro mattine (tra le 9 e le 13) + due pomeriggi (fino alle 18), in modo da lasciare ampio spazio per lo studio individuale a casa o, meglio, nei locali messi a disposizione degli studenti nel Dipartimento di Chimica, con possibilità di interagire con i docenti ed i tutori.
  • Frequenza dei corsi: sebbene non sia “formalmente” obbligatoria di fatto è estremamente importante che lo studente sia quanto più possibile assiduo nel seguire tutte le lezioni, le esercitazioni e le eventuali prove in itinere.
  • Propedeuticità e regole per l’ammissione al 3° anno: non sono previste formali propedeuticità tra i singoli corsi, anche se lo studente è vivamente consigliato di seguire il percorso didattico proposto dal CCL-C. Lo studente sarà ammesso alla frequenza regolare del 3° anno di corso se ha acquisito almeno 80 CFU entro il 30 settembre del 2° anno, in caso contrario egli dovrà iscriversi al 2° anno ripetente. Tuttavia, per poter sostenere gli esami dei corsi del 3° anno, è necessario che egli abbia superato tutti quelli del 1° anno.
  • Tirocinio e Prova Finale: l’esame di tirocinio (10 CFU) consiste nella discussione di una relazione scritta che illustri l’attività svolta dallo studente su un argomento attinente l’orientamento scelto. Sedi per lo svolgimento del tirocinio possono essere: Laboratori di ricerca universitari oppure Aziende/Imprese Chimiche pubbliche/private e Laboratori di ricerca di Enti pubblici/privati (purché convenzionati con l’Università “La Sapienza” di Roma). Il voto è espresso in trentesimi e farà media con quelli riportati negli altri esami. La Prova Finale consiste nella valutazione, da parte della Commissione di Laurea, dell’intero curriculum del candidato, nell’attribuzione degli 8 CFU previsti (senza voto), e nella proclamazione finale con voto di laurea espresso in 110esimi, con eventuale lode.

Per essere ammesso alla frequenza e all’esame del tirocinio nonché alla Prova Finale lo studente dovrà fare apposite domande nei tempi e nei modi previsti dal CCL-C ed in particolare: a) presentare domanda (mod. A) per svolgere il proprio Tirocinio (alla Segreteria didattica del

CCL-C, almeno 3 mesi prima della seduta laurea) b) presentare domanda (mod. B) per sostenere la Prova Finale (alla Segreteria Studenti, 2 mesi prima della seduta di laurea) c) presentare domanda (mod. C) per sostenere l’esame di Tirocinio (alla Segreteria didattica del CCL – C, 1 mese prima della seduta di laurea).

d) consegnare una copia completa e definitiva (in forma elettronica) della dissertazione relativa al proprio tirocinio oggetto della discussione nella Prova Finale (alla Segreteria Studenti, 1 mese prima della seduta di laurea). L’etichetta del dischetto deve riportare il nome e cognome dello studente, il suo numero di matricola, il titolo della relazione e le modalità informatiche di trascrizione sul dischetto.

e) consegnare n. 5 copie della dissertazione scritta riguardante la propria attività di Tirocinio (al Presidente della Commissione di Tirocinio del proprio Orientamento, almeno 15 giorni prima della seduta di esame). Sul frontespizio della relazione dovrà comparire, oltre l’indicazione dell’Università “La Sapienza”, il titolo della dissertazione, il nome, cognome e numero di matricola del candidato, l’Orientamento seguito e l’anno accademico al quale si riferisce

I modelli A, B e C sono disponibili presso la segreteria del CCL-C o scaricabili da internet (www.utrillo.chem.uniroma1.it/laureachimica)

Orientamenti: il CCL-C offre allo studente la possibilità di laurearsi in Chimica seguendo un percorso comune per i primi 5 trimestri (percorso verde) e differenziato, per i successivi 4 trimestri, in funzione dei seguenti 7 orientamenti:

1. Chimica (percorso grigio)

  1. Chimica Analitica Merceologica (percorso azzurro)
  2. Chimica Computazionale (percorso viola)
  3. Chimica dei Materiali (percorso rosso)
  4. Chimica dei Sistemi Biologici (percorso giallo)
  5. Chimica dell’Ambiente (percorso celeste)
  6. Chimica Organica e Biomolecolare (percorso arancione)

L’attivazione di questi orientamenti è stata resa possibile dall’ampiezza delle competenze nell’ambito chimico della nostra Università e vuole rappresentare l’impegno del nostro corpo docente a seguire più da vicino le richieste del mondo del lavoro. Ciascun orientamento, infatti, include nei programmi aspetti che permettono l’acquisizione di un titolo direttamente utilizzabile

o il proseguimento degli studi per il conseguimento di una laurea specialistica Gli aspetti di maggior rilievo di ciascun orientamento possono essere così riassunti:

  1. Chimica (C): viene privilegiata la formazione di base rispetto a contenuti maggiormente professionalizzanti che potranno essere acquisiti con la prosecuzione degli studi (master di primo livello e/o laurea specialistica).
  2. Chimica Analitica Merceologica (AM): oltre ad una buona formazione di base (matematico-fisico-chimica), insegnerà a scegliere ed usare i metodi e le tecniche adeguate per il controllo analitico di materie prime e prodotti finiti (p.es. alimenti, farmaci, cosmetici, materie plastiche, etc). Oltre all’esercizio della libera professione (dopo un esame di abilitazione), ampie possibilità di impiego ovunque sia presente un laboratorio di analisi chimiche: Industrie o Enti pubblici e privati nell’ambito del controllo di qualità, ricerca e sviluppo, consulenza, etc..
  3. Chimica Computazionale (CC): il rapido progresso nella tecnologia dei calcolatori permette ai chimici di studiare sistemi complessi quali macromolecole, liquidi, vetri e solidi con metodi computazionali, come pure la struttura elettronica di atomi e molecole di complessità arbitraria e di dimensioni spesso molto grandi. Uno studente che acquisisca competenze nella chimica computazionale si troverà ad essere poi ben qualificato per trovare impiego in uno dei campi nuovi di investigazione, sia di natura fondamentale che applicata, che sono stati aperti dagli sviluppi informatici: in quasi ogni settore della chimica, in molti settori della fisica e della biologia, nella ricerca di base e in quella industriale nel settore farmaceutico e dei materiali. Molti laureati in chimica computazionale in tutto il mondo trovano lavoro nel settore informatico.
  4. Chimica dei Materiali (M): tratta della preparazione, caratterizzazione fisica e chimicofisica nonché strutturale di materiali inorganici ed organici. Riguarda inoltre la reattività dei materiali nelle diverse condizioni operative (alta temperatura-fino ad oltre 3000 °C, basse temperature in prossimità dello zero assoluto (-273 °C), alta pressione od alto vuoto ed in presenza di composti chimici aggressivi e no allo stato solido o liquido o gassoso, etc.) Possibili aree occupazionali sono nell’ambito della ricerca (CNR, ENEA, INFN, INFM etc. e settore privato) e della produzione industriale (ceramici avanzati, elettronica integrata, metallurgia e siderurgia, energia, ottica, materie plastiche, etc.)
  5. Chimica dei Sistemi Biologici (SB): si propone di costruire un Chimico, capace di agire con successo in un ambiente fortemente interdisciplinare , com'é quello della Biologia moderna. Tale indirizzo é caratterizzato da insegnamenti di Chimica orientati verso i Sistemi biologici: Chimica BioAnalitica, Chimica Fisica biologica, Bioinorganica, Bioorganica, Chimica Farmaceutica e rispettivi laboratori.La conoscenza dei Sistemi biologici é assicurata da insegnamenti quali: Biochimica, Biologia molecolare, Ingegneria genetica, Biologia cellulare. Il Chimico esperto di Sistemi biologici avrà' buone possibilità di inserimento in strutture produttive quali: industrie farmaceutiche e biotecnologiche, industrie alimentari e ambientali, poli sanitari e di contribuire agli sviluppi in ricerca e produzione di farmaceutica "tailor made" biomateriali, nanostrutture, bioelettronica, bioinformatica nell'ambito di poli scientifici avanzati .
  6. Chimica dell’Ambiente (A): si occupa dei processi che intervengono nell'ambiente, delle nuove tecnologie chimiche a basso impatto ambientale e di controlli e recupero ambientale, dando principalmente competenza di tecniche analitiche e norme di prevenzione. Il laureato in chimica (orientamento ambientale) sarà un professionista flessibile che può avere sbocchi professionali nel pubblico e nel privato nell'ambito del controllo di qualità, ricerca e sviluppo (ASL, NAS, CNR, ARPA, Aziende municipalizzate, Industrie chimiche e petrolchi-miche, ed altre nei laboratori di controllo e di analisi, nei settori dell'ambiente e dell'energia e nella conservazione dei beni culturali).
  7. Chimica Organica e Biomolecolare (O): come gli altri orientamenti, esso offre un’adeguata preparazione di base, abbinata alla pratica delle operazioni fondamentali di laboratorio, ma tende anche a fornire un primo livello di approfondimento professionalizzante nello specifico settore organico. Possibili sbocchi professionali per questa laurea sono nei settori alimentare, farmaceutico, petrolchimico, delle materie plastiche, dei prodotti cosmetici, degli adesivi, delle vernici, dei coloranti, dei prodotti per l’agricoltura.

Commenti sulla struttura generale del corso di laurea in Chimica

Il Consiglio di corso di laurea in chimica ha optato per un'organizzazione trimestrale per consentire una migliore disposizione e sequenza dei corsi (p. es. lo studio della matematica prima di quello della fisica, quello della Chimica Generale prima di quello delle altre materie di chimica, ecc.). Questa scelta ha comportato una ridistribuzione dei programmi in numerosi, ma piccoli “moduli” (circa 30 in tre anni). Questo non deve spaventare lo studente in quanto, ovviamente, i contenuti sono rapportati alla durata di ciascun corso. Inoltre, per rendere meno difficile l’impatto con lo studio universitario:

  • Sono stati istituiti precorsi di Matematica e Chimica Generale (utili per introdurre lo studente nell'ambito della disciplina).
  • Il primo trimestre del primo anno è più leggero (include un minore numero di ore di lezione rispetto agli altri trimestri e prevede solo due esami: Calcolo e Chimica Generale con Laboratorio.
  • L'ultimo trimestre del terzo anno non prevede lo svolgimento di lezioni o esami, essendo dedicato al tirocinio (in pratica le lezioni terminano a marzo del terzo anno e gli studenti potranno utilizzare i successivi sei mesi anche per sostenere esami di materie in cui fossero rimasti indietro).
  • In molti corsi verranno svolte prove in itinere, che verranno tenute in considerazione ai fini del voto finale e che comunque costituiscono una verifica che permette una utile auto-valutazione.
  • E’ previsto un piccolo incentivo a laureasi nei tre anni previsti (nel voto di laurea)

Questa nuova organizzazione del Corso di Laurea dovrebbe consentire alla maggior parte degli studenti di ottenere la laurea in tre anni con un impegno ragionevole.

Il dettaglio dei piani di studio di ciascun orientamento e le linee di programma dei singoli corsi di insegnamento sono riportati nelle successive pagine di questo opuscolo.

ORGANIZZAZIONE DEI CORSI DI LAUREA SPECIALISTICA

Dall’anno accademico 2003-2004, presso la Facoltà di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali dell’Università “La Sapienza” di Roma, nell’ambito della classe 62/S (Scienze Chimiche, D.M. 28/11/2000, G.U. n. 18 del 23/01/2001), saranno operanti due Corsi di Laurea Specialistica:

1. Chimica (orientamenti: Computazionale, Materiali, Organico e Biomolecolare, dei Sistemi Biologici)

2. Chimica Analitica e Metodologie Applicate

Il CCS-C ha ritenuto importante mantenere, anche a livello di laurea specialistica, gli orientamenti proposti nel Corso di Laurea in Chimica (triennale), in modo da consentire a ciascuno studente di proseguire nel curriculum già scelto, ampliando ed approfondendo i diversi argomenti. Naturalmente uno studente potrà decidere, invece, di cambiare orientamento o scegliere una laurea specialistica di classe diversa (in questi casi il numero di CFU riconosciuti dipenderà dall’affinità tra il percorso seguito per il conseguimento del titolo di ingresso ed il corso di laurea specialistica al quale intende iscriversi).

Obiettivi alla base dell’attuale riforma, recepiti nei nuovi corsi di laurea specialistica:
  • dare una solida preparazione culturale di base nei diversi settori della chimica e un’elevata preparazione scientifica e operativa nei settori che caratterizzano la classe;
  • dare una buona padronanza del metodo scientifico di indagine;
  • dare una buona conoscenza di strumenti matematici ed informatici di supporto;
  • mettere in grado di lavorare con ampia autonomia, anche assumendo elevata responsabilità di progetti e strutture.

In questo modo i laureati nei corsi di laurea specialistica della classe 62/S potranno svolgere attività di promozione e sviluppo dell’innovazione scientifica e tecnologica, di gestione e progettazione delle tecnologie e, inoltre, esercitare funzioni di elevata responsabilità nei settori di loro competenza.

Principali caratteristiche strutturali-organizzative
  • L’accesso ai Corsi di Laurea Specialistica è regolato dalle disposizioni di legge [in particolare è necessario essere in possesso di un diploma di Laurea (triennale) o di titolo equivalente]. Essi hanno, di norma, durata biennale (120 CFU) ma, nel caso sia stato riconosciuto un debito formativo derivante dal titolo di ingresso, questo dovrà essere colmato.
  • Non è previsto numero programmato.
  • I due Corsi di Laurea Specialistici hanno la stessa struttura organizzativa della Laurea triennale (trimestri nei quali saranno svolte le lezioni e le esercitazioni; ampie “finestre” per preparare e sostenere gli esami, tutoraggio, etc).
  • L’ultimo anno è quasi interamente dedicato alla preparazione della tesi sperimentale di Laurea.
  • Il CCS-C potrà apportare modifiche e/o integrazioni al piano didattico.
Esame e diploma di laurea
  • Per conseguire la laurea, lo studente deve aver acquisito un totale di 300 CFU, in parte già acquisiti con il titolo di ingresso (di norma 180 CFU), compresi quelli attribuiti alla Tesi di Laurea.
  • Per essere ammesso a sostenere l'esame di laurea lo studente deve, quindi, aver seguito tutti gli insegnamenti previsti dal suo piano di studi, nonché gli opzionali a sua libera scelta e aver superato i relativi esami. Lo studente deve aver inoltre svolto un lavoro di Tesi Sperimentale con la relativa dissertazione scritta.
  • L'Esame di Laurea consiste nella discussione della Tesi Sperimentale con le modalità stabilite dal CCL-C, in applicazione delle disposizioni vigenti.

Il dettaglio dei piani di studio di ciascun Corso di Laurea Specialistica ed il riconoscimento dei crediti maturati con il titolo di accesso (Laurea in Chimica) sono riportati nelle successive pagine di questo opuscolo.

Ulteriori possibilità di prosecuzione degli studi

Dottorato di Ricerca

Dopo il conseguimento di una laurea specialistica (o della “vecchia” laurea quinquennale) è possibile accedere, mediante concorso interno, ai corsi di Dottorato di Ricerca ed in particolare a quelli di:

a) Scienze Chimiche b) Chimica Analitica dei sistemi reali c) Processi chimici

Master

Dopo il conseguimento di una laurea specialistica (o della “vecchia” laurea quinquennale) è possibile accedere ad un Master. La Facoltà di Scienze MFN dell’Università “La Sapienza” ha istituito ed attivato nell’ambito del Dipartimento di Chimica i seguenti due (di 2° livello):

a) Analisi Chimiche e Controllo di Qualità b) Sostanze Organiche Naturali

La Libera Professione

Analogamente ad altri laureati (medici, avvocati, ingegneri, ecc…) anche i chimici, oltre alle numerose possibilità di impiego nel pubblico e nel privato, possono svolgere la libera professione. A questo scopo, a norma di legge, dopo il conseguimento della laurea (triennale o specialistica in Chimica o in Chimica Analitica e Metodologie Applicate) è necessario superare l’esame di stato per l’abilitazione all’esercizio della libera professione. In vista della ristrutturazione del corso di laurea in Chimica, è nata anche la figura del Chimico Junior con il decreto del Presidente della Repubblica (DPR) 5 giugno 2001, n. 328 (GU n. 190 del 17 agosto 2001, Suppl. Ordinario n. 212). Nel citato DPR, il Capo VII riguarda la professione di Chimico, distinguendo tra il laureato con laurea specialistica (sezione A) e quello con la triennale (sezione B) e precisando le relative attività professionali. Per maggiore chiarezza sono riportati gli articoli 35 e 36 del citato DPR:

Art. 35. Sezioni e titoli professionali

  1. Nell'albo professionale dell'ordine dei chimici sono istituite la sezione A e la sezione B.
  2. Agli iscritti nella sezione A spetta il titolo professionale di chimico.
  3. Agli iscritti nella sezione B spetta il titolo professionale di chimico junior.
  4. L'iscrizione all'albo professionale dei chimici è accompagnata, rispettivamente, dalle dizioni: "Sezione dei chimici", "Sezione dei chimici juniores".

Art. 36. Attività professionali

  1. Formano oggetto dell'attività professionale degli iscritti nella sezione A, ai sensi e per gli effetti di cui all'articolo 1, comma 2, restando immutate le riserve e attribuzioni già stabilite dalla vigente normativa, oltre alle attività indicate nel comma 2, in particolare le attività che implicano l'uso di metodologie innovative o sperimentali, quali: a) analisi chimiche con qualunque metodo e a qualunque scopo destinate, su sostanze o materiali di qualsiasi provenienza anche con metodi innovativi e loro validazione. Relative certificazioni, pareri,.giudizi o classificazioni; b) direzione di laboratori chimici la cui attività consista anche nelle analisi chimiche di cui alla lett. a); c) studio e messa a punto di processi chimici; d) progettazione e realizzazione di laboratori chimici e di impianti chimici industriali, compresi gli impianti pilota, per la lavorazione di prodotti alimentari, di depurazione, di smaltimento rifiuti, antinquinamento; compilazione dei progetti, preventivi, direzione dei lavori, avviamento, consegne, collaudo; e) verifiche di pericolosità o non pericolosità di sostanze chimiche infiammabili, nocive, corrosive, irritanti, tossiche contenute o presenti in recipienti, reattori, contenitori adibiti a trasporto, magazzini di deposito, reparti di produzione e in qualsiasi ambiente di vita e di lavoro.
  2. Formano oggetto dell'attività professionale degli iscritti nella sezione B, ai sensi e per gli effetti di cui all'articolo 1, comma 2, restando immutate le riserve e attribuzioni già stabilite dalla vigente normativa, le attività che implicano l'uso di metodologie standardizzate, quali: a) analisi chimiche di ogni specie (ossia le analisi rivolte alla determinazione della composizione qualitativa o quantitativa della materia, quale che sia il metodo di indagine usato), eseguite secondo procedure standardizzate da indicare nel certificato (metodi ufficiali o standard riconosciuti e pubblicati); b) direzione di laboratori chimici la cui attività consiste nelle analisi chimiche di cui alla lettera a); c) consulenze e pareri in materia di chimica pura ed applicata; interventi sulla produzione di attività industriali chimiche e merceologiche; d) inventari e consegne di impianti industriali per gli aspetti chimici, impianti pilota, laboratori chimici, prodotti lavorati, prodotti semilavorati e merci in genere; e) consulenze per l'implementazione o il miglioramento di sistemi di qualità aziendali per gli aspetti chimici nonché il conseguimento di certificazioni o dichiarazioni di conformità; giudizi sulla qualità di merci o prodotti e interventi allo scopo di migliorare la qualità o eliminarne i difetti; f) assunzione della responsabilità tecnica di impianti di produzione, di depurazione, di smaltimento rifiuti, utilizzo di gas tossici, ecc; trattamenti di demetallizzazione dei vini con ferrocianuro di potassio secondo quanto previsto dal decreto del Ministro per l'agricoltura e foreste di concerto con il Ministro della sanità del 5 settembre 1967, n. 354 pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 236 del 1967; g) consulenze e pareri in materia di prevenzione incendi; conseguimento delle certificazioni ed autorizzazioni di cui alla legge 7 dicembre 1984, n. 818 e decreto ministeriale 25 marzo 1985 pubblicato nel s.o. alla Gazzetta Ufficiale n. 95 del 22 aprile 1985; h) verifica di impianti ai sensi della legge 5 marzo 1990, n. 46; i) consulenze in materia di sicurezza e igiene sul lavoro, relativamente agli aspetti chimici;.assunzione di responsabilità quale responsabile della sicurezza ai sensi del decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626; l) misure ed analisi di rumore ed inquinamento elettromagnetico; m) accertamenti e verifiche su navi relativamente agli aspetti chimici; rilascio del certificato di non pericolosità per le navi; n) indagini e analisi chimiche relative alla conservazione dei beni culturali e ambientali.

CORSO DI LAUREA IN CHIMICA Tabelle riepilogative e linee di programma dei corsi

Nella prima tabella sono riportati, in sintesi, i percorsi di studio e gli sbocchi professionali per i tre livelli di studi universitari previsti nell’attuale ordinamento. Nelle successive tabelle sono riportati gli organigramma degli insegnamenti da seguire sia nella parte comune e che in quella caratterizzante i sette orientamenti (contraddistinti dai colori sotto riportati):

percorso verde: parte comune a tutti gli orientamenti percorso grigio: Chimica percorso azzurro: Chimica Analitica Merceologica percorso viola: Chimica Computazionale percorso rosso: Chimica dei Materiali percorso giallo: Chimica dei Sistemi Biologici percorso celeste: Chimica dell’Ambiente percorso arancione: Chimica Organica e Biomolecolare

Nota - L’esame di lingua straniera (di solito inglese) (4 CFU) non ha voto in 30esimi (idoneità), può essere sostenuto in qualsiasi periodo a scelta dello studente e, pertanto, non è inserito nelle Tabelle successive.

Si ricorda inoltre che:

  • Nella prima settimana di settembre avrà luogo la Prova di Autovalutazione (facoltativa, ma consigliata) riservata alle future matricole
  • Dal 15 al 30 settembre si svolgeranno i Precorsi di Matematica e di Chimica Generale (facoltativi, ma vivamente consigliati) riservati alle future matricole
    • L’inizio delle lezioni avverrà il primo giorno (non festivo) di Ottobre
    • Per l’anno accademico 2003-04
  • I trimestre: lezioni dal 1 ottobre al 3 dicembre; esami dal 4 dicembre al 17 gennaio
  • II trimestre: lezioni dal 19 gennaio al 23 marzo; esami dal 24 marzo al 24 aprile
  • III trimestre: lezioni dal 26 aprile al 28 giugno; esami dal 30 giugno al 30 settembre

Infine, dopo le tabelle, sono riportate le linee di programma dei singoli Corsi di Insegnamento.

Percorsi di Studio e Sbocchi Professionali

Corsi comuni a tutti gli orientamenti Orientamento: Chimica

* corsi a scelta dello studente per un totale di 9 CFU

Per ulteriori informazioni:prof. Emilio Bottari

0649913643 @ emilio.bottari@uniroma1.it

Orientamento: Chimica Analitica Merceologica

* corsi a scelta dello studente per un totale di 26 CFU di cui almeno 17 CFU scelti tra quelli riportati in tabella

Per ulteriori informazioni:prof. Antonio Magrì

0649913371 @ antonio.magri@uniroma1.it

Orientamento: Chimica Computazionale

* corsi a scelta dello studente per un totale di 9 CFU

Per ulteriori informazioni:prof. Alfredo Di Nola

0649913122 @ dinola@degas.chem.uniroma1.it

Orientamento: Chimica dei Materiali

* corsi a scelta dello studente per un totale di 10 CFU

Corsi opzionali consigliati (tuttu da 3 CFU) Calcolo dei Diagrammi di Fase* Chimica dei Composti di Coordinazione Chimica delle Macromolecole** Corrosione* Dinamica delle reazioni chimiche con laboratorio* Elettrochimica (applicata)** Elettrochimica dello stato Solido* Meccanica quantistica Meccanica Statistica Microscopia Elettronica* Mineralogia Misure elettriche Scienza dei Metalli** Spettrocopia Molecolare (con sistemi laser) Stereochimica Inorganica Tecnica della Programmazione. * Corsi da attivare **Mutuati da altro Cdl Si consiglia inoltre di scegliere gli opzionali anche tra i corsi fondamentali ed opzionali degli altri orientamenti.

Per ulteriori informazioni:prof. Daniele Gozzi 0649913849 @ daniele.gozzi@caspur.it prof. Piero Porta 0649913378 @ piero.porta@uniroma1.it

Orientamento: Chimica dei Sistemi Biologici

* corsi a scelta dello studente per un totale di 9 CFU

Per ulteriori informazioni:

prof. Mario Barteri 0649913957 @ barteri@caspur.it prof. Maria Savino 0649912238 @ maria.savino@uniroma1.it

Orientamento: Chimica dell’Ambiente

* corsi a scelta dello studente per un totale di 9 CFU

Per ulteriori informazioni:

prof. Aldo Laganà 0649913679 @ lagana@uniroma1.it

Orientamento: Chimica Organica e Biomolecolare

* corsi a scelta dello studente per un totale di 9 CFU

Per ulteriori informazioni:prof. Carlo Galli

0649913386 @ carlo.galli@uniroma1.it

Linee di programma dei corsi di insegnamento (Laurea Triennale)

Corsi del I anno (comuni a tutti gli orientamenti)

Algebra Lineare (6 CFU) (Proff. Ada Ardito, Maria Vittoria Marchi)

Numeri complessi. Spazi vettoriali: Sistemi lineari. Matrici e trasformazioni lineari. Prodotto scalare e norma. Campi vettoriali.

Calcolo (5 CFU) (Proff. Ada Ardito, Maria Vittoria Marchi) Successioni. Funzioni reali di variabile reale: limiti e continuità, calcolo differenziale, calcolo integrale. Funzioni reali di più variabili reali: limiti e continuità, calcolo differenziale. Funzioni a valori vettoriali.

Calcolo Numerico I (4 CFU) (Proff. Lionello Pasquini, Silvia Noschese)

Introduzione al linguaggio Matlab. Numeri di macchina ed errori. Matrici e vettori. Risoluzione numerica di sistemi di equazioni lineari: metodi diretti e metodi iterativi. Risoluzione numerica di sistemi di equazioni non lineari: metodi di bisezione, secanti e di Newton. Approssimazione polinomiale di funzioni e dati: interpolazione di Lagrange, metodo dei minimi quadrati. Integrazione numerica: formule di Newton Cotes e formule di Gauss. Risoluzione di equazioni differenziali ordinarie: metodo di Eulero e di Runge-Kutta. Calcolo di autovalori di matrici: metodo delle potenze. Saranno svolte esercitazioni al calcolatore per testare su esempi i metodi illustrati a lezione.

Chimica Analitica I + Lab. (6 CFU), (Proff. Aldo Laganà, Antonella Messina) Richiami sulle soluzioni. Equilibri in fase omogenea, acido-base, complessazione, ossidoriduzione. Costanti di equilibrio. Equilibri in fase eterogenea: precipitazione, solubilità, prodotto di solubilità, effetto dello ione a comune, della forza ionica e del pH sulla solubilità. Meccanismi di solubilizzazione. Reazioni ad alte temperature. Cenni di cromatografia applicata all'analisi qualitativa. Cenni di spettroscopia di emissione applicata all'analisi qualitativa. Applicazioni con esercizi numerici e prove di laboratorio su separazioni analitiche: identificazione delle specie chimiche separate.

Chimica Generale e Inorganica (5 CFU) (Proff. Fabrizio Monacelli, Gustavo Portalone)

Struttura dell’atomo. Sistema periodico. Legame chimico. Calcoli stechiometrici. Stato Gassoso: Leggi dello stato gassoso ed equazione di stato. Gas ideale e gas reali. Teoria cinetica dei gas. Elementi di termodinamica ed equilibrio chimico. Stati di aggregazione condensati. Soluzioni ideali e loro proprietà. Legge di Raoult. Proprietà colligative. Equilibri in soluzione. Acidi e basi. Prodotto di solubilità. Elettrochimica: reazioni redox e potenziale elettrodico. Forza elettromotrice di una pila. Equazione di Nernst. Potere ossidante e potenziali. Potenziali standard e costanti di equilibrio. Elettrolisi. Leggi di Faraday. Cinetica chimica: velocità di reazione, dipendenza dai parametri di reazione. Energia di attivazione e complesso attivato. Equilibrio e velocità di reazione. Catalisi. Chimica inorganica descrittiva: elementi più rappresentativi e loro composti, con particolare riferimento al primo e al secondo periodo.

Chimica Inorganica I (5 CFU) (Proff. Mario Bossa, Maria Vittoria Russo) Concetti e applicazioni del legame chimico per molecole semplici e per composti di coordinazione. Trattazione sistematica dei composti degli elementi principali secondo la loro collocazione nella tavola periodica. Sintesi e strutture. Gli elementi di transizione: cenni sulle proprietà generali.

Elementi di Informatica Chimica (2 CFU). (Prof.______________) Introduzione all'algebra binaria. Le architetture degli elaboratori digitali. Architettura di un Personal Computer: schema a blocchi, elementi costitutivi, connettività dei dispositivi. Introduzione al sistema Operativo Windows. Architetture di reti digitali. Lo standard OSI, il TCP/IP, dispositivi di rete e loro funzioni. Applicazioni: Web browsing, Internet, motori di ricerca

Fisica I (5 CFU), (Proff. Pier Ferruccio Loverre, Michelangelo De Maria) Grandezze fisiche. Cinematica del punto materiale. Dinamica del punto materiale. Lavoro ed energia nella dinamica del punto materiale. Moti relativi. Oscillatore armonico. Dinamica dei sistemi di punti. Dinamica del corpo rigido. Legge di gravitazione universale. Fisica dei fluidi. I principio di termodinamica.

Fisica II (5 CFU) ( Proff. Guido De Zorzi, Guido Corbò)

Elettrostatica nel vuoto. Corrente elettrica stazionaria. Campo magnetico costante nel vuoto. Campi elettrico e magnetico variabili nel tempo. Onde elettromagnetiche e ottica ondulatoria.

Laboratorio di Chimica Generale e Inorganica (6 CFU), (Proff. Luisa Sestili, Linalda Bellugi) Elementi di stechiometria: atomi, molecole e loro massa. Leggi fondamentali della stechiometria. Formule chimiche, composizione percentuale, determinazione della formula minima da dati analitici. Stato gassoso: gas ideali, equazione di stato, teoria cinetica molecolare. Gas reali, interazione tra molecole, equazione di Van der Waalls. Distribuzione dell’energia secondo Maxell-Boltzmann. Reazioni chimiche con e senza variazione del numero di ossidazione. Bilanciamento. Esercitazioni di laboratorio precedute da lezioni teoriche e seguite da un’analisi critica dei risultati dell’esperienza. Esercitazioni numeriche su argomenti di chimica generale sviluppati in questo corso e nel corso parallelo di Chimica generale ed inorganica.

Termodinamica Chimica (5 CFU). (Proff. Vincenzo Piacente, Daniele Gozzi) Definizioni, scopi e limiti della Termodinamica. I e II principio della termodinamica e concetti di energia ed entropia. Entalpia, Lavoro massimo ed energia libera: relazioni fondamentali. Cenni sulle macchine termiche. Calcolo assoluto dell’entropia e cenni di meccanica statistica. III principio della termodinamica e calcolo dell’entropia nelle trasformazioni di stato. Potenziale chimico, fugacità e condizioni di equilibrio termodinamico. Diagrammi di Pourbaix-Ellingham, stabilità relative di classi di composti inorganici, reazioni redox. Sistemi a più componenti: relazioni fondamentali. Soluzioni ideali, cenni sulle soluzioni reali. Soluzioni elettrolitiche. Lavoro elettrico da un sistema elettrochimico in condizioni di reversibilità. Grandezze termodinamiche da misure di forza elettromotrice. Testi consigliati: P.W. Atkins, Chimica Fisica, edizioni Zanichelli; W. J. Moore, Chimica Fisica, edizioni Piccin

Corsi del II anno (comuni a tutti gli orientamenti)

Chimica Analitica II + Lab. (6 CFU) (Proff. Emilio Bottari, Antonio Magrì) La bilancia ed i metodi di pesata. Errori statistici e casuali. L’analisi volumetrica. Preparazione di soluzioni a titolo esattamente noto o approssimato. Equivalenza e titolazioni; curve di titolazione ed indicatori. Applicazione all’analisi chimica quantitativa delle reazioni di neutralizzazione, precipitazione, complessazione ed ossido riduzione. Costanti di equilibrio condizionali e potenziali formali. L’analisi gravimetrica: prodotto di solubilità e solubilità, formazione, invecchiamento e calcinazione dei precipitati. Esempi di dosaggi ed applicazioni.

Chimica Analitica III (4 CFU). (Proff. Luigi Campanella, Mauro Tomassetti)

L’equilibrio chimico. Equilibri multipli. Principi di Analisi chimica strumentale. Metodi ottici e spettrali. Metodi elettrochimici. Metodi di ripartizione tra fasi. Metodi termici. Cenni a metodi radiochimici.

Chimica Fisica (5 CFU). (Proff. Francesco Gianturco, Guido Gigli) Approccio assiomatico alla meccanica non classica e spiegazione del significato fisico dei postulati della Meccanica Quantistica. I problemi di dinamica quantica con risoluzione analitica semplice: particella in scatole ID e 3D; oscillatore armonico in ID e 3D; particella in potenziale di Coulomb: moto confinato e moto libero. Statistica di sistemi fermionici ed antisimmetria degli stati elettronici confinati. Determinante di Slater ed energie elettroniche. Equazioni di Hartree-Fock e metodo degli Orbitali Molecolari. Separazioni adiabatiche del moti elettronici e nucleari. Superfici di energia potenziale di molecole e stati rotovibrazionali semplici. Significato fisico delle strutture molecolari e dei legami chimici in sistemi poliatomici. La trattazione semiclassica dell'assorbimento radioattivo da parte di sistemi con energie interne discrete. Principio di Franck-Condon ed approssimazione del dipolo di transizione. Fattore di Boltzman e funzioni di partizione. La cinetica chimica e le leggi cinetiche macroscopiche. Meccanismi molecolari delle reazioni e dinamica reattiva in fase gassosa. I legami nei solidi e la chimica delle superfici.

Chimica Organica I (5 CFU). (Proff. Luigi Mandolini, Giovanni Piancatelli)

Richiami di concetti fondamentali di struttura elettronica e di legame chimico. Stereochimica. Chimica dei gruppi funzionali. Alcani e cicloalcani. Alcheni ed alchini. Substari aromatici. Alogenuri alchilici. Alcoli, fenoli ed eteri. Aldeidi e chetoni, Acidi carbossilici e loro derivati. Ammine. Carboidrati. Lipidi. Testi suggeriti: A. Streitwieser, C. H. Heathcock, E. M. Kosower, "Chimica Organica", EdiSES;

T.W.G. Solomons, "Fondamenti di Chimica Organica", Zanichelli; Morrison-Boyd, "Chimica Organica", Casa Editrice Ambrosiana; A.D. Baker, R. Engel, "Chimica Organica", Casa Editrice Ambrosiana; W.H. Brown, "Chimica Organica", EdiSES.

Chimica Organica II (5 CFU ). (Proff. Luigi Mandolini, Giovanni Piancatelli) Stereochimica organica: tipi di isomeria, stereochimica di processi dinamici, effetti conformazionali torsionali e stereoelettronici sulla reattività, fattori che influenzano le ciclizzazioni, partecipazione del gruppo vicinale. Reazioni elettrocicliche, reazioni sigmatropiche e reazioni di cicloaddizione. Aromaticità ed antiaromaticità in molecolem

poliinsature cicliche. Sistemi policiclici. Reatività di sistemi eterociclici aromatici. Composti organometallicci. Reazioni di riduzione del carbonile e di altri gruppi funzionali. Reazioni di ossidazione di alcoli, aldeidi, chetoni e di doppi legami carbonio – carbonio. Radicali e reazioni radicaliche. Carbocationi. Carbeni, nitreni ed altre specie a difetto elettronico. Antiossidanti, coloranti, polimeri, detergenti, chimica del petrolio e derivati. Testo consigliato: Carey-Sundberg, Advanced Organic Chemistry; Lowry-Richardson, Mechanism and Theory in Organic Chemistry.

Laboratorio di Chimica Fisica (6 CFU). (Proff. Daniele Gozzi, Camillo La Mesa, Nicolae V. Pavel, Domenico Stranges) Parte Strumentale: misura di vari osservabili fisici. Proprietà di Trasporto: conducibilità elettrica, viscosità, viscoelasticità. L’equazione di Einstein; relazioni applicabili a molecole, ioni, colloidi e macromolecole. Leggi della diffusione. Proprietà termodinamiche. Le proprietà colligative ed i coefficienti d’attività, le leggi di Raoult e van’t Hoff. Calorimetria e volumetria, proprietà superficiali. Termodinamica delle pile ed il lavoro elettrico come lavoro utile. Determinazione di grandezze termodinamiche da metodi potenziometrici. Spettro elettromagnetico; perturbazioni dipendenti dal tempo; teoria dell'emissione e dell'assorbimento. Principi di spettroscopia rotazionale. Principi di spettroscopia vibrazionale. Principi di spettroscopia elettronica di assorbimento e di emissione. Principi laser. Aspetti strumentali. Varie esperienze di laboratorio. Testi: R.J. Sime, Physical Chemistry -Methods, Techniques, Experiments, Saunders College Publ. (1988); A.M. Halpern, Experimental Physical Chemistry, Prentice Hall (1997); C. N. Banwell, E. MacCash, Fundamentals of Molecular Spectroscopy, IV ed., McGraw Hill. 1994; J.

M. Hollas, Modern Spectroscopy, John Wiley & Sons 1987. Dispense

Laboratorio di Chimica Organica (6 CFU). (Proff. Osvaldo Lanzalunga, Maria Antonietta Loreto)

La sicurezza in un laboratorio di Chimica Organica. Metodi di riscaldamento e di agitazione. Solventi e loro purificazione. Tecniche di purificazione: distillazione sotto vuoto, cristallizzazione e punto di fusione, sublimazione. Separazione di miscele di sostanze: estrazione, cromatografia su colonna o su strato sottile. Risoluzione di una miscela racemica. Riconoscimento dei principali gruppi funzionali per via chimica. Reazioni caratteristiche di alcuni gruppi funzionali. Spettroscopia infrarossa: principi generali e assorbimento dei principali gruppi funzionali. Acquisizione di dati bibliografici. Esercitazioni pratiche.

Testo consigliato: Pavia, Laboratorio di Chimica Organica; Vogel, Chimica Organica Pratica; Roberts, Gilbert, Martin. Chimica Organica Sperimentale, Zanichelli, 1999.

Laboratorio di Fisica (5 CFU) ). (Proff. Paola Di Giacomo, Marco Merafina) Statistica e teoria della misura. Ottica geometrica. Corrente continua e alternata. Esercitazioni di laboratorio. Meccanica (molla). Ottica (banco ottico). Corrente continua (Thevenin, Poggendorf, tempo di carica di un condensatore). Corrente alternata (oscilloscopio, circuito RLC).

Corsi del II anno (caratterizzanti ciascun orientamento)

Sigle degli orientamenti: Chimica (C), Chimica Analitica Merceologica (AM), Chimica Computazionale (CC), Chimica dei Materiali (M), Chimica dei Sistemi Biologici (SB), Chimica dell'Ambiente (A), Chimica Organica e Biomolecolare (O).

Analisi Chimica Strumentale con Metodi Spettroscopici e Termici + Lab. (4 CFU). (AM, A) (Prof. Remo Bucci)

Cenni di ottica. Spettroscopia di emissione, spettri atomici. Fotometria di fiamma e spettroscopia a plasma. Sorgenti. Analisi qualitativa e quantitativa ed applicazioni analitiche. Assorbimento molecolare UV visibile Errori analitici sulla misura dell’assorbanza. Analisi di uno o più componenti Analisi in derivata. Spettrofotometria per assorbimento atomico. Fluorescenza. Spettrofotometria per fluorescenza a raggi x. Spettroscopia ESCA. Analisi termica. Termogravimetria.

Chimica Ambientale (5 CFU). (A) (Prof. Luigi Campanella) Le specie chimiche e l’ambiente. Reazioni e trasporto di specie chimiche nei sistemi fluidi. Il suolo e le specie chimiche. Il sistema aria, relativa composizione e presenza di specie chimiche prodotte da fenomeni diversi. Il sistema acqua. Reazioni e trasporto di specie chimiche nelle acque naturali. Effetti sugli esseri viventi. Le attività umane ed industriali su i sistemi fluidi e solidi. Potabilità e potabilizzazione. I rifiuti. L’ambiente e i diversi tipi di pesticidi ed i fertilizzanti. Le loro proprietà chimiche.

Chimica Analitica Separativa + Lab. (5 CFU). (AM, A, O) (Prof. Franco Coccioli) Teoria della cromatografia. Coefficiente di ripartizione. Volumi di ritenzione. Piatti teorici di una colonna cromatografica. La risoluzione. Cromatografia solido liquido, liquido-liquido. Vari tipi di eluizione. Gas cromatografia colonne impaccate e capillari. Equazione di Van Deemeter. Rivelatori. Analisi qualitativa e quantitativa. Cromatografia liquida ad alta risoluzione.

Chimica Bioinorganica (5 CFU). (SB) (Prof. Claudio Ercolani) La bioinorganica è un settore della biochimica che pone la propria attenzione sul centro metallico posto all'interno di una molecola biologica o di un modello (monocentrico o pluricentrico) per approfondimenti che possono riguardare la sua natura, il suo stato di ossidazione, la sua struttura elettronica (stato di spin), le possibili forme di coordinazione, gli atomi che compongono il suo intorno, la labilità di quest'ultimo, con l'obiettivo di spiegare il ruolo del centro metallico stesso in rapporto alla sua reattività, ed ai meccanismi dei processi, anche redox, ad essa associati.

Chimica Elettroanalitica + Lab. (4 CFU). (AM, A) (Prof. Tommaso Ferri)

Conducibilità e conduttometria. Elettrolisi. Elementi galvanici. Misura della forza elettromotrice. Potenziometria diretta, misura del pH, titolazione potenziometrica. Voltammetria e polarografia. Coulombometria, titolazione coulombometrica. Generazione di reagente per via elettrochimica. Amperometria.

Chimica Organica dei Sistemi Biologici (5 CFU). (SB) (Prof. Armandodoriano Bianco)

Amminoacidi, Polipeptidi. Proteine. Monosaccaridi. Oligosaccaridi. Basi puriniche e pirimidiniche. Oligonucleotìdi. Acidi nucleici. Chimica degli enzimi. Chimica di membrane e micelle. Polimeri ad azione catalitica. Terpeni. Lipidi.Cenni sugli alcaloidi e sui coloranti naturali.

Complementi di Fisica (2 CFU). (C, CC, M) (Prof. Franco Decker)

Elettromagnetismo nella materia.

Calcolo Numerico II (2 CFU). (C, CC, M) (Proff. Lionello Pasquini) Funzioni di più varabili, integrale curvilineo di prima e seconda specie, integrali multipli, equazioni differenziali ordinarie.

Elettrochimica (5 CFU). (M) (Prof. Franco Decker) Conducibilità dei materiali solidi e liquidi. Cenni su struttura e modelli delle interfasi e su potenziali elettrodici. Termodinamica elettrochimica. Cinetica Elettrodica. Passaggio di corrente in celle elettrochimiche. Equazione di Butler-Voltmer; equazione di Tafel, elettrocatalisi. Tipi di sovratensione. Misura dei parametri cinetici. Corrosione. Diagrammi di Pourbaix e di Evans. Potenziale e corrente di corrosione. Passivazione e protezione dalla corrosione. Conversione ed accumulo energetico: celle a combustibile (fuel cells), pile elettrochimiche, accumulo elettrochimico.

Laboratorio di Chimica dei Sistemi Biologici I (5 CFU). (SB) (Proff. Armandodoriano Bianco, Claudio Ercolani) I Modulo: Metodi di analisi dei componenti organici di origine naturale. Composti fenolici. Terpenoidi. Acidi Organici, lipidi e composti correlati. I composti azotati. Zuccheri e loro derivati. Macromolecole. II Modulo: Sintesi e caratterizzazione chimicofisica di sistemi macrociclici tetrapirrolici di tipo porfirinico o simili. Sistemi omo od eterobimetallici con accesso a derivati metallici che contengono ferro in alto stato di ossidazione (+ 3).

Laboratorio di Chimica Organica II (8 CFU). (C, O) (Prof. Antonella Dalla Cort) Spettroscopia NMR. Concetti teorici di base: il fenomeno della risonanza. Spostamento chimico. Accoppiamento spin-spin. Ampiezza di riga ed intensità dei segnali. Sistemi di spin. Protoni su eteroatomi. Equivalenza chimica e magnetica. Protoni diastereotopici. Spettri 1H NMR e struttura molecolare. Esercitazioni pratiche ed esecuzione di alcune esperienze in laboratorio.

Tecnologie per Informatica Chimica (6 CFU). (CC) (Prof. Alfredo Di Nola). Tecnologie hardware, tecnologie software. Il tool MAPLE in ambiente Unix. Le librerie numeriche per il programmatore in ambiente Unix. Codifica di semplici algoritmi di algebra lineare. Codifica di semplici algoritmi di interpolazione/integrazione. I database management system (DBMS) in informatica chimica. Database Computazionali. Basi di dati relazionali ed orientate agli oggetti. Le query ai database ed introduzione al linguaggio SQL. I database di

strutture molecolari: CSD e PDB. I database di sequenze: Wisconsin GCG. Esercitazioni

Corsi del III anno (caratterizzanti ciascun orientamento)

Ambiente e Salute (5 CFU) (A) (Prof. Aldo Laganà) Concetto di rischio chimico. Rischio chimico ammissibile. La chimica della natura: composti chimici, biochimici, biomacromolecolari, cellula e suoi costituenti. Concetti di tossicologia ambientale. Pesticidi. Tossine. Campi elettromagnetici. Distruttori endocrini. OGM.

Analisi Chimica Strumentale (8 CFU) (C) (Proff. R. Jasionowska e M. Tomassetti) I metodi dell’analisi spettrofotometrica (in assorbimento, emissione e risonanza), elettrochimica, termica e sensoristica e le loro principali applicazioni nell’analisi chimica.

Metodi di separazione: cromatografia liquida, su strato sottile, su colonna, gas cromatografia, cromatografia ionica.

Analisi Organica Strumentale (9 CFU) (O) (Prof. Andrea D’Annibale) Complementi di spettroscopia di risonanza magnetica nucleare del 1H: tecniche speciali, doppia risonanza, reagenti di shift. Introduzione agli strumenti in trasformata di Fourier. Elementi di spettroscopia del 13C. Spettroscopia UV-visibile: transizioni elettroniche, gruppi cromofori. Spettroscopia di massa: concetti di base, strumentazione, picchi molecolari e picchi isotopici, frammentazioni caratteristiche. Cenni ad alcuni metodi di ionizzazione (CI, ES, FAB). Accoppiamento GC-MS e HPLC-MS per la caratterizzazione di miscele complesse. DC. Cenni sulla diffrazione di raggi X. Identificazione della struttura di composti organici mediante esame comparato di spettri IR, NMR, MS.

Applicazioni di chimica quantistica (4 CFU) (CC) (Prof. Francesco A. Gianturco) In questo corso si intende presentare agli studenti un quadro il più generale possibile dell'ampio spettro di applicazioni che esistono nella ricerca moderna sulle proprietà nanoscopiche dei sistemi molecolari in fase gassosa, in clusters ed in fase liquida.Lo scopo sarà quello di discutere in dettaglio le varie metodologie di calcolo oggi impiegate per costruire dei modelli realistici descriventi il comportamento elementare dei processi chimici

Biochimica (5 CFU). (C, AM, CC, M, SB, A, O). (Prof. Ingeborg Grgurina) Struttura e funzione delle proteine. Collageno. Emoglobina. Enzimi: classificazione, cinetica, inibizione, esempi di meccanismi d'azione. Lipidi. Struttura e funzione delle membrane biologiche. Metabolismo: glicolisi, via dei pentoso fosfati, gluconeogenesi, sintesi e degradazione del glicogeno e dei lipidi, ciclo dell'acido citrico, trasporto degli elettroni e fosforilazione ossidativa. Metabolismo degli amminoacidi. Struttura e funzione degli acidi nucleici. Replicazione del DNA. Trascrizione. Codice genetico. Sintesi proteica.Fotosintesi. Immunoglobuline. Voet, J.D. Voet, C.W. Pratt: "Fondamenti di Biochimica" Zanichelli Ed. (2001)

Bioinformatica + Lab. (5 CFU) (CC). (Mutuato da Biotecnologie) Individuazione di geni in genomi eucariotici e procariotici. Calcolo di proprieta’ di sequenze amminoacidiche. Le banche dati biologiche primarie. Le banche dati biologiche derivate. Integrazione di banche dati biologiche. Allineamento di sequenze. Profili. Hidden Markov Models. Ricerca in banche dati per omologia:FASTA BLAST PSI BLAST. Predizione della

struttura tridimensionale di una proteina. Riconoscimento molecolare.

Biologia molecolare (4 CFU). (C, SB) (Prof. Maria Savino) Oggetti e livelli della Biologia Molecolare. Le proteine: struttura e funzione Il DNA polimorfico: strutture a doppia elica destrorsa o sinistrorsa , strutture inusuali (cruciformi, tetraelicoidali ), supereliche. Topologia. Metodi di studio chimici, chimico-fisici, biochimici. Replicazione. Trascrizione.Codice genetico. Sintesi proteica.. Regolazione dell’espressione genica nei procarioti. e negli eucarioti .Regolazione post-trascrizionale.Proteine regolative. Struttura e funzione della cromatina.Modificazioni post-traduzionali degli istoni e meccanismi epigenetici. Maturazione del RNA eucariotico. Struttura del genoma eucariotico Testi consigliati: J. D. Watson, N. H. Hopkins, J. W. Roberts, J. Steitz, A. Weiner. Biologia molecolare del gene. IV edizione, Vol I – Zanichelli. Articoli scientifici

Chemiometria (4 CFU) (AM) (Prof. Antonio Magrì) Criteri di decisione basati sulla statistica univariata. Principi di calibrazione univariata. Il dato analitico e la necessità di un’indagine multivariata. Metodi di selezione e riduzione delle variabili (analisi delle componenti principali). Metodi di classificazione supervisionati (analisi discriminante lineare e quadratica) e non supervisionati (analisi dei clusters gerarchica e non). La PLS e la calibrazione multivariata. Cenni di reti neurali artificiali. Applicazioni in campo chimico analitico con esercitazioni al computer.

Chimica Analitica Applicata (3 CFU) (AM) (Prof. Emilio Bottari). Valutazione generale dei problemi connessi con l’analisi chimica di analiti in matrici reali. Campionamento, scelta del metodo di analisi, pretrattamento del campione.

Chimica Bioanalitica (5 CFU) (SB) (Prof. Roberta Curini) L’analisi chimica applicata a problemi biologici. Risoluzione di problemi biologici mediante tecniche analitiche ifenate. Approccio analitico alla determinazione di organismi geneticamente modificati (OGM). Distruttori endocrini. Contaminanti ambientali: pesticidi. Farmaci veterinari: antibiotici e antibatterici. Determinazione di ormoni naturali e di sintesi. Tecniche bioanalitiche: metodi immunometrici, biosensori cellulari, Bio- e Chemi- luminescenza.

Chimica dei Sistemi Acquiferi (5 CFU) (A) (Prof. Bianca Maria Petronio) Classificazione delle acque naturali: acque dolci, acque salate, estuari. Proprietà delle acque - Equilibri chimici ed interazioni tra le diverse fasi (aria, acqua, sedimenti. suoli)- Campionamento di acque e sedimenti -Metodi di analisi.

Chimica dell’Atmosfera (5 CFU) (A) (Prof. Lelio Zoccolillo) Aspetti generali su atmosfera e inquinamento atmosferico. Chimica dei principali inquinanti atmosferici: ossido di carbonio, ossidi di zolfo, ossidi di azoto, ozono e altri agenti ossidanti, materiale particolato sospeso. Sorgenti di inquinamento atmosferico. Meteorologia e trasporto degli inquinanti nell’atmosfera, inversione termica. Bilancio termico della terra ed effetto serra. Origine, chimica ed effetti delle deposizioni acide. Criteri e standard di qualità dell’aria; i carichi critici. Chimica analitica dei principali inquinanti atmosferici. Normativa e controllo dell’inquinamento urbano e strategie di prevenzione.

Chimica delle Sostanze Naturali (4 CFU) (O) (Prof. Armandodoriano Bianco) Biogenesi, metabolismo primario e secondario. Fotosintesi clorofilliana. Acidi grassi saturi e insaturi, prostaglandine, polifenoli, naftochinoni, antrachinoni, xantoni, tetracicline. Terpeni. Acidi cinnamici, curarine. Lignina. Il metabolismo misto.Il metabolismo degli amminoacidi: gli alcaloidi. Altri metabolici derivati dagli amminoacidi. Le tossine vegetali. Ferormoni animali e sostanze di difesa.

Chimica delle Fermentazioni e Microbiologia Industriale (4 CFU) (O) (Prof. Michele Bianchi). Caratteristiche morfologiche, colturali, biochimiche e fisiologiche delle principali forme microbiche nei processi industriali. Studio di crescita microbica e fattori chimici e fisici che la influenzano. Metabolismo e regolazione. Genetica dei microrganismi di interesse industriale e tecniche. Fermentazione alcolica, lattica, citrica, acetonbutilica. Produzione di antibiotici, enzimi, vitamine e amminoacidi. Produzione di biomasse microbiche. Enzimi immobilizzati. Tecniche di ingegneria genetica per manipolazione di microrganismi. Produzione di composti di interesse medico-farmacologico ed enzimi con impiego di microrganismi modificati con le tecniche del DNA ricombinante.

Chimica del Suolo (5 CFU) (A) (Prof. Antonella Messina) Il suolo: definizione, origine, genesi, composizione. I colloidi del suolo. Minerali argillosi. Ossidi ed ossidrati del ferro ed alluminio. Composizione dei residui vegetali, processi di umificazjone. Frazionamento della sostanza organica: acidi umici, acidi fulvici e composti organici. Capacità di scambio cationico. Il pH ed il potere tampone del terreno. Correzione del pH di un terreno. Potere redox del terreno. Fotosintesi clorofilliana. Fertilità del soulo. Elementi nutritivi: azoto, fosforo, potassio, zolfo, calcio, magnesio. Il ciclo dell’azoto e fertilizzanti azotati del terreno.

Chimica e Tecnologia dei Polimeri (5 CFU) (M) (Prof. Maria Vittoria Russo)

Polimeri naturali e di sintesi. Struttura e proprietà. Polimeri in soluzione. Caratterizzazione: spettroscopia FTIR, UV-Vis., NMR, EPR, diffrazione RX, analisi termica e calorimetrica, microscopia elettronica SEM, TEM, e AFM. Morfologia. Reologia. Reazioni di polimerizzazione: in fase omogenea ed eterogenea, di condensazione, di addizione di tipo radicalico e non radicalico, elettrochimiche, copolimerizzazione. Polimeri di uso commerciale e loro proprietà: poliolefine, poli-dieni, vinilici e vinilidenici, fluorurati, polifosfazeni, siliconi, politiofeni, polipirroli, polianilina, termoplastici, cellulosici, resine termoindurenti. Polimeri per applicazioni biomediche.

Chimica Farmaceutica (4 CFU). (C, SB, O). (Prof. Mario Brufani) Le basi molecolari dell’azione dei farmaci. Criteri per la progettazione razionale di nuovi farmaci. Farmacocinetica e farmacodinamica. Teoria Recettoriale. Inibitori enzimatici. Sulfammidici. Antibiotici b -lattamici ed altri antibiotici. Ormoni steroidici. Farmaci antiinfiammatori. Farmaci antiipertensivi. Testi Consigliati: C.R. Ganellin and S.M. Roberts, "Medicinal Chemistry", 2nd ed., Academic Press. H.E. Wolff, "Burger's Medicinal Chemistry", 5th ed., Wiley Interscience.

Chimica Fisica dei Sistemi Biologici (5 CFU). (SB) (Prof. Maria Savino) Struttura primaria, secondaria, terziaria e quaternaria di proteine, DNA ed RNA. . Complessi di associazione tra macromolecole biologiche. Analisi conformazionale e forze che determinano la struttura di proteine ed acidi nucleici. Forma e dimensioni delle macromolecole biologiche. Processi di trasporto. Microscopia a forza atomica e a fluorescenza. Nanobiotecnologie. Equilibri conformazionali di proteine ed acidi nucleici. I DNA circolari e le trasformazioni topologiche. La struttura terziaria del RNA. Interazioni tra ligandi e macromolecole: Modelli all’equilibrio e cinetici. Metodi spettroscopici, biosensori. Aspetti chimico-fisici di processi biologici fondamentali. Testi consigliati: Cantor and Schimmel "Biophysical Chemistry"; Van Holde, Curtis Johnson, Shing Ho "Principles of Physical Biochemistry"; Lettura e commento di articoli di recente pubblicazione.

Chimica Inorganica II (8 CFU) (C) (Prof. Claudio Ercolani)

Proprietà generali dei metalli di transizione. Complessi dello scandio e del titanio; sistemi polinucleari di Zr, Nb e Ta; complessi di Cr, Mo, W, e loro ossidi; composti del manganese; complessi di Fe(II) e Fe(III), complessi ciclopentadienilici, chimica bioinorganica del ferro; composti del cobalto negli stati di ossidazione (0), (I), (II), vitamina B12, (III); complessi e catalizzatori di Ni, Pd, Pt, proprietà e reattività; strutture e applicazioni dei complessi di Cu, Ag, Au; composti organometallici dello Zn, ruolo biologico dello Zn; composti di Cd e Hg e loro tossicità. Cenni sulle proprietà dei lantanidi e degli attinidi e dei loro composti.

Chimica Merceologica (6 CFU) (AM) (Prof. Andrea Magrì) Le diverse problematiche relative alla produzione, alla classificazione ed al controllo delle merci (materie prime, controllo di qualità, innovazione tecnologica, ricerca e sviluppo, costo del prodotto e prezzo di vendita) sono trattate in modo da fornire una panoramica degli aspetti economici generali ed una conoscenza più approfondita dell’aspetto chimico. Particolare attenzione sarà rivolta al settore alimentare e a quello energetico.

Complementi di Chimica Fisica + lab. (7 CFU). (C, CC, M) Modulo I (3.5 CFU) (Prof. Vincenzo Piacente) Termodinamica delle soluzioni: grandezze parziali molari e loro determinazione. Termodinamica di sistemi polifasici ed equilibri eterogenei: i diagrammi di fase. Cenni sulle transizioni di fase: 1° e 2° ordine. Cinetica: collisioni molecolari, velocità nelle reazioni chimiche e metodi sperimentali, ordine e molecolarità di una reazione, equazioni per reazioni del 1° e 2° ordine, opposte, consecutive e parallele. Cenni su reazioni in flusso e catalizzate. Esercitazioni numeriche. Esperienze di laboratorio (2 di cinetica, 1 su diagrammi di fase, 1 su volumi parziali molari, elettrochimica: 1 su scarica accumulatore, 1 su cinetica elettrodica). Modulo II (3.5 CFU) (Prof. Nicolae V. Pavel) Spettroscopie rotazionale, vibrazionale ed elettronica in assorbimento ed emissione approfondimenti. Esempi di perturbazioni indipendenti dal tempo. Effetto Stark e determinazione del momento dipolare di una molecola. Risonanza di Fermi. Effetto Zeeman. Spettroscopia Raman. Effetto dello spin nucleare sulle intensita’ degli spettri vibrorotazionali. Approfondimenti sui meccanismi di transizione e regole di selezione nelle spettroscopie vibrazionale ed elettronica. Cenni su moderne tecniche: microscopia IR e fluorescenza, ATR

Esercitazioni numeriche. Esperienze di laboratorio con analisi dati (IR, UV-VIS, luminescenza).

Complementi di Spettroscopia (corso A) (5 CFU) (C, CC, M, O) Modulo I (2.5 CFU) (Prof. Elvino Brosio). Proprietà magnetiche di nuclei ed elettroni. Descrizione classica e quantomeccanica della risonanza. Equilibrio termico. Popolazioni degli stati di spin. Parametri della risonanza magnetica: Chemical shift. Costanti di accoppiamento. Tempi di rilassamento. Effetto nucleare Overhauser. Strumentazione NMR. Uso dei parametri. Spettroscopia ESR. Fattore g. Accoppiamento nucleare iperfine. Anisotropia di spettri ESR. Spettri di radicali liberi e di spin- labels. Modulo II (2.5 CFU) (Prof. Anna Giardini – Guidoni) Trasformate di Fourier con applicazioni nelle spettroscopie. Nozioni di base sui principi di funzionamento dei laser e proprieta' caratteristiche della radiazione laser. Principali sorgenti laser e loro applicazioni nella strumentazione chimica. Tecniche spettroscopiche basate sull'impiego dei laser. Esempi di processi chimici e dinamici laser indotti.

Complementi di Spettroscopia (corso B) (5 CFU) Modulo I (2.5 CFU) (Prof. Nicolae V. Pavel) La simmetria nei cristalli. Elementi di calcolo cristallografico. Natura e proprieta’ dei raggi X. Interazione raggi X-materia: diffusione coerente, diffusione incoerente, assorbimento, fluorescenza. Teoria della diffrazione. Tecniche sperimentali: cristalli singoli e materiali policristallini. Alcuni metodi di risoluzione delle strutture cristalline. Modulo II (1,0 CFU) (Prof. Domenico Stranges) Nozioni di base sui principi di funzionamento dei laser e proprieta' caratteristiche della radiazione laser. Principali sorgenti laser e loro applicazioni nella strumentazione chimica. Tecniche spettroscopiche basate sull'impiego dei laser. Esempi di processi chimici e dinamici laser indotti. Modulo II (1,5 CFU) (Prof. Maurizio Delfini) Proprietà magnetiche di nuclei ed elettroni. Descrizione classica e quantomeccanica della risonanza. Equilibrio termico. Popolazioni degli stati di spin. Parametri della risonanza magnetica: Chemical shift. Costanti di accoppiamento. Tempi di rilassamento. Effetto nucleare Overhauser. Strumentazione NMR. Uso dei parametri.

Laboratorio di Analisi Chimica degli Inquinanti (8 CFU) (A) (Proff. Silvia Canepari, Anna Maria Girelli). Tecniche di campionamento nei vari comparti ambientali. Stabilità dei campioni e loro conservazione. Influenza della matrice: tecniche di pretrattarnento e purificazione con esercitazioni pratiche. Cenni teorici sulle principali tecniche analitiche impiegate in campo ambientale. Approfondimenti sui metodi di analisi di inquinanti organici ed inorganici maggiormente significativi con esercitazioni pratiche.

Laboratorio di Chimica analitica 1 (5 CFU) (AM) (Prof. Franco Coccioli). Analisi chimica di analisi chimica di oli e grassi vegetali. Proprietà generali dei grassi alimentari vegetali. Alterazioni. La frazione insaponificabile. Oli di oliva e loro classificazione. Oli di semi e margarine. Campionamento. Metodi generali di analisi; in particolare l’analisi gas

cromatografica e l’analisi in HPLC applicata ai grassi alimentari vegetali. Esercitazioni sperimentali di laboratorio per classificare gli oli e i grassi e per eseguire il loro controllo analitico.alimenti di origine animale.

Laboratorio di Chimica analitica 2 (5 CFU) (AM) (Prof. Emilio Bottari). Analisi chimica di alimenti di origine animale. Breve presentazione delle problematiche di carattere generale riguardanti carne, pesce, uova e latte. Discussione dei metodi di analisi usati nelle specifiche applicazioni in laboratorio. Esercitazioni di laboratorio per la determinazione sperimentale di alcuni parametri necessari per la classificazione e/o il controllo di prodotti alimentari.

Laboratorio di Chimica analitica 3 (3 CFU) (AM) (Prof. Maria Rosa Festa). Analisi chimica di cereali e prodotti derivati. Breve presentazione delle problematiche di carattere generale riguardanti i cereali. Discussione dei metodi di analisi usati nelle specifiche applicazioni in laboratorio. Esercitazioni di laboratorio in cui lo studente potrà eseguire alcune analisi come proteine, ceneri, umidità, ecc…, necessarie per la classificazione e/o il controllo di prodotti del commercio.

Laboratorio di Chimica analitica 4 (3 CFU) (AM) (Prof. Anna Maria Girelli). Analisi chimica di acque e bevande. Caratterizzazione, sotto l’aspetto chimico fisico e di rispondenza ai requisiti di legge, di acqua destinata al consumo umano (potabile e minerale), di bevande alcoliche (vino e birra) e di alcune bevande non alcoliche. Discussione dei principali metodi di analisi per il controllo delle caratteristiche di qualità dei suddetti prodotti alimentari con esercitazioni sperimentali in laboratorio.

Laboratorio di Chimica analitica 5 (4 CFU) (AM) (Prof. Francesca Buiarelli) Analisi chimica di dolcificanti ed alimenti nervini. Proprietà generali dei dolcificanti: zucchero, miele ed altri edulcoranti. Adulterazioni del miele. Proprietà generali degli alimenti nervini: caffè, tè, cacao, cola, guaranà. Metodi generali ed ufficiali di analisi di alimenti dolcificanti e nervini, con gas cromatografia e cromatografia liquida ad alta risoluzione. Esercitazioni di laboratorio per classificazione e controllo analitico di prodotti in commercio.

Laboratorio di Chimica analitica 6 (3 CFU) (AM) (Prof. Tommaso Ferri). Analisi chimica di alimenti conservati ed additivi alimentari. Problemi connessi alla conservazione di alimenti (metodi principali, caratteristiche chimico-fisiche ed organolettiche, confezionamento, stabilità). Additivi alimentari ammessi e vietati (stabilizzanti, antiossidanti, acidificanti, gelificanti, coloranti, etc.). I metodi analitici per il controllo di alimenti conservati. Esercitazioni di laboratorio (analisi chimiche per la verifica della qualità del prodotto e/o all’accertamento di sofisticazioni e/o frodi).

Laboratorio di Chimica analitica 7 (5 CFU) (AM) (Prof. Renata Jasionowska) Analisi chimica di prodotti farmaceutici e cosmetici. Breve presentazione delle problematiche di carattere generale riguardanti l'argomento trattato. Discussione dei metodi di analisi utilizzati nelle specifiche applicazioni sperimentali in laboratorio. Esercitazioni di laboratorio in cui

ciascuno studente potrà eseguire alcune delle analisi chimiche necessarie per la classificazione e/o il controllo analitico di prodotti del commercio.

Laboratorio di Chimica analitica 8 (3 CFU) (AM) (Prof. Enrico Cardarelli) Analisi chimica di metalli e leghe. Metodi di campionamento e preparazione del campione (dissoluzione del campione con riferimento ai mineralizzatori a microonde). Problemi analitici relativi ai metalli preziosi (argento, oro, platino, rodio) e loro possibili impurezze. Analisi mediante Spettroscopia a Plasma Induttivamente Accoppiato (analisi multielemento). Esercitazioni di laboratorio: analisi chimica di leghe, acciai, acciai speciali.

Laboratorio di Chimica analitica 9 (4 CFU) (AM) (Prof. G. Vinci) Analisi chimica di saponi, detergenti e tensioattivi I detergenti e la detergenza. Processo detergente. Detersivi: classificazione e composizione. Detergenti sintetici: sostanze ausiliare o complementari. Tensioattivi. Saponi. Prodotti commerciali. Esercitazioni in laboratorio: analisi chimica sulle materie prime e sui prodotti del commercio.

Laboratorio di Chimica analitica 10 (4 CFU) (AM) (Prof. Andrea Magrì) Analisi chimica di materie plastiche ed elastomeri. Problematiche di carattere generale riguardanti plastiche (plastomeri), elastomeri, fibre naturali, artificiali e sintetiche (criteri di classificazione, fattori di sviluppo, impatto ambientale e pericolosità (tossicità), riciclo, degradabilità). Discussione di metodi di analisi chimica e di controllo (materie prime, manufatti, prodotti di degradazione, prove di cessione) ed applicazioni di laboratorio.

Laboratorio di Chimica analitica 11 (3 CFU) (AM) (Prof. Remo Bucci) Analisi chimica di pitture e vernici. Misura del colore. Sostanze coloranti organiche. Colori minerali. Prodotti vernicianti: pitture e vernici. Analisi delle vernici con individuazione dei componenti: leganti, solventi, plastificanti, coloranti, additivi. Esercitazioni di laboratorio per classificazione e controllo analitico di prodotti commerciali.

Laboratorio di Chimica dei Sistemi Biologici II (5 CFU). (SB) (Proff. Alessandra Gentili, Mario Barteri, Stefano Morosetti) Esperienze pratiche ed approfondimenti sugli argomenti trattati nei corsi di Chimica Fisica dei Sistemi Biologici e Spettroscopia dei Sistemi Biologici. Bioinformatica: consultazione di banche dati, utilizzazione di servers, grafica molecolare, ricerca bibliografica. Simulazione di dinamica molecolare su molecole modello di interesse biologico. Testi consigliati: Cantor and Schimmel "Biophysical Chemistry"; F. Jensen "Introduction to computational chemistry"

Laboratorio di Chimica dei Sistemi Biologici III (5 CFU). (SB) (Prof.________________) Preparazione di colture batteriche e isolamento di DNA plasmidico. Mappatura di restrizione di DNA plasmidico e separazione su gel di agarosio. Utilizzo di enzimi di modificazione (DNA polimerasi, DNA ligasi). Preparazione di DNA ricombinante e trasformazione di cellule batteriche. Sistemi di selezione di colonie ricombinanti. Polimerase Chain Reaction (PCR). Alcuni utilizzi della PCR (amplificazione di DNA, PCR su colonia singola, ecc.). Estrazione di proteine (ottamero degli istoni da eritrociti di pollo). Separazione di proteine su gel di SDS

poliacrilammide. Analisi dell’interazione DNA-proteine: EMSA (electrophoretic mobility shift assay). Sistemi di sequenziamento del DNA. Analisi bioinformatica di banche dati. Testi consigliati: J. D. Watson et al. DNA ricombinante - Zanichelli; G. Valle et al. Introduzione alla Bioinformatica - Zanichelli

Laboratorio di Preparazioni Organiche (9 CFU) (O) (Prof. Francesco Bonadies) Definizione di sintesi. Obiettivi e motivazioni di una sintesi. Sviluppo storico della sintesi. Le fasi di un processo sintetico. Gruppi di protettori. Gruppi sinteticamente equivalenti. Strategie di sintesi. Analisi retrosintetica. Sintesi a più stadi. Reazioni di addizione di nucleofili al gruppo carbonilico. Addizioni coniugate. Reazioni di addizione elettrofila al doppio legame carbonio carbonio. Enoli ed anioni enolati come nucleofili. Enolsilieteri. Ilidi del fosforo e dello zolfo. Reazioni fitochimiche. Sintesi asimmetrica. Chimica combinatoriale. Analisi di alcune sintesi rappresentative. Esercitazioni sulla sintesi.

Materiali funzionali e strutturali (5 CFU) (M) (Prof. Giovanni Balducci) Descrizione ed applicazioni di materiali strutturali (metallici, intermetallici, leghe, ceramici ed amorfi) e funzionali (semiconduttori, superconduttori, catalizzatori, di intercalazione e porosi, etc.).

Meccanica quantistica (5 CFU) (CC) (Prof. Francesco A. Granturco) Il corso intende presentare a studenti di chimica interessati al settore specialistico della Chimica Computazionale quegli elementi generali dei fondamenti della meccanica quantistica che vengono utilizzati per lo studio delle proprieta` sia strutturali che dinamiche dei sistemi molecolari in vari stati di aggregazione e dei processi microscopici che possano avvenire in tali sistemi, collegandoli alle grandezze macroscopiche ottenibili in modo accurato negli esperimenti moderni di chimica fisica e di fisica delle molecole.

Merceologia Doganale e Normative (3 CFU) (AM) (Prof._________) Quadro della normativa comunitaria che regola gli scambi internazionali delle merci. Tariffa doganale e criteri di classificazione delle merci. Il ruolo del chimico nelle procedure doganali.

Metodi di sintesi e caratterizzazione di materiali inorganici con laboratorio (5 CFU) (M) (Prof. Mario Valigi) Metodi di preparazione di composti puri e di sistemi supportati: coprecipitazione, deposizione in fase vapore, scambio ionico, reazioni allo stato solido, sol-gel. Produzione di film sottili. Crescita di monocristalli. Metodologie di caratterizzazione: diffrazione di raggi X; produzione e misura del vuoto; termoanalisi; suscettività magnetica; spettroscopia UV-visibile; spettroscopia IR-Raman; misura di area superficiale e porosimetria; adsorbimento e desorbimento di gas su solidi. Cenni sulle tecniche di spettroscopie di superfici.

Proprietà dei solidi e delle superfici (6 CFU) (M) (Prof. Daniele Gozzi) Legame chimico nei solidi. Forze di coesione ed adesione. Simmetrie nei solidi e cristallochimica. Termodinamica dei difetti di punto. Difettività nei solidi stechiometrici e non

stechiometrici. Cenni di reazioni tra difetti e reazioni di difetti con fasi gassose. Struttura a bande ed interpretazione delle proprietà termiche, ottiche, elettriche, elettroniche e magnetiche. Cenni sulle proprietà meccaniche. Proprietà di trasporto nei solidi: Leggi della diffusione per specie neutre e cariche. Elettroliti solidi e dominio elettrolitico. Conduzione mista nei solidi. Cenni sulle transizioni di fase. Reattività nei processi solido-gas: cinetica della vaporizzazione, ossidazione di metalli, riduzione di ossidi, reazioni carbotermiche.

Spettroscopia dei Sistemi Biologici (5 CFU). (SB) (Prof. Mario Barteri) Metodi per lo studio della struttura di macromolecole biologiche. Spettroscopia di assorbimento, dicroismo lineare e circolare. Spettroscopia di emissione: fluorescenza statica e dinamica. Spettroscopia di risonanza: NMR. Scattering della luce e scattering di neutroni. Diffrazione di raggi X. Microscopia confocale e a due fotoni. Testi consigliati: Cantor and Schimmel "Biophysical Chemistry"; Van Holde, Curtis Johnson, Shing Ho "Principles of Physical Biochemistry"; Lettura e commento di articoli di recente pubblicazione.

Tecniche di Abbinamento nell'Analisi Chimica (2 CFU). (AM, A) (Prof. Roberto Samperi) Accoppiamento di differenti tecniche analitiche. Strumentazione e rivelatori. Gas cromatografia e spettrometria di massa. Liquido massa. FT – IR. Altre tecniche.

CORSO DI LAUREA SPECIALISTICA IN CHIMICA

Il Corso di Laurea Specialistica in Chimica è articolato in orientamenti la cui scelta deve essere comunicata alla segreteria del CCS-C all’atto dell’iscrizione, ma può essere variata in qualunque momento previa semplice comunicazione alla suddetta segreteria. Tuttavia, se lo studente desidera la convalida di esami superati di corsi non previsti nel nuovo orientamento, deve presentare apposita domanda al CCS-C che ne valuterà l’ammissibilità.

Attualmente sono stati attivati i seguenti orientamenti:

  • Chimica Computazionale
  • Chimica dei Materiali
  • Chimica dei Sistemi Biologici
  • Chimica Organica e Biomolecolare
Il percorso didattico sarà stabilito in funzione del titolo di ingresso in possesso dello studente

Nelle prime tabelle 4 che seguono, sono riportati i piani di studio predisposti per conseguire la laurea specialistica in Chimica, nello stesso orientamento del titolo di ingresso.

Nell’ultima tabella, invece, sono riportati, a titolo di esempio, i piani di studio predisposti per conseguire la laurea specialistica in Chimica, orientamento Chimica Computazionale, con cambiamento dell’orientamento del titolo di ingresso.

CORSO DI LAUREA SPECIALISTICA IN CHIMICA Orientamento Chimica Computazionale

* corsi a scelta dello studente per un totale di 16 CFU

Orientamento Chimica dei Materiali

* corsi a scelta dello studente per un totale di 10 CFU

Orientamento Chimica dei Sistemi Biologici

* corsi a scelta dello studente per un totale di 15 CFU

Orientamento Chimica Organica e Biomolecolare

* corsi a scelta dello studente per un totale di 10 CFU

CORSO DI LAUREA SPECIALISTICA IN CHIMICA Orientamento Chimica Computazionale

Tesi di Laurea Tesi di Laurea Tesi di Laurea Tesi di Laurea Tesi di Laurea
(CFU 60) (CFU 60) (CFU 60) (CFU 60) (CFU 60)
Totale (CFU 120) Totale (CFU 137) Totale (CFU 123) Totale (CFU 120) Totale (CFU 129)
CORSO DI LAUREA SPECIALISTICA IN CHIMICA ANALITICA E METODOLOGIE APPLICATE

Gli studenti che hanno conseguito la Laurea in Chimica saranno ammessi al primo anno della Laurea Specialistica in Chimica Analitica e Metodologie Applicate con il riconoscimento di tutti i 180 CFU acquisiti, senza debiti formativi, indipendentemente dall’orientamento seguito. Questo è reso possibile da piani di studi differenziati in funzione degli esami superati nell’orientamento scelto e predisposti in modo da permettere a ciascuno studente l’acquisizione di un bagaglio di conoscenze specifiche ed adeguate al titolo della suddetta Laurea Specialistica.

Nelle successive tabelle è riportato il quadro completo dei singoli piani di studio.

Percorsi didattici per studenti con titolo di ingresso diverso dalla laurea in chimica

Primo anno

Corsi integrativi nelle varie aree di base (Matematica, Fisica, Chimica Inorganica, Chimica Organica, Chimica Fisica, Chimica Analitica, Chimica Biologica) + Chimica dell’Ambiente, Chimica Merceologica, Chemiometria ed i 4 Corsi Specialistici di Chimica Analitica (per un totale di 55+N CFU, dove N dipende dai debiti formativi riconosciutigli dal CCS-C all’atto della sua iscrizione).

Secondo anno

Chimica Analitica (5° corso specialistico) e preparazione della Tesi Sperimentale di Laurea.

Laurea Specialistica in Chimica Analitica e Metodologie Applicate

Percorsi didattici per studenti con titolo di ingresso: Laurea in Chimica (distinti per orientamento)

*
corsi opzionali per un totale di 13 CFU (di cui 8 scelti tra quelli riportati in un apposito elenco)
*
corsi opzionali per un totale di 14 CFU
*
corsi opzionali per un totale di 7 CFU (scelti tra quelli riportati in un apposito elenco)
* corsi opzionali per un totale di 7 CFU (scelti tra quelli riportati in un apposito elenco)
*
corsi opzionali per un totale di 7 CFU (scelti tra quelli riportati in un apposito elenco)
*
corsi opzionali per un totale di 13 CFU (di cui 4 da utilizzare per il corso di Chemiometria nel caso non siano stati acquisiti quelli di Chemiometria Ambientale)
*
corsi opzionali per un totale di 8 CFU (scelti tra quelli riportati in un apposito elenco)

Presentazione

Il nuovo Corso di Laurea in Chimica Industriale

Il Corso di laurea in Chimica Industriale si articola in tre curricula, individuati in base a considerazioni di carattere generale, quali le effettive linee di espansione prevedibili per la Chimica Industriale Europea nei prossimi decenni, e la conseguente ricaduta occupazionale che si spera possa derivare ai laureati in questa disciplina.

I Curricula sono:

-Ambientale (sedi di Rieti e Roma)

-Organico e Biochimico Industriale (sede di Roma)

-Materiali e Risorse (sede di Roma)

Si è cercato in particolare di conciliare il carattere "professionalizzante" di questa nuova laurea, più breve di quella tradizionale, con la possibilità prevista dalla legge di una sua prosecuzione verso lauree di tipo specialistico. Si è quindi ritenuto utile predisporre dei piani di studio idonei a formare laureati pronti per líinserimento nel mondo del lavoro dell'Industria Chimica operante nei settori Ambientale, Organico-Biochimico e dei Materiali, ma anche in grado di proseguire gli studi per il conseguimento di una laurea specialistica e del Dottorato di Ricerca (o in alternativa di un diploma di Scuola di Specializzazione).

Capacità professionali: La Laurea in Chimica Industriale rilasciata dall'Università "La Sapienza" mira a fornire, attraverso i Curricula in cui è organizzata, le seguenti capacità professionali:

-Curriculum Ambientale: formazione di specifiche figure professionali preposte alla organizzazione e al controllo delle attività connesse con i programmi di ecogestione (ottimizzazione dei consumi di energia e di materie prime; valorizzazione dei processi ecocompatibili; minimizzazione e trattamento delle acque reflue, delle emissioni gassose e dei rifiuti che residuano dai cicli produttivi, ecc.), al monitoraggio e gestione del territorio, alla valutazione di impatto ambientale, allíorganizzazione di banche dati ambientali, ecc.

-Curriculum Organico e Biochimico Industriale: competenze nellìottenimento di prodotti di sintesi con attività biologica (prodotti tipici della chimica fine), di prodotti da fermentazioni industriali e da bioconversioni, l'estrazione e la caratterizzazione di principi attivi e di polimeri da vegetali, la sintesi e la caratterizzazione di nuove macromolecole destinate alla formulazione di biomateriali. competenze nel campo delle sintesi organiche (in particolare dei prodotti farmaceutici) e dell'utilizzazione dei composti naturali, con particolare enfasi alle tecniche produttive tipiche delle fermentazioni e delle moderne biotecnologie industriali.

-Curriculum Materiali e Risorse: competenze sui principi e sui criteri di sintesi, funzionalizzazione e caratterizzazione di materiali polimerici ed inorganici ad alto valore aggiunto competenze sui principi e sui criteri di conduzione dei processi di utilizzazione e conversione delle materie prime e delle risorse energetiche, in particolare attraverso líimpiego di nuovi materiali conduttori competenze di tipo scientifico e tecnologico nello studio della connessione processo-prodotto

Sbocchi professionali.

-Curriculum Ambientale. Per il sistema delle imprese e per la pubblica amministrazione il settore ambientale sta assumendo rilevanza strategica anche in termini di opportunità occupazionali. A tale riguardo è da considerare la forte crescita del comparto industriale costituito dalle aziende che producono tecnologie, beni e servizi in campo ambientale (ecoimprese). Più in generale, sempre più numerose sono le imprese che introducono al loro interno un sistema di gestione ambientale (ecogestione díimpresa) attraverso strumenti volontaristici di certificazione di qualità ambientale dei loro processi (ecoaudit) e prodotti (ecoetichetta). Anche nella pubblica amministrazione è sempre maggiore la richiesta di figure professionali da impegnare, a vari livelli di responsabilità, in un ampio spettro di attività in campo ambientale (monitoraggio e gestione del territorio, valutazione di impatto ambientale, organizzazione di banche dati ambientali, ecc.).

-Curriculum Organico e Biochimico Industriale. Il chimico di adeguata professionalità si rivela attualmente prezioso oltre che per industrie di tipo tradizionale (ad esempio, del settore petrolchimico) anche per varie "aziende" con obiettivi diversificati includenti: l'ottenimento di prodotti di sintesi con attività biologica (prodotti tipici della chimica fine), di prodotti da fermentazioni industriali e da bioconversioni, l'estrazione e la caratterizzazione di principi attivi e di polimeri da vegetali, la sintesi e la caratterizzazione di nuove macromolecole destinate alla formulazione di biomateriali.

-Curriculum Materiali e Risorse. Il laureato in Chimica Industriale, Curriculum Materiali e Risorse, avrà formazione culturale e competenze professionali adeguate per un suo agevole ed immediato inserimento nel mondo dell'Industria Chimica e di tutti quei settori che utilizzano Tecnologie Chimiche per la sintesi di nuovi materiali e per la loro caratterizzazione, nonchè per la realizzazione di sistemi e processi di conversione ed accumulo di energia. Oltre che nell'impiego di materie prime tradizionali (petrolio, gas naturale, carbone) ed alternative (biomasse, rifiuti, scarti di lavorazione) per la produzione di chemicals, intermedi, combustibili ed energia, con conoscenze degli aspetti della catalisi, il laureato in Chimica Industriale, Curriculum Materiali e Risorse, sarà competente nell'utilizzo di nuovi materiali polimerici dotati di proprietà di conducibilità elettrica adatti allo sviluppo di dispositivi per applicazioni elettroniche, per la conversione (per esempio fotovoltaica) dellíenergia nonchè per il suo accumulo (batterie ed accumulatori innovativi).

Quadro generale dell'offerta formativa

La molteplicità degli sbocchi professionali previsti per il laureato in Chimica Industriale rende necessaria una sua caratterizzazione fin dall'inizio del suo Corso di Studi. Accanto, quindi, ad una adeguata cultura di base nelle discipline chimiche, fisiche e matematiche ed allo studio dei processi industriali chimici, sarà fornita allo Studente, al fine di permettergli di conseguire una reale professionalizzazione, una più approfondita conoscenza delle tematiche riguardanti il settore specifico da lui scelto e, in particolare, una buona padronanza pratica delle tecniche sperimentali di caratterizzazione dei composti organici, dell'ambiente e dei materiali polimerici ed inorganici più comunemente utilizzate negli ambienti di lavoro (tecniche analitiche cromatografiche e spettroscopiche, tecniche di caratterizzazione di proprietà meccaniche e reologiche, etc.). In particolare sarà fornito allo studente un bagaglio matematico adeguato alla comprensione degli argomenti trattati; la capacità di analizzare correttamente i dati sperimentali, calcolare gli errori e stimare gli effetti. Gli obiettivi sopraelencati potranno essere conseguiti soprattutto attraverso líenfasi particolare data ai corsi pratici di laboratorio la particolare finalizzazione dei contenuti dei corsi anche di base la possibilità offerta allo studente di scegliere il proprio percorso formativo entro ambiti scientifici e culturali particolarmente coltivati nel Dipartimento di Chimica dellíUniversità "La Sapienza".

Roma, 16 Aprile 2003

INDICE

4 I NUOVI CORSI DI STUDIO UNIVERSITARI Il sistema 3+2+3

FISICA PERCHÉ Le ricerche in Fisica alla Sapienza Principali Istituzioni e Laboratori nazionali e internazionali

FISICA DOVE Il Dipartimento di Fisica della Sapienza Informazioni generali Attività di orientamento Mappa delle aule Un Dipartimento con una grande tradizione. La Fisica a

Roma alla Sapienza: le tappe principali Chi erano Il Museo di Dipartimento di Fisica I fondi archivistici

49 FISICA COME

Corsi di studio delle lauree della classe di Scienze e Tecnologie Fisiche (lauree triennali)

Manifesto degli studi 50 Norme relative all’accesso

INDICE

I contratti di formazione Calendario accademico Organizzazione dei corsi di lezione Valutazione Le unità didattiche e il sistema dei crediti Tutorato Recuperi e anticipazioni 55 Dissertazione e valutazione finale Supplemento al diploma I corsi d’insegnamento delle lauree triennali

Corsi di studio delle lauree specialistiche della classe 20/S e della classe 66/S

Manifesto degli Studi Norme relative all’accesso

64 I contratti di formazione Calendario accademico Valutazione Prova finale I corsi d’insegnamento delle lauree specialistiche

I Dottorati di ricerca

I costi Fisica e mercato del lavoro

I NUOVI CORSI DI STUDIO UNIVERSITARI

I NUOVI CORSI DI STUDIO UNIVERSITARI

La struttura dell’insegnamento in fisica, in accordo con la riforma universitaria si articola in cicli successivi:

Lauree triennali

Il Dipartimento di Fisica dell’Università La Sapienza di Roma offre tre corsi di laurea triennali: Fisica, Fisica e Astrofisica, Tecnologie Fisiche e dell’Informazione. Le lauree triennali forniscono una preparazione di base che consente: il proseguimento degli studi nella Laurea specialistica, nel Master, nelle Scuole di specializzazione per l’insegnamento; l’inseri-mento nel mondo del lavoro (per es. nei campi di Fisica e Ambiente, Elettronica, Calcolatori, Innovazione tecnologica, Biosistemi, Fisica sanitaria, Fisica musicale, Beni culturali, Astronomia, Astrofisica e Ricerca spaziale).

Lauree specialistiche

Consentono: il proseguimento degli Studi; l’inserimento nella ricerca fondamentale o applicata; la promozione e lo sviluppo tecnologico, le attività professionali e di progetto correlate alle discipline fisiche (industria, ambiente, sanità, beni culturali e pubblica amministrazione).

Dottorati

Rappresentano il completamento della formazione del ricercatore; il conseguimento del titolo è un requisito indispensabile per l’accesso ai concorsi di Ricercatore nelle Università e negli Enti di Ricerca. Per ulteriori informazioni vedi oltre.

FISICA PERCHÉ

LE RICERCHE IN FISICA ALLA SAPIENZA

fisici del nostro Dipartimento sono attivi in tutte le aree di ricerca riportate nella figura. Nonostante le diverse aree differiscano talvolta anche in maniera rilevante per quanto riguarda metodi di indagine, dimensioni delle attrezzature sperimentali, strumenti di calcolo o ampiezza delle ricadute applicative, spesso la linea di demarcazione tra settori di diversa denominazione tradizionale non può essere tracciata in maniera netta. E’ il caso, per esempio, di due campi abbastanza lontani tra loro fino a tempi relativamente recenti come l’astrofisica e la fisica delle particelle elementari, che si trovano oggi sotto molti aspetti a confrontarsi con gli stessi problemi. Si parla anche di “fisica astroparticellare”: rispondere a domande sul “sempre più piccolo” equivale oggi a rispondere a domande sul “sempre più vicino alla nascita dell’u-niverso”. Allo stesso modo, ricerche originate come speculazioni relativamente astratte e lontane dalle applicazioni in meccanica statistica si rivelano fondamentali per rispondere ad interrogativi sul funzionamento di sistemi biologici complessi (è il caso della ricerca sulle reti neuronali, un settore fertilissimo che si situa all’intersezione tra fisica statistica, biofisica, cibernetica e fisica della materia).

Nel seguito troverete, senza alcuna pretesa di completezza, brevi indicazioni su alcune delle grandi questioni intorno a cui si lavora in Dipartimento, sui più stimolanti problemi aperti e sulle prospettive della ricerca avanzata in questi settori.

FISICA PERCHÉ

LE RICERCHE IN FISICA ALLA SAPIENZA

Fisica delle particelle

La fisica delle particelle studia i costituenti fondamentali della materia e le loro interazioni, le relazioni tra energia, materia, spazio e tempo, le simmetrie e le leggi che governano l’Universo e la sua evoluzione. Qual’è la struttura ultima della materia? Oggi sappiamo che la materia è organizzata in famiglie di particelle, repliche più pesanti ed instabili della famiglia con cui è fatta tutta la materia ordinaria, costituita dall’elettrone col suo neutrino e dai due quark, up e down, che formano il protone e il neutrone. Ci sono motivazioni profonde per questa struttura a “repliche”? A questa intrigante domanda non c’è ancora una risposta. Le forze fondamentali che conosciamo sono quattro: l’interazione gravitazionale, l’interazione debole, l’interazione elettromagnetica e l’interazione forte. Queste interazioni agiscono tra le particelle di “materia”, elettroni, neutrini e quark, e sono “mediate” dalle particelle di “forza”, gravitoni, bosoni W e Z, fotoni e guoni.

FISICA PERCHÉ

La forza debole è alla base della combustione dell’idrogeno nelle stelle.

LE RICERCHE IN FISICA ALLA SAPIENZA

Gli esperimenti di “alte energie”

La collisione tra particelle dotate di energie molto elevate permette di ricreare in laboratorio i costituenti fondamentali pre-senti nei primi istanti dell’Universo e di studiarne le loro interazioni. Per accelerare le particelle alle energie necessarie si devono costruire macchine troppo grandi e costose per una Università o anche per un singolo Paese. Molti degli esperimenti dei fisici del Dipartimento si svolgono al CERN di Ginevra, al FERMILAB di Chicago, a SLAC in California.

FISICA PERCHÉ

In un tipico esperimento di alte energie due fasci di particelle vengono fatti collidere (in questo caso elettroni contro positroni). La loro massa si converte in energia, generando varie particelle osservate nei diversi "rivelatori".

LE RICERCHE IN FISICA ALLA SAPIENZA

L’esperimento BaBar di SLAC.

FISICA PERCHÉ

Il CERN di Ginevra.

LE RICERCHE IN FISICA ALLA SAPIENZA

FISICA PERCHÉ

L’antimateria

Molti pensano che l’antimateria sia un’invenzione dei libri di fantascienza: non è così. L’antimateria viene prodotta dai raggi cosmici che colpiscono l’atmosfera terrestre e negli acceleratori di particelle con la stessa probabilità con cui viene prodotta la materia. Come predetto da P.A.M. Dirac nel 1927 e dimostrato da

C.D. Anderson nel 1932 con la scoperta del positrone, l’antipar-ticella dell’elettrone, ad ogni particella corrisponde un’antiparti- cella con le stesse proprietà ma carica elettrica opposta. Le leggi della fisica devono essere le stesse per materia ed antimateria, per cui ci dovremmo aspettare un Universo pieno di antimateria.

Quando materia ed antimateria si incontrano, si disintegrano, producendo una grandissima quantità di energia sotto forma di fotoni: il secondo passo di Armstrong sulla Luna dimostra che non ci sono apprezzabili quantità di antimateria su distanze planetarie. L’assenza di vistose esplosioni nel nostro Universo porta ad escludere apprezzabili quantità di antimateria fino a 20 Megaparsec, (cioè milioni di parsec, una unità di misura che rappresenta la distanza di un oggetto che ha una parallasse di un arco di secondo ed equivale a

3.26 anni luce).La ricerca nello spazio delle più deboli tracce di antimateria e la formulazione delle possibili spiegazioni della sua scomparsa sono un tema affascinante che promette di svelare i segreti fondamentali della primigenia evoluzione dell’Universo in cui viviamo.

LE RICERCHE IN FISICA ALLA SAPIENZA

La Materia Oscura

Un altro dei misteri dell’Universo riguarda la quantità di materia che esso deve contenere: in base a molte delle caratteristiche che osserviamo (per esempio la velocità di rotazione delle Galassie, che dipende dalla massa totale in esse contenuta e può essere misurata tramite l’effetto Doppler della luce che arriva fino a noi) essa risulta molto maggiore della materia visibile identificata. Sulla natura di questa Materia Oscura sono state formulate diverse ipotesi, molte delle quali coinvolgono particelle dai nomi esotici (WIMP, neutralini ecc.) non ancora osservate e accanitamente ricercate dai nostri esperimenti. Le più recenti misure dell’espansione dell’Universo suggeriscono un aumento della velocità di espansione: una possibile spiegazione potrebbe essere che il “vuoto cosmico” sia in realtà riempito da una forma di “energia oscura”, ricollegabile alla presenza della “costante cosmologica”, prevista da Einstein.

Antimateria, materia oscura, energia oscura: alcuni dei pezzi mancanti del puzzle del nostro Universo.

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LE RICERCHE IN FISICA ALLA SAPIENZA

Dalle frontiere della fisica alle frontiere della tecnologia

Le tecniche necessarie per la realizzazione degli esperimenti della fisica di punta sono quasi sempre ai limiti delle possibilità della tecnologia moderna e spingono continuamente verso nuovi traguardi alla frontiere della tecnologia, con applicazioni in campi spesso molto lontani da quelli di origine. I dati trasmessi in un secondo di funzionamento di un esperimento di LHC, il futuro collider del CERN, equivalgono all’informazione media scambiata con 100 milioni di telefonate: da questa immensa mole di informazioni, sofisticati algoritmi devono filtrare ed estrarre le rarissime informazioni corrispondenti ai segnali delle nuove particelle.

FISICA PERCHÉ

LE RICERCHE IN FISICA ALLA SAPIENZA

Dai calorimetri a cristalli alla Tomografia ad Emissione di Positroni (PET): i più precisi strumenti per la misura dell’ener-gia dei fotoni negli esperimenti di alta energia utilizzano cristalli pesanti nei quali le particelle prodotte dai fotoni sviluppano segnali luminosi. Nelle più avanzate tecniche diagnostiche si utilizzano alcune sostanze che emettono positroni e che vengono assorbite in modo selettivo dai tessuti. Questi positroni, annichilandosi con gli elettroni presenti, generano due fotoni: i rivelatori a matrice di cristalli, sviluppati sfruttando le ricerche dei fisici delle particelle, permettono di individuare con estrema precisione la posizione in cui è avvenuta l’annichi-lazione.

FISICA PERCHÉ

LE RICERCHE IN FISICA ALLA SAPIENZA

Dal WWW alla GRID

Il World Wide Web è stato inventato nel 1990 dal fisico inglese

T. Berners Lee, che lavorava al CERN di Ginevra: originaria-mente il sistema era stato concepito per lo scambio istantaneo di informazioni tra ricercatori impegnati negli stessi progetti scientifici, ma che lavoravano in Laboratori e Università sparsi per il mondo. Oggi ha milioni di utilizzatori scientifici e commerciali in tutto il mondo. Se il WWW dà un accesso semplice ed immediato all’informa-zione distribuita sulla rete, la nuova frontiera è l’accesso altrettanto immediato alla potenza di calcolo distribuita sulla rete: i ricercatori del nostro Dipartimento partecipano ad un ambizioso progetto, detto GRID (griglia) che nasce da una vastissima collaborazione internazionale tra l’Unione Europea, il CERN, l’INFN, la NASA, il Department of Energy degli Stati Uniti, l’MIT ed altre prestigiose istituzioni.

FISICA PERCHÉ

LE RICERCHE IN FISICA ALLA SAPIENZA

Astrofisica

L'Astrofisica, anziche' un settore della Fisica, e' da intendere come quella disciplina che applica le conoscenze di tutti i settori della fisica alla comprensione della fenomenologia legata ai corpi celesti e alla distribuzione della materia e dell'energia nell'Universo. Da un lato essa si basa su osservazioni dei fenomeni cosmici, sui quali non si puo' avere un controllo diretto, diversamente da quanto accade negli esperimenti di laboratorio. D'altro canto gli astri e il cosmo rappresentano proprio dei "laboratori" in cui si possono realizzare naturalmente situazioni estreme non sperimentabili a terra. Talvolta, infatti, le teorie fisiche possono avere un diretto riscontro solo in fenomeni astronomici come esplosioni di supernovae, buchi neri, lenti gravitazionali, stelle di neutroni, ecc... Le osservazioni coinvolgono l'intero spettro elettromagnetico e, di conseguenza, le tecnologie piu' diverse: dai rediotelescopi e interferometri di dimensione planetaria, agli osservatori spaziali per la radiazione infrarossa, ultravioletta e visibile e per i raggi X e gamma, ai grandi telescopi ottici a terra.

Il telescopio XMM-Newton dell'Agenzia Spaziale Europea, per l'osservazione delle sorgenti cosmiche di radiazione X

Anche "finestre non elettromagnetiche" sono aperte sul cosmo: neutrini, raggi cosmici di altissima energia (molto maggiore di quella ottenibile nei grandi acceleratori di particelle) e, potenzialmente, la radiazione gravitazionale prevista dalla teoria della relativita' generale. Le attivita' di ricerca teoriche e osservative del nostro Dipartimento riguardano alcune delle domande fondamentali dell'astrofisica: -Qual e' la geometria e quale la dinamica globale dell'Universo ? -Quali sono le distribuzioni di galassie e di materia oscura nell'Universo e il loro legame con la dinamica cosmica complessiva ? -Come sono nati e come evolvono galassie e nuclei galattici attivi ? -Come si alimenta il "motore centrale" di un nucleo galattico attivo, e qual e' la sua relazione con la dinamica della galassie che lo ospita ? -Quali sono i meccanismi che spiegano la distribuzione spettrale, dal radio ai raggi gamma, delle sorgenti cosmiche di alta energia?

I quattro telescopi da 8.2 m del Very Large Telescope dell ESO (European Southern Observatory), utilizzabili come interferometro (VLTI). Cerro Paranal (Cile)

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Esistono le onde gravitazionali?

Previste dalla teoria della relatività generale, le onde gravitazionali hanno resistito finora ad ogni tentativo di captarne la presenza attraverso la realizzazione di apposite antenne (le “antenne gravitazionali”). E’ questa una linea di ricerca che vanta una lunga tradizione nel nostro Dipartimento, con la realizzazione di sbarre risonanti criogeniche, e che vede attualmente la partecipazione di un nostro gruppo di ricerca alla collaborazione internazionale che sta costruendo Virgo, un gigantesco interferometro (localizzato nella pianura a ridosso di Pisa) che dovrebbe essere in grado di rilevare segnali anche di debolissima intensità e dare quindi indicazioni empiriche definitive in favore dell’esistenza di questi elusivi oggetti previsti dalla relatività generale.

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Fisica, Complessità e Disordine

Dopo enormi successi la fisica ha scelto una nuova, formidabile sfida. La natura delle scienze fisiche è quella di fornire dettagliate previsioni quantitative sui fenomeni naturali. Questo ha portato alla elaborazione di un quadro teorico che consente una comprensione profonda dei grandi fenomeni fondamentali (le particelle elementari, i quark, la frontiera del piccolissimo): anche se in questi campi Secondo voi questo disegno

rimane ancora molto da fare, i è complesso o no? grandi successi conseguiti hanno stimolato l’apertura di una nuova, caldissima frontiera, quella della Complessità

La fisica oggi cerca di spiegare in modo quantitativo e di prevedere il comportamento di sistemi in cui il disordine che ne caratte rizza i componenti elementari o la complessità intrinseca delle loro interazioni ha un ruolo importante, che arriva fino a modificare crucialmente la natura stessa del sistema, con sentendogli comportamenti di enorme interesse. Il fatto che l’analisi di semplici strutture matematiche porti alla creazio ne di strutture affascinanti è stato molto importante. Guardate la seconda figura di questa pagina: non si direbbe

LE RICERCHE IN FISICA ALLA SAPIENZA

proprio che nasca da una fredda e semplice equazione, vero? Eppure si tratta del risultato di una elementare regola di iterazione. Questi metodi hanno una valenza straordinaria: ad esempio, possono suggerirci come provare ad aiutare la struttura delle connessioni di Internet a crescere in modo intelligente. Provate invece a fare un vero esperimento, ed aprite a metà il rubinetto del bagno: vedete una complicata struttura di filamenti che si intersecano e si modificano nel tempo. Cos’è che genera una struttura così “artistica”? Da un lato queste teorie stanno dando grandi contributi alla comprensione di materiali fisici di grande interesse (per esempio la struttura dei semplici vetri delle finestre è ancora un mistero, che si sta forse chiarificando grazie a queste idee). Dall’altro lato il campo in cui questi metodi cercano di aiutare la nostra capacità di comprensione si allarga: adesso i fisici cercano di comprendere complessi sistemi biologici, sistemi di agenti in interazione, come modelli di mercati economici, ed aggregati di esseri complessi che interagiscono socialmente (insomma, noi...). Si tratta certamente di una frontiera pionieristica piena di promesse.

FISICA PERCHÉ

Rappresentazione grafica di sistemi biologici ad alta complessità che la fisica cerca di aiutare a capire. Si vede il processo di mitosi in una salamandra, una macro-cellula del fegato di un topo, un ribosoma.

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Fisica della materia

Complessità e disordine sono termini che si sono affacciati (o sono ricomparsi con nuovi significati) all’interno di quella che si indica generalmente come “fisica della materia”, e che può essere caratterizata come quella parte della fisica che studia, anziché le proprietà dei costituenti “elementari” nella loro indivi-Immagini di "punti" e "vulcani" quantici ottedualità e le caratteristi-nute col microscopio a scansione di sonda.

che ancora sconosciute delle interazioni che si esercitano tra di essi, i comportamenti e le proprietà tipici di aggregati di numerosissimi costituenti di cui sono ben note le proprietà individuali e quelle delle forze che li legano (si tratta in sostanza di interazioni elettromagnetiche), ma che presentano talvolta comportamenti nuovi e inediti dovuti al gran numero di componenti dei sistemi in esame. Le domande che si pongono in questo settore sono le più disparate, e spaziano da questioni di immediato interesse applicativo a quesiti di carattere assolutamente fondamentale. Perché, ci si chiede da un lato, in alcune ceramiche la resistenza elettrica diventa nulla al di sotto di una certa temperatura? E’ la superconduttività: se si innesca una corrente elettrica all’interno di un anello di Niobio alla temperatura di otto gradi

FISICA PERCHÉ

LE RICERCHE IN FISICA ALLA SAPIENZA

FISICA PERCHÉ

Kelvin (circa 265 gradi sotto zero), la corrente circola “per sempre” (sono stati misurati tempi dell’ordine di molti anni). Qui intervengono e si mischiano le leggi fondamentali della meccanica quantistica, che regolano i comportamenti individuali dei costituenti di base della materia ordinaria, e quelle della meccanica statistica che descrivono i comportamenti collettivi di aggregati di grandissimi numeri (dell’ordine del numero di Avogadro) di tali costituenti. Le nanotecnologie, ossia le tecniche per realizzare oggetti di dimensioni piccolissime (un nanometro è un miliardesimo di metro), consentono di studiare le proprietà quantistiche della materia in strutture disegnate in laboratorio. Dall’unione della superconduttività con le nanotecnologie nascono nuovi dispositivi, che a loro volta possono essere utilizzati per incrementare sensibilmente la sensibilità e la raffinatezza di strumentazione utile in altri settori di ricerca (bolometri e microrefrigeratori, per misurare la radiazione cosmica, o gli SQUID, che misurano campi magnetici e sono usati dai ricercatori del Dipartimento per studiare le leggi fondamentali della meccanica quantistica), e trovare poi anche un gran numero di impieghi pratici.

Fisica dei Biosistemi

Una delle linee di ricerca nell’area di Fisica dei Biosistemi che si è recentemente sviluppata nel nostro Dipartimento, riguarda lo studio dell’interazione del DNA con i lipidi, considerati possibili candidati quali vettori nella terapia genica. Questi sistemi, che presentano una fenomelogia molto ampia nel-l’ambito della fisica dei sistemi complessi, sono studiati utilizzando diverse tecniche sperimentali tra cui Diffrazione di Raggi X, Microscopia a forza atomica (AFM), diffusione della luce e Spettroscopia Dielettrica.

LE RICERCHE IN FISICA ALLA SAPIENZA

Dinamica molecolare

Anche antiche domande sui fondamenti si ripropongono in termini nuovi. Come si spiega l’apparente paradosso per cui degli oggetti come le molecole di un gas, che obbediscono alle leggi della meccanica classica (e che dovrebbero quindi muoversi secondo una dinamica reversibile, cioè comportarsi in un modo indifferente allo scorrere della freccia del tempo), esibiscono invece, se osservati in grande numero a livello macroscopico, il comportamento tipicamente irreversibile sancito dal secondo principio della termodinamica? Posto oltre un secolo fa nei lavori dei padri fondatori della meccanica statistica, il problema si ripropone ancora vivo all’attenzione dei ricercatori di oggi, che hanno però ora a disposizione un poderoso strumento per studiarlo, fornito dalla incredibile potenza di calcolo dei moderni calcolatori, che sono in grado di “inseguire” la dina-mica di un gran numero di particelle in interazione e simularne il comportamento reale. La dinamica molecolare permette così, attraverso questi “esperimenti teorici” in cui il calcolatore svolge una essenziale funzione di simulazione di comportamenti collettivi che non sarebbero altrimenti calcolabili analiticamente, di porre e analizzare in termini nuovi una antica domanda fondamentale che sta a fondamento della meccanica statistica.

Supercalcolatori

FISICA PERCHÉ

LE RICERCHE IN FISICA ALLA SAPIENZA

primo calcolatore parallelo specificamente progettato per il calcolo scientifico, i fisici del dipartimento sono oggi impegnati nel progetto di collaborazione internazionale tra Italia, Germania, Francia e Inghilterra, per la realizzazione della versione APEmille.

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Le applicazioni della fisica per i beni culturali

Le ricadute applicative di ricerche nate sotto la spinta della pura curiosità per lo studio di processi fondamentali sono innumerevoli, e spesso sorprendenti ed impensate. Un grande sviluppo ha conosciuto in tempi recenti l’applicazione di risultati e tecniche, originati nella fisica delle particelle e nella fisica della materia, nel campo della salvaguardia e dello studio dei beni culturali. Una linea di ricerca sviluppata nel nostro dipartimento consiste nell’utilizzo delle proprietà della diffusione della luce nei marmi bianchi per la realizzazione di una strumentazione che consente uno studio assolutamente non distruttivo della struttura interna di sculture in marmo bianco. In questo modo si raccolgono informazioni preziose per la storia del-l’arte che permettono di individuare, per esempio, le cave di provenienza del (o dei) marmi utilizzati in una data opera o di decidere sulla pertinenza delle diverse parti in casi di opere frammentate. In altre tecniche, opportuni fasci di particelle possono essere utilizzati come sonde per esplorare, senza effetti distruttivi sull’opera d’arte, gli strati sovrapposti di pittura in un dipinto antico, ricostruendone la storia, la struttura originale e le eventuali manomissioni. I fisici lavorano in questo caso a fianco degli storici dell’arte o degli specialisti del restauro.

Una misurazione effettuata sulla testa di Ares (o Achille), di Gian Lorenzo Bernini

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Le ricerche in storia e didattica della fisica

Come sono nate e cresciute queste idee, come sono state confrontate con il duro banco di prova che è l’esperimento, quale è la storia delle istituzioni di ricerca al cui interno si sono formati i fisici che le hanno concepite e sviluppate? Sono le domande di chi si occupa di storia della fisica, attività particolarmente coltivata nel nostro Dipartimento, dove i ricercatori possono avvalersi della ricca collezione di strumenti del Museo di Fisica (una preziosa testimonianza del passato della disciplina) e dei consistenti fondi archivistici, in cui è custodita gran parte della memoria storica della fisica italiana.

Una lunga tradizione scientifica si trasmette grazie al passaggio di competenze tra successive generazioni di fisici che si realizza nel-l’insegnamento. Studiare le modalità di trasmissione e di apprendimento del particolare linguaggio e dei contenuti conoscitivi specifici della fisica è il compito dei ricercatori in didattica della fisica, un altro settore di ricerca in cui il Dipartimento vanta una lunga storia; la ricerca in didattica costituisce tra l’altro un canale per eccellenza attraverso cui si realizzano efficaci interazioni tra l’u-niversità e il mondo dell’istruzione scolastica e si opera una corretta divulgazione delle idee della fisica a differenti livelli.

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PRINCIPALI ISTITUZIONI E LABORATORI NAZIONALI E INTERNAZIONALI

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Il Dipartimento di Fisica si trova nella Città Universitaria "La Sapienza" p.le Aldo Moro 2

Come raggiungere il Dipartimento di Fisica:

TRASPORTI PUBBLICI

� dalla Stazione Tiburtina con il bus "492" o bus "71" � dalla Stazione Termini a piedi ~20 minuti � dalla Stazione Tiburtina a piedi ~30 minuti

AEROPORTO L'aeroporto di Fiumicino "Leonardo da Vinci" è collegato a Roma da un �

� servizio ferroviario su due possibili tratte: � Fiumicino Aeroporto- Roma Termini no-stop � Fiumicino Aeroporto - Roma Tiburtina (treno proveniente da Fara � Sabina con fermate a Roma Trastevere e Roma Ostiense)

Rome University "La Sapienza"

Physics Department:

o

G.Bucci June 1, 2002

IL DIPARTIMENTO DI FISICA DELLA SAPIENZA

IL DIPARTIMENTO DI FISICA della Sapienza è ubi-cato all’interno della Città Universitaria, nei due edifici denominati rispettivamente Marconi e Fermi, e in due sedi distaccate (via Tiburtina e via Volturno) ed è sede di attività didattica e di ricerca.

L’ADISU è l’Azienda regionale per il diritto allo studio universitario che offre :

  • Servizi generali diretti a tutti (es. la ristorazione)
  • Servizi a concorso (borse di studio, alloggi, corsi e progetti, ecc.)

LA MENSA UNIVERSITARIA offre pasti per gli studenti a costi differenziati per fasce retributive.

FISICA DOVE

INFORMAZIONI GENERALI

FISICA DOVE

Informazioni di carattere generale sulla didattica sono reperibili sul sito del Dipartimento di Fisica alla Sapienza :

www.phys.uniroma1.it

Informazioni di carattere amministrativo (formalità di iscrizione, tasse, borse di studio) sono invece reperibili sul sito dell’Univer-sità La Sapienza :

www.uniroma1.it

Altre informazioni possono essere richieste presso i seguenti uffici del Dipartimento:

SEGRETERIA DIDATTICA

L’ufficio è situato presso l’edificio Fermi, II piano ( 06-49913990 – 06-49913991. La Segreteria osserva il seguente orario: lunedì, mercoledì e venerdì dalle ore 10.30 alle ore 12.30. Indirizzi di posta elettronica:

donatella.solini@roma1.infn.it liliana.ciccioli@phys.uniroma1.it letizia.aprile@roma1.infn.it

UFFICIO DEL CONSIGLIO DEI CORSI DI STUDIO DELLA CLASSE DI FISICA

L’ufficio è situato al piano terra dell’edificio Marconi ( 06-49914225. Indirizzo di posta elettronica:

gabriella.fascetti@roma1.infn.it

INFORMAZIONI GENERALI

BIBLIOTECA

La Biblioteca è situata presso l’edificio Marconi, II piano ( 06-49914384 - 06-49914321. La Biblioteca osserva il seguente orario: dal lunedì al venerdì dalle ore 8:30 alle ore 18:00. La consultazione va richiesta presentando un documento di riconoscimento (patente, carta di identità). La richiesta dei volumi può essere effettuata nel seguente orario: dal lunedì al venerdì, dalle ore 9.00 alle ore 17:30. Per tutti gli utenti sono disponibili presso la Biblioteca tre postazioni per interrogazioni in rete delle risorse bibliografiche (catalogo, periodici a testo pieno, repertori bibliografici). Informazioni in rete sono disponibili sul sito:

www.phys.uniroma1.it/DipW/biblio.html

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ATTIVITÀ DI ORIENTAMENTO

FISICA DOVE

L’attività di orientamento si rivolge ai maturandi delle scuole superiori per i quali sono organizzati degli incontri presso le scuole stesse nel corso del loro ultimo anno di studi superiori. Per informazioni e prenotazione contattare Prof. Carlo Cosmelli - tel. 0649914216 -Indirizzo di posta elettronica: carlo.cosmelli@roma1.infn.it

Altre attività di orientamento ed informazione per le future matricole si svolgono presso il Dipartimento con il seguente calendario:

da gennaio a maggio

si svolgono, presso il Laboratorio Esperienze Didattiche (LED) del Dipartimento, degli incontri articolati in una serie di dimostrazioni classiche di Fisica Generale seguite da una presentazione, di circa 30 minuti, su un aspetto della fisica moderna riconducibile agli argomenti delle dimostrazioni. Il calendario degli incontri è disponibile sul sito del Dipartimento di Fisica, alla pagina:

www.phys.uniroma1.it/DOCS/WEBLED/orientamento.htm

Il contatto tra le classi dei maturandi, gli insegnanti interessati e l’Ufficio del Consiglio di Corso di laurea in Fisica è affidato alla: Sig.a Gabriella Fascetti, telefono 06-49914225. Indirizzo di posta elettronica:

gabriella.fascetti@roma1.infn.it

ATTIVITÀ DI ORIENTAMENTO

aprile e luglio

Manifestazione “Porte Aperte alla SapienzaPresso l’edificio Marconi è presente un punto di informazione per le matricole

settembre

Prova di autovalutazione (vedi oltre, in “Norme relative all’ac- cesso”) Precorsi di fisica e matematica

MAPPA DELLE AULE

Denominazione dell'aula Edificio Piano
1 Fermi terra
2 Fermi terra
3 Fermi secondo
4 Fermi secondo
5 Fermi secondo
6 Fermi quarto
7 Fermi quarto
8 Fermi quarto
A Marconi terra
Ettore Majorana Marconi terra
Edoardo Amaldi Marconi primo
Marcello Conversi Marconi primo
Seminario Marconi primo
Laboratori III e IV anno Marconi primo
Laboratori I e II anno Via Tiburtina 205 terra
Laboratorio di Calcolo Fermi Seminterrato

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UN DIPARTIMENTO CON UNA GRANDE TRADIZIONE

LA FISICA A ROMA ALLA SAPIENZA: LE TAPPE PRINCIPALI, DALLE ORIGINI AL 1960

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1303 Viene fondato da Bonifacio VIII lo Studium Urbis; la prima università pubblica di Roma verrà denominata, a partire dalla seconda metà del Cinquecento, La Sapienza, da una scritta posta allin-gresso del palazzo dove ha sede, Initium sapientiae timor Domini
1701 Viene istituita alla Sapienza la prima cattedra di Fisica sperimentale. I docenti che insegnano fisica sono tutti appartenenti agli ordini religiosi
1748 Si inaugura il Teatro Fisico, dove si eseguono pubblici esperimenti
1817 Viene fondata la Scuola di applicazione per gli ingegneri, oggi a San Pietro in Vincoli
1819 Ricopre la cattedra di Fisica sperimentale Saverio Barlocci, primo docente laico di fisica
1872 LUniversità di Roma, passata ormai dallo Stato Pontificio al Regno dItalia, viene equiparata alle altre università del regno. Viene chiamato a ricoprire la cattedra di Fisica sperimentale e a dirigere il Regio Istituto Fisico, Pietro Blaserna
1881 LIstituto Fisico si trasferisce dal Palazzo della Sapienza al nuovo edificio di via Panisperna. Nella Scuola Pratica fondata da Blaserna gli studenti del primo biennio fanno per la prima volta, nelluniversità romana, esperimenti
1896 Il Circolo fisico di Roma, fondato da Blaserna, promuove un ciclo di conferenze pubbliche per diffondere la cultura fisica. Soprattutto le conferenze sul radio, subito dopo la scoperta della radioattività naturale (H. Becquerel, 1896) e del radio e del polonio (Marie e Pierre Curie, 1898) appassioneranno luditorio
1918 Orso Mario Corbino diventa direttore del Regio Istituto Fisico. Il ruolo di Corbino sarà fondamentale per il decollo della Scuola di Fisica di Roma
1825 Enrico Fermi formula una nuova statistica per le particelle a spin semintero (elettroni, protoni, neutroni, oggi detti fermioni)
1926 Fermi vince a Roma la prima cattedra di Fisica teorica fatta istituire da Corbino. Intorno a Fermi si raccolgono i giovani Edoardo Amaldi, Emilio Segrè, Ettore Majorana. Nel 1927 si unisce al gruppo Franco Rasetti, allora assistente di A. Garbasso a Firenze ed esperto di spettroscopia.

UN DIPARTIMENTO CON UNA GRANDE TRADIZIONE

1933 Fermi formula la teoria del decadimento beta
1934 I ragazzi di via Panisperna, Rasetti, Segrè, Amaldi e il chimico Oscar DAgostino, guidati da Fermi, scoprono la radioattività indotta dai neutroni
1934-36 I ragazzi di via Panisperna, ai quali si è aggiunto Bruno Pontecorvo appena laureato, studiano le proprietà dei neutroni lenti
1936 LIstituto Fisico si trasferisce alla Città universitaria, nella attuale sede del Dipartimento di Fisica (Edificio Marconi). Amaldi, Fermi e Rasetti realizzano il prototipo di un piccolo acceleratore elettrostatico da 200 keV per deutoni
1937 Corbino muore e alla direzione dellIstituto di Fisica G. Marconi gli succede Antonino Lo Surdo
1938 Fermi vince il premio Nobel per la fisica. Anche a causa delle leggi razziali che colpiscono sua moglie, lascia lItalia per gli Stati Uniti. La fuga dei cervelli prosegue e anche Segrè, Pontecorvo, Rasetti abbandonano lItalia. A tenere le fila della ricerca rimane solo Edoardo Amaldi e con lui Gilberto Bernardini, Mario Ageno, i giovani neolaureati Oreste Piccioni e Marcello Conversi, Giancarlo Wick e pochi altri
1939 Amaldi e Rasetti in collaborazione con G. C. Trabacchi e Daria Bocciarelli dellIstituto di Sanità realizzano un acceleratore elettrostatico Cockcroft-Walton da 1 MV da impiegare nella ricerca e nella produzione di sostanze radioattive artificiali per uso medico
1945 Conversi, Ettore Pancini e Piccioni conducono a Roma un esperimento che dimostra che le particelle penetranti dei raggi cosmici (note allepoca con il nome di mesotroni e oggi dette muoni) non sono le particelle di Yukawa ma appartengono alla famiglia dei leptoni: lesperimento segna linizio della fisica delle alte energie
1951 Viene fondato lIstituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), fortemente voluto da Amaldi; primo presidente Gilberto Bernardini
1954 Nasce a Ginevra il CERN, il Centro europeo per la ricerca nucleare; primo segretario generale, Edoardo Amaldi
1959 Viene completato a Frascati, sotto la direzione di Giorgio Salvini, un elettrosincrotrone da 1100 MeV.
1960 Viene realizzato a Frascati AdA, il primo anello di accumulazione a fasci collidenti per elettroni e positroni ideato da Bruno Touschek, docente dellIstituto di Fisica di Roma: da questo prototipo derivano tutti i grandi "collider" usati oggi

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CHI ERANO

del 1925, formulò una nuova statistica (oggi detta di Fermi-Dirac) per le particelle a spin semintero (elettroni, protoni, neutroni, oggi dette fermioni). Ha ricoperto nel 1926 la prima cattedra di Fisica teorica in Italia, fatta istituire appositamente per Fermi da Corbino allUniversità La Sapienza. Trasferitosi nellau-tunno del 1926, a Roma nellIstituto di Via Panisperna, creò intorno a sé un gruppo di collaboratori: il primo fu Rasetti, al quale si aggiunsero E. Segré, E. Amaldi, B. Pontecorvo. Saltuariamente, e solo per quanto riguardava i problemi teorici, partecipava ai lavori del gruppo anche E. Majorana. Ha dato numerosi contributi di primissimo ordine alla fisica teorica, tra i quali il più importante è la teoria del decadimento beta, formulata alla fine del 1933 e da considerare latto di nascita della moderna fisica teorica delle particelle elementari. Dopo che, nel gennaio del 1934, I. Curie e F. Joliot annunciarono a Parigi di aver osservato la radioattività artificiale provocata da particelle alfa in elementi leggeri (boro, alluminio e magnesio), Fermi pensò che il modo migliore per produrla dovesse consistere nel-limpiegare come proiettili i neutroni (scoperti solo due anni prima da J. Chadwick) che essendo elettricamente neutri non subiscono la repulsione coulombiana del nucleo. In breve tempo Fermi, in collaborazione con Rasetti, Segré, Amaldi, il chimico

O. DAgostino, ai quali si era aggiunto il neolaureato Pontecorvo, ne iniziò uno studio sistematico con esiti positivi. Fermi e collaboratori scoprirono inoltre che per urti successivi contro i nuclei dellidrogeno di un materiale idrogenato i neutroni vengono notevolmente rallentati e che i neutroni lenti così prodotti sono fino a cento volte più efficaci dei neutroni veloci nel produrre le reazioni nucleari con emissione gamma. Fermi formulò in questo periodo la teoria del rallentamento dei neutroni che conteneva molte delle idee che saranno alla base della teoria dei reattori nucleari. Per le ricerche sulla fisica nucleare del gruppo diretto da Fermi allIstituto di fisica di via Panisperna negli anni Trenta gli venne conferito nel 1938 il premio Nobel per la fisica. Alla fine dello stesso anno, poco dopo la promulgazione in Italia delle leggi razziali (sua moglie, Laura Capon, era ebrea), emigrò

CHI ERANO

lideazione e la realizzazione, presso i Laboratori nazionali di Frascati, del primo anello di accumulazione a fasci collidenti per elettroni e positroni, ADA. Presso ADA furono osservate le prime collisioni elettrone-positrone ad alta energia nel riferimento del centro di massa e dimostrata la possibilità di realizzare anelli più potenti. Socio straniero dei Lincei dal 1972.

CHI SIAMO

a tradizione di eccellenza scientifica, legata a nomi prestigiosi quali quelli che vi abbiamo presentato, è stata tenuta in vita dai loro successori e continua tuttoggi nella presenza e nella attività dei ricercatori del dipartimento. Molti tra i nostri docenti hanno dato contributi significativi alla disciplina e godono di reputazione internazionale, e hanno inoltre ricoperto importanti cariche istituzionali nel mondo della ricerca. Tra questi Giorgio Salvini, che è stato il primo direttore dei Laboratori Nazionali di Frascati, presidente dellINFN dal 1966 al 1970, e ministro dellUniversità e della Ricerca Scientifica nel governo Dini, Nicola Cabibbo, presidente dellINFN dal 1983 al 1993 e successivamente presidente dellENEA, Luciano Maiani, presidente dellINFN dal 1993 al 1999 ed attuale Direttore Generale del CERN, Giorgio Parisi, uno dei più giovani chiamati a far parte della Accademia Nazionale dei Lincei, Giorgio Fiocco, presidente della Agenzia Spaziale Italiana, dal 1994 al 1995, Miguel A. Virasoro, direttore del Centro Internazionale di Fisica Teorica di Trieste dal 1995 al 2002.

IL MUSEO DEL DIPARTIMENTO DI FISICA

l primo e al terzo piano del Nuovo Edificio Fermi, si trova il Museo del Dipartimento di Fisica che documenta la storia di questa istituzione, della didattica e della ricerca che in essa venivano svolte dai tempi dellantico palazzo della Sapienza a via Panisperna e, infine, alla Città universitaria. Negli anni Novanta, con la diffusione di Internet, è stato realizzato Museoinrete, consultabile allindirizzo

www.phys.uniroma1.it/DOCS/MUSEO/home.htm

La rete ha dato così maggiore visibilità alle collezioni di strumenti. Il Museo infatti funziona principalmente per lezioni mirate e come laboratorio di ricerca per gli storici: la comunicazione con il grande pubblico è affidata completamente alla rete. Le collezioni vanno dal Settecento agli anni delle ricerche del gruppo dei ragazzi di via Panisperna. Gli strumenti non vanno visti staticamente come oggetti del passato ma osservati cercando per esempio di confrontare rispetto a oggi come venivano fatte le misurazioni, o talune esperienze dimostrative, e di riflettere su come la tecnologia ne ha modificato radicalmente la struttura. Dietro la-spetto oggi insolito di tanti strumenti antichi, i principi fisici sono in compenso spesso più evidenti di quanto non appaia con analoghi strumenti moderni, soprattutto se asserviti al computer.

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IL MUSEO DEL DIPARTIMENTO DI FISICA

l Museo è diviso in varie sezioni, Meccanica, Pompe, Acustica, Elettricità e Magnetismo, Ottica e Spettroscopia e la Collezione Fermi. In questultima sono conservati vari materiali originali utilizzati dal gruppo dei ragazzi di via Panisperna, nella ricerca che portò alla scoperta della radioattività artificiale indotta dai neutroni: campioni da irradiare, camere di ionizzazione, camere di Wilson, sorgenti radioattive, contatori Geiger-Müller di metallo e di vetro. Il Museo conserva in particolare un esemplare di camera a ionizzazione con i vari accessori, chiamato in gergo Segno Romano. La caratteristica che più colpisce nella strumentazione del gruppo Fermi è la sua estrema semplicità, tanto più straordinaria se posta in relazione alla enorme portata dei risultati con essa conseguiti che costituiscono una pietra miliare nella nascita della fisica del neutrone e nello sviluppo della fisica del nucleo. Semplicità che non equivaleva a rinunciare alla strumentazione davanguardia, come dimostra la realizzazione nel 1936 da parte di Amaldi, Fermi e Rasetti di un piccolo acceleratore elettrostatico (la prima macchina acceleratrice italiana) per deutoni da 200 keV (del quale il Museo conserva una delle valvole raddrizzatrici e parte dellalimentazione) al fine di ottenere una sorgente di neutroni più intensa di quelle impieganti preparati radioattivi.

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I FONDI ARCHIVISTICI

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quasi superfluo sottolineare la grande importanza, per la ricerca storico-scientifica, della documentazione archivistica costituita dalle carte degli scienziati, per ricostruire le loro vicende e il loro pensiero. Lattività di raccolta, conservazione, riordinamento e inventariazione di questi documenti riveste inoltre un intrinseco significato culturale, anche in considerazione del ruolo sempre più importante svolto dalla scienza nella società moderna. Da alcuni anni il gruppo di Storia della fisica del dipartimento sta lavorando alla costituzione e organizzazione di vari fondi archivistici. Al momento sono custoditi nel nostro dipartimento gli archivi personali di Mario Ageno, Edoardo Amaldi, Marcello Conversi, Enrico Persico, Bruno Touschek e Claudio Villi. I documenti custoditi ammontano ad un totale di poco meno di mille scatole darchivio, e costituiscono nel loro complesso la più rilevante fonte esistente in Italia per lo studio della storia della fisica italiana nel secondo dopoguerra. In particolare, essendo stata estremamente rilevante la figura di Edoardo Amaldi nelle vicende scientifiche e istituzionali della fisica italiana ed euro-pea, grandissima è limportanza storica della documentazione costituita dalle carte che sono confluite nel Fondo Amaldi dopo la sua scomparsa nel dicembre 1989. Queste carte, in virtù del metodico stile di lavoro e della sensibilità per la conservazione della memoria propri di Edoardo Amaldi, costituiscono una testimonianza pressoché completa di tutti gli aspetti delle sue molteplici attività. Non è eccessivo affermare che nellArchivio Amaldi è raccolta la memoria delle vicende della fisica italiana e di buona parte della collaborazione scientifica europea nella seconda metà del Novecento. Larchivio contiene inoltre sporadiche testimonianze degli anni tra il 1928 e il 1938 che videro la collaborazione di Amaldi con Fermi, allinterno del gruppo dei ragazzi di via Panisperna, e una ricca documentazione relativa agli anni della guerra e a quelli immediatamente successivi.

Lettera alle matricole

Benvenuti nel nostro Dipartimento, dove si svolgono ricerche nei più avanzati settori della Fisica e dove operano personalità di altissimo livello. Perchè ne abbiate un’idea, il prof. Giorgio Salvini è stato qualche anno fa ministro dell’università e della ricerca, è nel nostro Dipartimento che sono stati scelti i presidenti dei massimi enti di ricerca nazionali -INFN, ENEA, Agenzia spaziale -e oggi il prof. Maiani è il direttore del CERN di Ginevra, il più grande laboratorio Europeo di fisica. Sta a voi trarre il massimo profitto dalle possibilità di contatto con questi e altri personaggi, tutto lo staff del Dipartimento, che sono sempre disponibili, nella nostra tradizione, a parlare con gli studenti, in aula e fuori, per trasmettere cultura. Forse ora più che di cultura, conviene parlare di metodo, che del resto è un aspetto essenziale della scienza. E precisamente di metodo di studio. A questo proposito voglio ricordare quello che mi ha detto, qualche tempo fa una studentessa che aveva appena seguito il primo anno di corso nel vecchio ordinamento quadriennale. "E’ difficile imparare a studiare a vent’anni." Che significa? Che oggi la scuola, spesso, non insegna a studiare. E che arrivati all’università si ha l'illusione di poter andare avanti prendendosela calma, ascoltando magari, più o meno distrattamente, qualche lezione e rimandando lo studio effettivo al momento in cui si dovrà, prima o poi, ma meglio poi che prima, affrontare l’esame. Forse perché nessuno si era preoccupato di aiutare gli studenti nella difficile transizione dalle scuole superiori all'università. Sono stati del resto i questionari che ogni anno vengono distribuiti agli studenti, che negli anni passati hanno mostrato chiaramente che oltre la metà di quelli che frequentano non studiano la materia contestualmente, in vista di dare l’esame a breve. Aspettando invece di farlo in seguito. Ma quando? Così passano degli anni, in una sorta di parcheggio, prima di comprendere che occorre un approccio diverso e ci si devono rimboccare le maniche se si vuole arrivare in fondo. Ed è proprio questo che vogliamo raccomandarvi. Il mio augurio per voi, quindi, è che capiate subito, sin dall’inizio, senza perdere tempo, il metodo per procedere speditamente negli studi. Ma come?

Lettera alle matricole

Innanzitutto frequentando le lezioni, che non è obbligatorio a norma di legge, ma fortemente da noi consigliato a vostro vantaggio.

Poi cercando di trarre il massimo profitto dalle lezioni e dalle esercitazioni, cioè sforzandosi di capire di cosa si parla, anche intervenendo attivamente con richieste di chiarimento, senza timore di apparire grulli davanti ai colleghi o al professore (capita spesso che domande di chiarimento, che sarebbero utilissime a tutta la classe, vengano poste più tardi, in separata sede). Sicchè è assai utile dare una prima letta al materiale che sarà trattato a lezione prima della lezione stessa (prestudio).

Ma è anche importantissimo dedicare, dopo la lezione, un certo tempo a riguardare gli appunti (poststudio) per fissare le idee sui punti essenziali, in modo che poi, al momento dell’esame, possa bastare un buon ripasso per affrontarlo convenientemente (e non si debba invece ricominciare tutto da capo, ripartendo da zero o da epsilon). Tutto ciò del resto s’inquadra bene nella nuova didattica che stiamo provando ad attuare nel quadro della riforma del 3+2 che ha avuto inizio nel 2001. Con classi più piccole, in modo che la lezione possa essere veramente interattiva. Con esercitazioni che vi permettano di verificare continuamente lo stato delle conoscenze acquisite.

E sopratutto con prove d’esame distribuite lungo il corso per sdrammatizzare l’impatto dell’esame finale, rovesciando la prassi precedente, in modo che di norma si superi l’esame subito dopo il corso. Che questo sia possibile lo dimostrano i risultati dell’esperienza che ho fatto con il mio corso di Elettronica, al IV anno, che ha portato la percentuale di quelli che hanno superato subito l’esame, rispetto ai frequentanti, dal 33% degli anni precedenti all’84% degli ultimi quattro anni. Tornando alla Fisica, posso solo dirvi che vi aspetta un’esperienza affascinante. Di cultura e di vita. Con il gusto di far parte di una comunità vera e viva, di gente giovane e adulta accomunata da uno scopo e da una passione. E dopo? Forse diventerete degli scienziati. Ma potreste anche trovarvi a fare gli astronauti, come il nostro Guidoni, i dirigenti d’azienda, gli analisti finanziari, i giornalisti scientifici, ........ Perchè doti essenziali del fisico sono la flessibilità e la capacità di affrontare e risolvere i problemi più diversi, senza mai paura del nuovo, anzi proprio a caccia del nuovo. Auguri dunque e buon lavoro.

Prof. Giovanni Vittorio Pallottino Presidente del Consiglio dei corsi di studio

CORSI DI STUDIO DELLE LAUREE DELLA CLASSE DI SCIENZE E TECNOLOGIE FISICHE (lauree triennali)

FISICA COME

Durata: tre anni

Requisiti per il conseguimento della laurea: acquisizione di 180 crediti, comprensivi di quelli relativi alla conoscenza obbligatoria della lingua Inglese, oltre l'Italiano.

NORME RELATIVE ALL’ACCESSO

Laccesso ai corsi di laurea in Fisica, Fisica ed Astrofisica e Tecnologie Fisiche e dellInformazione richiede una prova di autovalutazione: un test attitudinale che verte sulla comprensione di semplici relazioni logico-matematiche e sulla capacità di interpretare fenomeni fisici legati allesperienza di tutti i giorni. In rete, allindirizzo seguente, è consultabile un esempio:

www.phys.uniroma1.it/DOCS/DIDA/orienta.html

Gli studenti che nella prova di autovalutazione avranno conseguito un punteggio insufficiente (o non avranno avuto la possibilità di sostenerla) frequenteranno appositi precorsi di matematica e fisica durante il mese di settembre, oppure il corso previsto nel I trimestre. I precorsi di matematica e fisica che vengono svolti durante il mese di settembre di ogni anno sono comunque consigliati a tutti gli studenti. CALENDARIO ACCADEMICO L'anno accademico si estende dal 1 Ottobre di ciascun anno al 30 Settembre del successivo. L’anno accademico è organizzato in tre trimestri di didattica (corsi d’insegnamento ed esami) e in due periodi estivi (nei mesi di Luglio e Settembre). La prova di valutazione ha luogo allinizio di settembre.

Nei trimestri si svolge la didattica ordinaria, inclusi gli esami al termine dei corsi. Essi si estendono, approssimativamente, nei periodi seguenti:

I trimestre: da ottobre a dicembre II trimestre: da gennaio a marzo III trimestre: da aprile a giugno

Nei periodi estivi, il mese di luglio è dedicato a corsi di recupero, complementi e programmi di attività indipendente; il mese di settembre è dedicato agli esami di recupero oltre che ad altre attività (ad es. orientamento e precorsi per le matricole).

ORGANIZZAZIONE DEI CORSI DI LEZIONE

Lorario settimanale del primo anno prevede per ciascun trimestre:

  • 3 o 4 ore di lezione al giorno dal lunedì al venerdì
  • 4 ore di laboratorio a settimana (in unica soluzione)

Gli studenti del I anno verranno suddivisi in quattro gruppi

o canali. Di massima, due gruppi avranno lezione tutte le mattine e un pomeriggio per il laboratorio; due gruppi avranno lezione tutti i pomeriggi e una mattina per il laboratorio.

I corsi prevedono di norma lassegnazione di esercizi da svolgere a casa con cadenza settimanale, letture complementari e discussioni in aula. In linea di massima le lezioni si svolgono per uno-ra al giorno su quattro giorni alla settimana con il quinto giorno dedicato alle prove di valutazione, eventualmente a rotazione tra i corsi. In questo schema rimangono diverse ore che possono esse-re dedicate ad attività di recupero e tutoraggio.

Per la maggior parte dei corsi è prevista una prova finale (scritta e orale). Per gli esami di laboratorio è prevista una prova pratica finale.

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CORSI DI STUDIO DELLE LAUREE DELLA CLASSE DI SCIENZE E TECNOLOGIE FISICHE (lauree triennali)

FISICA COME

VALUTAZIONE

La valutazione del profitto individuale dello studente, per ciascun corso di insegnamento, viene espressa in trentesimi; il voto mini-mo per il superamento dellesame è 18/30.

Lo studente consegue i crediti (vedi oltre) corrispondenti a un corso quando ne supera positivamente lesame finale, cioè con votazione almeno sufficiente. Alla valutazione finale per ciascun corso, cioè allassegnazione del voto, concorrono, ove applicabili, i seguenti elementi:

  • un esame scritto, preferibilmente distribuito in più di una prova scritta da svolgere durante il corso
  • un esame orale
  • il lavoro svolto a casa e la sua presentazione in aula.

Lesame si svolge al termine del trimestre nel quale il corso è impartito. È prevista una sola sessione di recupero a settembre. La valutazione dei corsi tenuti in sequenza e riguardanti argomenti strettamente correlati, ad es. Meccanica Classica e Meccanica dei sistemi continui, può essere unica, cioè basata su un esame scritto e su un esame orale alla fine del secondo modulo. Ciò è applicabile per un massimo di due corsi successivi.

LE UNITÀ DIDATTICHE E IL SISTEMA DEI CREDITI

A ogni corso è attribuito un numero di crediti (in base alla difficoltà, al numero di ore di lezione o di laboratorio e al numero di ore di studio previste). Il superamento del corso, indipendentemente dal voto, determina lassegnazione dei crediti corrispondenti. Ogni corso prevede una valutazione finale (espressa in trentesimi); tale voto viene determinato tenendo conto delle prove scritte o di laboratorio effettuate durante il trimestre, del lavoro a casa e della prova scritta/orale finale. Per ottenere il titolo di studio finale è necessario aver guadagnato il numero di crediti stabiliti (per esempio, 180 crediti per la laurea triennale). Il sistema dei crediti permette di passare da un Corso di laurea a un altro, da una Facoltà a unaltra, di vedere riconosciuti esami fatti in altri Paesi della Comunità Europea e viceversa. Lo studente, entro certi limiti e solo nel corso del III anno può scegliere fra più corsi liberi. Secondo le norme ministeriali:

1 CREDITO = 25 ore comprensive di lezioni, laboratori, verifiche, esami e studio individuale.

Nei nostri corsi, la suddivisione delle ore tra le diverse attività è in linea di massima quella riportata nella seguente tabella:

LEZIONI VERIFICHE LABORATORIO STUDIO
Corso da 5 crediti 40 10 / 75
Corso da 4 crediti 35 5 / 60
Laboratorio da 6 crediti 20 10 30 90
Laboratorio da 4 crediti 10 5 25 60

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CORSI DI STUDIO DELLE LAUREE DELLA CLASSE DI SCIENZE E TECNOLOGIE FISICHE (lauree triennali)

FISICA COME

TUTORATO

A ogni studente immatricolato sarà assegnato come tutore personale un docente del Dipartimento. A ogni tutore vengono affidati 3-4 studenti. Il tutore potrà organizzare incontri periodici con i propri tutorandi per discutere e risolvere problemi accademici. In ogni caso il tutore personale è la connessione di ogni studente con il Corso di Laurea e il suo compito è quello di ascoltare i problemi degli studenti e di suggerire proposte di soluzione. Il tutore rimane come docente di riferimento degli studenti per tutta la durata degli studi. A partire da metà settembre, gli studenti possono iscriversi per lassegnazione di un docente-tutore presso la portineria dellEdificio Fermi oppure per posta elettronica scrivendo a

letizia.aprile@roma1.infn.it

La Segreteria Didattica provvederà ad affiggere nella bacheca al piano terra dellEdificio Fermi lelenco degli studenti e i tutori loro assegnati. Qualunque altra informazione in merito può esse-re richiesta in Segreteria Didattica.

RECUPERI ED ANTICIPAZIONI

Indipendentemente dallesito della valutazione conseguita agli esami di un dato trimestre, lo studente segue i corsi dei trimestri successivi di uno stesso anno accademico e si sottopone alle relative valutazioni. Nel caso di alcuni corsi da considerarsi sequenziali su trimestri successivi dello stesso anno (es. Derivate ed integrali e Funzioni a più variabili) lacquisizione del credito può essere differita nel-lambito del corso successivo. Per i corsi in cui il voto riportato sia insufficiente (e i crediti relativi non assegnati) è possibile frequentare i corsi di recupero di luglio e sottoporsi nuovamente allesame nella sessione di recupero di settembre. Se anche in questo caso lesito è negativo, lo studente dovrà seguire nuovamente il corso nellanno successivo.

Durante il III anno lo studente può anticipare la frequenza di corsi delle lauree specialistiche, eventualmente acquisendo i relativi crediti.

DISSERTAZIONE E VOTAZIONE FINALE

La Dissertazione viene assegnata allinizio del II trimestre del III anno di corso e viene presentata (sotto forma di rapporto scritto) e discussa dal candidato davanti alla Commissione di Laurea al termine del III anno. La Dissertazione consiste in una compilazione approfondita di argomenti trattati nei corsi seguiti dal candidato oppure in una relazione di attività di laboratorio. La votazione finale proviene dalla media pesata (in base ai crediti) dei voti conseguiti agli esami, dal punteggio assegnato alla Dissertazione e da ulteriori elementi rivolti ad incentivare il superamento degli esami nei tempi stabiliti dagli ordinamenti didattici. La votazione finale viene espressa in centodecimi, con eventuale lode.

SUPPLEMENTO AL DIPLOMA

Al termine degli studi, allo studente verrà fornito un documento contenente una descrizione degli studi svolti e della preparazione acquisita, una lista degli esami sostenuti e dei voti riportati, nonché una lista dei crediti e dei debiti formativi in relazione al proseguimento degli studi per il conseguimento delle Lauree Specialistiche in Fisica, Astronomia ed Astrofisica e Tecnologie Fisiche e dellInformazione attivate presso La Sapienza.

FISICA COME

Per le tre lauree triennali
Settembre Precorsi di fisica e matematica
I DERIVATE E I NTEGRALI ALGEBRA LINEARE CORSO DI RECUPERO LABORATORIO DI
trimestre DELL’EVENTUALE DEBITO STRUMENTAZIONE E
FORMATIVO MISURA
Crediti : 5 Crediti : 5 Crediti : 6
II trimestre FUNZIONI DI PIÙ VARIABILI Crediti : 5 GEOMETRIA Crediti : 5 MECCANICA CLASSICA Crediti : 5 LABORATORIO DI CALCOLO Crediti : 4
III COMUNICAZIONE L INGUA INGLESE MECCANICA DEI SISTEMI LABORATORIO DI
trimestre SCIENTIFICA E CONTINUI MECCANICA
TECNOLOGICA
Crediti : 5 Crediti : 4 Crediti : 5 Crediti : 6
Luglio Corsi liberi e di recupero
Settembre Sessione per gli esami di recupero

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I CORSI D’INSEGNAMENTO DELLE LAUREE TRIENNALI

Per le lauree in Fisica ed in Tecnologie Fisiche e dell’Informazione

I ANALISI VETTORIALE TERMODINAMICA ED LABORATORIO DI FISICA MECCANICA ANALITICA
trimestre ENERGETICA COMPUTAZIONALE -I E RELATIVISTICA
Crediti : 5 Crediti : 5 Crediti : 4 Crediti : 5
II METODI MATEMATICI ELETTRICITA ' E LABORATORIO DI CHIMICA
trimestre DELLA FISICA MAGNETISMO TERMODINAMICA
Crediti : 5 Crediti : 5 Crediti : 6 Crediti : 6
III MODELLI E METODI ELETTROMAGNETISMO LABORATORIO DI SCIENZE DELLA TERRA E
trimestre MATEMATICI DELLA ELETTROMAGNETISMO E DELL 'AMBIENTE oppure
FISICA CIRCUITI F ISICA DEI BIOSISTEMI
Crediti : 5 Crediti : 5 Crediti : 6 Crediti : 4
Luglio Corsi liberi e di recupero
Settembre Sessione per gli esami di recupero

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FISICA COME

Per la laurea in Fisica ed Astrofisica

CORSI DI STUDIO DELLE LAUREE DELLA CLASSE DISCIENZE E TECNOLOGIE FISICHE (lauree triennali)

Per la laurea in Fisica

(#) Fra i laboratori specifici attivati per il corso di laurea in Tecnologie Fisiche e dell'Informazione

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FISICA COME

Per la laurea in Tecnologie Fisiche e dell'Informazione

CORSI DI STUDIO DELLE LAUREE DELLA CLASSE DISCIENZE E TECNOLOGIE FISICHE (lauree triennali)

(*) non si prevede di attivare questo indirizzo nell'A.A. 2003/04.

I corsi ed i laboratori specifici per i diversi curricula sono elencati nella tabella seguente

Curriculum Corsi specifici Laboratori specifici
Fisica e Ambiente Fisica dell’ambiente I Fisica dell'ambiente II Laboratorio di Fisica dell'ambiente
Fisica e Beni culturali Fisica per i Beni Culturali I Fisica per i Beni Culturali II Laboratorio di Fisica per i Beni Culturali
Fisica e Biosistemi Biofisica Metodi fisici per Medicina e Bioscienze Laboratorio di Fisica dei Biosistemi
Fisica ed Elettronica Elettronica digitale Elettronica analogica Laboratorio di Elettronica
Fisica e Fisica sanitaria Fisica sanitaria Biofisica Laboratorio di Fisica Sanitaria
Fisica e Informatica Fisica computazionale I Fisica computazionale II Laboratorio di Fisica computazionale II
Fisica e Innovazione Qualunque corso a contenuto specialistico Un laboratorio a scelta fra quelli in questa colonna
Fisica Musicale Acustica musicale Fisica della percezione del suono Laboratorio d elaborazione e percezione del suono

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FISICA COME

Per la laurea in Fisica ed Astrofisica
I trimestre LABORATORIO DI MECCANICA CORSO LIBERO ASTROFISICA I
ASTROFISICA I QUANTISTICA
Crediti : 5 Crediti : 5 Crediti : 4 Crediti : 6
II trimestre LABORATORIO DI ASTRONOMIA II MECCANICA STATISTICA
ASTROFISICA II
Crediti : 4 Crediti : 6 Crediti : 5
III ASTROFISICA II CORSO LIBERO ATTIVITA' FORMATIVA A LINGUA STRANIERA E
trimestre SCELTA DELLO STUDENTE TIROCINI
Crediti : 6 Crediti : 4 Crediti : 9 Crediti : 4
Luglio Corsi liberi e di recupero
Settembre Sessione per gli esami di recupero
Presentazione della Dissertazione (Crediti : 5)

CORSI DI STUDIO DELLE LAUREE DELLA CLASSE DISCIENZE E TECNOLOGIE FISICHE (lauree triennali)

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CORSI DI STUDIO DELLE LAUREE SPECIALISTICHE

DELLA CLASSE 20/S E DELLA CLASSE 66/S

ESTRATTO DAL MANIFESTO DEGLI STUDI

Il Dipartimento di Fisica dellUniversità di Roma La Sapienzaoffrirà tre corsi di Laurea Specialistica (LS) biennali:

FISICA ASTRONOMIA E ASTROFISICA TECNOLOGIE FISICHE E DELL’INFORMAZIONE

Le informazioni relative agli obiettivi formativi, al quadro gene-rale dellofferta formativa e agli sbocchi e capacità professionali sono contenute nellOrdinamento Didattico di ciascuna laurea che è pubblicato sul sito del Dipartimento.

www.phys.uniroma1.it

Requisiti di ammissione: Laurea in Fisica di I livello (vedi nel seguito, le norme relative allaccesso)

Durata: due anni

Requisiti per il conseguimento della laurea: acquisizione di 300 crediti (comprensivi di quelli derivanti dalla laurea di primo livello).

L'accesso diretto (senza debito formativo) ai corsi della Laurea Specialistica attivati presso il Dipartimento è possibile per chi possiede un titolo di laurea di primo livello conseguito presso l'Università La Sapienza secondo il seguente schema :∑ Laurea triennale in Fisica per la LS in Fisica∑ Laurea triennale in Fisica ed Astrofisica per la LS in Astronomia ed Astrofisica∑ Laurea triennale in Tecnologie fisiche e dell'Informazione per la LS in Tecnologie Fisiche e dell'InformazioneQualsiasi altro accesso alle Lauree Specialistiche avviene invece con eventuale debito formativo che verrà stabilito caso per caso.NORME RELATIVE ALL’ACCESSO

CORSI DI STUDIO DELLE LAUREE SPECIALISTICHE DELLA CLASSE 20/S E DELLA CLASSE 66/S

FISICA COME

I CONTRATTI DI FORMAZIONE

Saranno definiti specifici contratti di formazione con norme differenti per gli studenti a tempo pieno e per quelli impegnati in attività lavorative, con particolare riguardo alla definizione dei tempi legali per il conseguimento del titolo di studio.

CALENDARIO ACCADEMICO

Lanno accademico si estende dal 1 Ottobre di ciascun anno al 30 Settembre del successivo. Lanno accademico e organizzato in trimestri di didattica (corsi dinsegnamento ed esami) e in periodi estivi (nei mesi di Luglio e Settembre). Nei trimestri si svolge la didattica ordinaria e cioè 14 moduli di circa 40 ore distribuiti nei tre trimestri del primo anno e nel primo trimestre del secondo anno, inclusi gli esami al termine dei corsi. Essi si estenderanno, approssimativamente, nei periodi seguenti:

I trimestre: da ottobre a dicembre II trimestre: da gennaio a marzo III trimestre: da aprile a giugno

Nei periodi estivi, il mese di luglio sarà dedicato a corsi di recupero, complementi e programmi di attività indipendente; il mese di settembre è dedicato agli esami di recupero.

VALUTAZIONE

La valutazione del profitto individuale dello studente, per ciascun corso di insegnamento, viene espressa in trentesimi; il voto mini-mo per il superamento dellesame è 18/30. Lo studente consegue i crediti corrispondenti ad un corso quando ne supera positivamente lesame finale, cioè con votazione almeno sufficiente. Alla valutazione finale per ciascun corso, cioè allassegnazione del voto, concorrono, ove applicabili, i seguenti elementi:

CORSI DI STUDIO DELLE LAUREE SPECIALISTICHE DELLA CLASSE 20/S E DELLA CLASSE 66/S

  • un esame scritto, preferibilmente distribuito in più di una prova scritta da svolgere durante il corso
  • un esame orale
  • il lavoro svolto a casa e la sua presentazione in aula.

La valutazione dei corsi tenuti in sequenza e riguardanti argomenti strettamente correlati può essere unica, cioè basata su un esame scritto e su un esame orale finali. Ciò è applicabile per un massimo di due corsi successivi. Indipendentemente dallesito della valutazione ricevuta in termini di voto lo studente segue i corsi dei trimestri successivi di uno stesso anno accademico e si sottopone alle relative valutazioni. Per i corsi in cui il voto riportato sia insufficiente (e i crediti relativi non assegnati) è possibile sottoporsi nuovamente allesame nella sessione di recupero di settembre.

PROVA FINALE

La tesi di laurea viene assegnata allinizio del II anno. La tesi di laurea è costituita da un documento scritto che rappresenta i risultati di uno studio, teorico o sperimentale, su argomento di ricerca. La votazione finale proviene dalla media pesata (in base ai crediti) dei voti conseguiti agli esami, dal punteggio assegnato alla Tesi di laurea e da ulteriori elementi rivolti ad incentivare il superamento degli esami nei tempi stabiliti dagli ordinamenti didattici. La votazione finale viene espressa in centodecimi, con eventuale lode.

FISICA COME

FISICA COME

Laurea Specialistica in Fisica
I MECCANICA CORSO A SCELTA FISICA TEORICA LABORATORIO DI INDIRIZZO
trimestre RAZIONALE (MATEMATICA / INFORMATI
CA /CHIMICA )
Crediti : 6 Crediti : 6 Crediti : 5
II FISICA SUPERIORE STRUTTURA DELLA CORSO DI INDIRIZZO LABORATORIO CORSO
trimestre MATERIA -II DI LIBERO
Crediti : 5 Crediti : 5 Crediti : 5 INDIRIZZO
(SEGUE)
III FISICA NUCLEARE E CORSO DI INDIRIZZO CORSO DI INDIRIZZO
trimestre SUBNUCLEARE -II
Crediti : 5 Crediti : 5 Crediti : 5 Crediti : 10 Crediti : 5
Luglio Corsi di recupero Esami di recupero
Settembre

CORSI DI STUDIO DELLE LAUREE SPECIALISTICHEDELLA CLASSE 20/S E DELLA CLASSE 66/S

I CORSI D’INSEGNAMENTO DELLELAUREE SPECIALISTICHE

FISICA COME

CORSI DI STUDIO DELLE LAUREE SPECIALISTICHEDELLA CLASSE 20/S E DELLA CLASSE 66/S

FISICA COME

Laurea Specialistica in Astronomia e Astrofisica

CORSI DI STUDIO DELLE LAUREE SPECIALISTICHEDELLA CLASSE 20/S E DELLA CLASSE 66/S

FISICA COME

CORSI DI STUDIO DELLE LAUREE SPECIALISTICHEDELLA CLASSE 20/S E DELLA CLASSE 66/S

FISICA COME

I DOTTORATI DI RICERCA

Dopo il conseguimento di una laurea specialistica è possibile proseguire nel curriculum di studi universitari per ottenere il Dottorato di ricerca. Presso il dipartimento sono attivati corsi che portano al conseguimento di tre possibili titoli di Dottorato:

Dottorato di Ricerca in Fisica

Dottorato di Ricerca in Scienza dei Materiali

Dottorato di Ricerca in Astronomia

www.phys.uniroma1.it/DOCS/DOTTORATO/dottorati.html

Dottorato di Ricerca in Fisica

Lo scopo del dottorato di ricerca è quello di far acquisire ai candidati non solo un livello formativo avanzato rispetto a specifiche professionalità ma soprattutto una autonoma capacità di ricerca scientifica attraverso la quale evidenziare originalità creativa e rigore metodologico.

Dottorato di Ricerca in Scienza dei Materiali

L’obiettivo di questo Corso di Dottorato è quello di formare dot-tori di ricerca esperti nel campo dei materiali, cioè di formare dei ricercatori che presentino il giusto equilibrio tra conoscenza di base e percezione degli orientamenti applicativi, come richiesto oggi dalle industrie che operano con tecnologie sempre più avanzate in una prospettiva di continua innovazione.

I DOTTORATI DI RICERCA

Dottorato di ricerca in Astronomia

Il dottorato di ricerca in Astronomia è finalizzato alla preparazione specialistica nei settori delle ricerche astronomiche, astrofisiche e della fisica spaziale. Esso copre sia aspetti osservativi che tematiche teoriche, con lobiettivo di portare i dottorati a livelli professionali e di autonomia adeguati a un loro inserimento in istituzioni di ricerca nazionali e internazionali.

Struttura dei Dottorati

I tre diversi Dottorati sono strutturati nella stessa maniera. Il Dottorato di ricerca si articola su tre anni. Linizio delle lezioni specialistiche di dottorato è alla riapertura dellUniversità in genere dopo le vacanze natalizie. I dottorandi sono tenuti a seguire tutti i seminari generali che vengono tenuti nel Dipartimento nei tre anni di corso.

1° Anno

Il Collegio dei Docenti, anno per anno, decide il piano didattico per il primo anno di corso. Il totale delle ore di lezione per il primo anno di dottorato è di circa 140 ore. I corsi specialistici sono decisi dal Collegio dei docenti sulla base dei settori di interesse degli iscritti al 1° anno di dottorato. Esiste la possibilità di seguire corsi e sostenere esami al Dottorato di Roma II e di Roma

III. La scelta dei corsi presso questi dottorati deve essere appro-vata dal Collegio dei Docenti. Per il passaggio al 2° anno i dottorandi devono aver superato tutti gli esami previsti entro il 30 ottobre, con la media di almeno 26/30.

I DOTTORATI DI RICERCA

FISICA COME

2° Anno

Alle lezioni si affiancano dei seminari specialistici, annualmente organizzati dal Collegio dei Docenti, tenuti da docenti italiani e stranieri, e inoltre si tengono seminari organizzati e tenuti dagli stessi dottorandi, detti Seminari del Journal Club (dal Mese di Marzo al mese di Maggio). Entro Maggio si deve consegnare al Collegio dei Docenti un progetto schematico di tesi (e qui si inserisce la figura del docente-guida). Il progetto di tesi viene inviato ad un relatore esterno. A fine Ottobre si deve presentare un progetto dettagliato in relazione al quale il dottorando dovrà tenere un seminario, alla presenza del Collegio dei Docenti e del Dipartimento. Dalla valutazione dello stato di avanzamento del progetto di tesi dipende lam-missione al terzo anno di corso.

3° Anno

Il terzo anno viene dedicato esclusivamente alla tesi che, a fine anno, viene inviata ad un referee esterno deciso dal Collegio dei Docenti. Il ruolo dei referee esterni è unicamente quello di esprimere un giudizio sul progetto o sulla stesura finale delle tesi. Tale giudizio viene allegato alla tesi unitamente alla relazione del Collegio dei Docenti ed al parere del docente-guida, ai fini del conseguimento del titolo di dottore di ricerca. Subito dopo la consegna il Rettore forma le Commissioni, composte di tre membri scelti fra coloro che hanno le competenze specifiche nei settori disciplinari previsti. I candidati dovranno provvedere ad inviare le tesi, firmate dal Coordinatore, corredate dei giudizi del referee, del docente-guida e della relazione del Collegio dei Docenti. Gli esami finali dovranno concludersi entro quattro mesi dalla nomina dei commissari.

I DOTTORATI DI RICERCA

Formazione presso altri istituti

Gli iscritti al dottorato di ricerca possono svolgere periodi di formazione presso università e istituti di ricerca italiani o stranieri. Per periodi fino a sei mesi è richiesto il consenso del coordinatore del corso; per periodi superiori la motivata deliberazione del Collegio dei Docenti. In nessun caso la permanenza in università

o istituti di ricerca italiani o stranieri diversi da quelli nei quali è attivato il dottorato di ricerca può eccedere la metà del periodo previsto per il conseguimento del Dottorato. Tale limite non si applica in presenza di convenzioni.

Attività didattica

I dottorandi del 2° e 3° anno possono svolgere una limitata attività didattica sussidiaria o integrativa che non deve in ogni caso compromettere lattività di formazione alla ricerca, presso il Dipartimento di Fisica, presso altri Dipartimenti dellUniversità “La Sapienza o presso Dipartimenti delle altre Università di Roma. Tale attività deve essere autorizzata dal Collegio dei Docenti che ne stabilisce le modalità, indicando il titolo del corso e il tutor del corso. Il dottorando si impegna a coordinare lora-rio del predetto corso di lezioni con linsieme delle attività che si svolgono nellambito del Dipartimento. Il corrispettivo dovuto al dottorando viene quantificato, in termini onnicomprensivi e forfettari, commisurati alle ore di lezione svolte, ed è subordinato allacquisizione agli atti della dichiarazione resa dal titolare del-linsegnamento.

FISICA COME

I COSTI

Quanto costa iscriversi a Fisica

Il costo di iscrizione annuale ad un corso di Laurea Triennale di una facoltà scientifica dipende dal reddito familiare:

FISICA COME

* Le cifre sono indicative, potendo variare di anno in anno, ed includono latassa regionale di 105.36 EURO, comune a tutte le fasce di reddito

Per trovare la guida alla compilazione del modulo per la riduzione delle tasse, si può consultare il sito

www.uniroma1.it/studenti/tasse

Borse di studio

Sono previste borse di studio dellIstituto del diritto allo studio (ADISU). Per informazioni si veda il sito

www.adisu.it

Ci sono inoltre borse di privati, associazioni, ecc. I requisiti per avere le borse sono: condizioni economiche della famiglia e merito (voto di maturità).

Le varie opportunità offerte sono riportate nella seguente tabella:

(GIUGNO 2001)FISICA E MERCATO DEL LAVORO

A circa un anno dalla Laurea Mesi di attesa dopo la Laurea

80

60

40

20

0

Già lavorava Lavora Non Lavora

0

0-3

3-6

6-12

12-24 >24

Mesi

Dove vanno a lavorare i fisici: prospettive di lavoro

La laurea in Fisica prepara gli studenti alla flessibilità. I principali campi in cui vengono assorbiti i fisici sono:

Il mercato del lavoro è in rapida evoluzione e dunque la situazione può cambiare rapidamente nel giro di un paio d'anni.

FISICA COME

FISICA E MERCATO DEL LAVORO

In uno studio sulle prospettive delloccupazione in Italia pubblicato di recente (N. Cacace: 2010 Scenario delle professioni, Editori Riuniti, Roma, 2002) si analizzano i profili professionali che, allinterno dei gruppi codificati dallISTAT, presentano le migliori prospettive di sviluppo nei prossimi dieci anni. Al primo posto in termini di crescita assoluta di numero di occupati (oltre 200000) è il settore dei tecnici in scienze matematiche, fisiche, naturali, del-lingegneria e assimilate, per i profili di tecnici per linformatica, le telecomunicazioni, il CAD-CAM, i laser, lintegrazione di reti, la meccatronica (ossia lintegrazione di meccanica ed elettronica), il web design ecc. La preparazione necessaria è grossomodo quella fornita dalle lauree triennali. Ancora più interessante è la graduatoria in termini percentuali, che vede al primo posto, con una crescita aspettata di oltre il 40% di addetti, gli specialisti in scienze matematiche, fisiche, naturali e assimilate, per i profili di specialisti in informatica, esperti e-commerce e sicurezza dati, progettisti di reti intranet ed extranet, progettisti web, matematici, fisici, meteorologi, sismologi ecc. In questi casi la preparazione richiesta sarà quella fornita dalle lauree specialistiche.

FISICA COME

FISICA E MERCATO DEL LAVORO

Per altre spiegazioni e informazioni, consultare

FISICA COME

Nell’a.a. 2003/2004 sono attivati i Corsi di Laurea (triennale) in:

Informatica

e

Tecnologie Informatiche

1. Obiettivi formativi delle Lauree

Il corso di Laurea in Informatica ha come obiettivo la formazione di una figura professionale che, con una preparazione culturale di base, sia in grado di comprendere ed affrontare con successo i problemi dovuti al rapido evolversi delle tecnologie, possedendo conoscenze e competenze nei vari settori delle scienze e tecnologie dell’informazione e della comunicazione mirate al loro utilizzo nella progettazione, sviluppo e gestione di sistemi informatici. Dovrà inoltre essere dotata di una preparazione tecnicopratica e di una conoscenza di strumenti informatici sufficienti ad un rapido inserimento nel mondo del lavoro. Saranno suoi campi specifici:

-valutare, comprendere ed interpretare problemi, anche complessi, caratteristici di vari campi applicativi -formalizzare tali problemi al fine di una loro risoluzione mediante tecnologie informati

che -gestire e manutenere sistemi informatici anche di grandi dimensioni -valutare eventuali tendenze innovative.

Il corso di Laurea in Tecnologie Informatiche ha come obiettivo la formazione della figura professionale del Tecnologo Informatico. Il Tecnologo Informatico avrà una completa preparazione informatica, sia teorica che tecnico-pratica, adatta sia ad un rapido inserimento nel mondo del lavoro che all’interazione con specialisti dei vari campi applicativi, come, ad esempio, quelli dei campi gestionale ed economico. Il Tecnologo Informatico dovrà inoltre essere in grado di comprendere il funzionamento di sistemi informatici complessi per poterli usare ed intervenirvi correttamente. Saranno suoi campi specifici:

-progettare e coordinare, in vari campi applicativi, la realizzazione di applicazioni che facciano uso di strumenti informatici consolidati -in collaborazione con esperti, valutare e comprendere problemi, anche complessi, carat

teristici di vari campi applicativi -dimensionare, gestire e manutenere sistemi informatici anche di grandi dimensioni -stendere rapporti tecnici, relazioni ed istruire il personale.

2. Sbocchi professionali

E’ noto che, al momento attuale, la richiesta delle capacità professionali definite precedentemente, proveniente dai più disparati campi applicativi come le reti di comunicazione, l’e-commerce, l’amministrazione, l’economia, la medicina, l’automazione dei processi industriali e molti altri ancora, è elevatissima e supera notevolmente l’offerta. Le figure professionali più comuni sono:

-progettista, realizzatore, gestore o manutentore di sistemi web -progettista, realizzatore o manutentore di sistemi informativi -installatore o manutentore di reti di elaboratori -responsabile della sicurezza di sistemi informatici o reti di elaboratori -analista, programmatore, manutentore del software

3. Quadro generale dell’offerta formativa

Il curriculum del Corso di Laurea in Informatica bilancia una solida cultura di base (informatica, matematica, fisica) con una egualmente solida conoscenza di strumenti applicativi ed un’ampia attività pratica svolta in un considerevole numero di corsi di laboratorio. Il curriculum o i possibili curricula del Corso di Laurea in Tecnologie Informatiche si propongono di dare la maggior conoscenza possibile su strumenti applicativi immediatamente spendibili, compatibilmente con la durata del corso e la necessaria cultura di base. Congiuntamente, un congruo numero di corsi di laboratorio garantirà una considerevole attività pratica. I 180 crediti formativi (CFU) previsti dalla legge sono ripartiti come segue :

per la laurea in Informatica -24 di base (matematica/fisica/informatica) -84 caratterizzanti (informatica) -18 affini -24 di curriculum -10 liberi -10 tirocinio o prova equivalente -10 lingua inglese e prova finale

per la laurea in Tecnologie Informatiche: -24 di base (matematica/fisica/informatica) -78 caratterizzanti (informatica) -24 affini -24 di curriculum -10 liberi -10 tirocinio o prova equivalente -10 lingua inglese e prova finale

Ambedue le lauree in Informatica e Tecnologie Informatiche consentiranno l’accesso alle Lauree Specialistiche della Classe di Scienze e Tecnologie Informatiche senza debiti formativi.

4. Prova finale

La prova finale comprenderà la presentazione e discussione di una relazione riguardante il lavoro svolto nel tirocinio (stage) esterno presso industrie, aziende o enti oppure nell’attività formativa alternativa.

5. Norme relative all’accesso

Per essere ammessi ai corsi di laurea occorre essere in possesso di un diploma di scuola secondaria superiore o di altro titolo di studio conseguito all'estero, riconosciuto idoneo. E’ richiesta altresì un'ade-guata preparazione iniziale su tutte le materie che sono presenti nei programmi della scuola secondaria superiore. Per garantire una maggiore consapevolezza delle proprie capacità e preparazione da parte degli studenti che intendono iscriversi a questi corsi, è prevista una prova di accesso (test) obbligatoria, ma non selettiva che potrà avvenire con diverse modalità:

Gli studenti che, iscritti ad anni successivi al secondo del corso di laurea in Informatica (quinquennale) o del diploma universitario di Informatica (triennale) potranno chiedere l’abbreviazione di corso per conseguire le nuove lauree.

Nell’a.a. 2003/2004 è attivato il Corso di Laurea specialistica in:

Informatica

1. Obiettivi formativi

Il corso di Laurea Specialistica in Informatica ha come obiettivo quello di formare specialisti in grado di applicare metodologie informatiche nell’analisi di problemi, nello sviluppo di soluzioni innovative, nella proposta di modelli formalizzati in campi di applicazione disparati. Tali specialisti devono essere in grado di contribuire all’avanzamento delle conoscenze informatiche e di accedere a livelli di studio successivi quale ad esempio il dottorato di ricerca in informatica e corsi di master di secondo livello.

Il percorso formativo del Corso di Laurea Specialistica in Informatica si propone di preparare laureati che:

  • possiedano capacità di lavoro collaborativo e di guida;
  • possiedano solide basi di conoscenza sia dei fondamenti che degli aspetti applicativi dei vari settori dell’informatica;
  • conoscano approfonditamente il metodo scientifico di indagine e comprendano e utilizzino gli strumenti metodologici di matematica e di fisica, che sono di supporto all’informatica ed alle sue applicazioni;
  • conoscano in modo approfondito i principi, le strutture e l’utilizzo dei sistemi di elaborazione;
  • conoscano fondamenti, tecniche e metodi di progettazione e realizzazione di sistemi informatici complessi;
  • abbiano conoscenza di diversi settori di applicazione;
  • possiedano elementi di cultura aziendale e professionale;
  • siano in grado di utilizzare, in forma scritta e orale, almeno una lingua dell'Unione Euro-pea oltre l'italiano, con riferimento anche ai lessici disciplinari;
  • siano in grado di lavorare con ampia autonomia, anche assumendo responsabilità di progetti e strutture.

2. Capacità professionali

Il titolare di Laurea Specialistica in Informatica dovrà essere in grado di assumere la responsabilità delle attività legate alla progettazione, all’organizzazione e alla gestione di sistemi informatici, anche complessi, in aziende, imprese, enti ed amministrazioni, ovvero dovrà:

  • valutare, comprendere ed interpretare problemi, anche complessi, caratteristici di svariati campi applicativi;
  • formalizzare tali problemi al fine di una loro risoluzione mediante tecnologie informatiche;
  • valutare e promuovere eventuali tendenze innovative;
  • dirigere, coordinare e indirizzare in termini di scelte strategiche progetti complessi e potenzialmente multidisciplinari;
  • coordinare la gestione e la manutenzione di sistemi informatici anche di grandi dimensioni.

Inoltre il laureato specialista in Informatica dovrà avere una buona padronanza della lingua inglese tecnica ed essere in grado di esporre con proprietà e chiarezza un progetto o una relazione.

3. Sbocchi professionali

La richiesta di capacità professionali definite precedentemente unite a solide basi metodologiche, proveniente dai più disparati campi applicativi, è destinata a mantenersi elevatissima nei prossimi decenni. Le figure professionali più comuni sono:

  • specialista responsabile dell’analisi, della progettazione, della realizzazione e della manutenzione di sistemi informatici complessi ed innovativi;
  • specialista responsabile dell’analisi, della progettazione, della realizzazione e della manutenzione di sistemi software complessi ed innovativi;
  • specialista responsabile della progettazione e gestione di reti di elaboratori;
  • specialista responsabile della sicurezza informatica;
  • specialista inserito in ambienti di ricerca pubblici e privati.

6. Quadro generale dell’offerta formativa

Il curriculum del Corso di Laurea Specialistica in Informatica si propone di bilanciare una solida cultura di base (informatica, matematica, fisica) con una egualmente solida conoscenza di metodi scientifici, metodologie informatiche, strumenti applicativi, ed attività pratica eseguita in un considerevole numero di corsi di laboratorio. Inoltr un congruo numero di crediti può essere destinato ad acquisire conoscenze riguardo alle metodologie tipicamente in uso presso diversi set-tori disciplinari in vista di una loro formalizzazione in termini tipici delle discipline informatiche. In tale modo si potrà ottenere dai laureati specialisti in informatica l’abilità e la flessibilità necessarie per proporre e promuovere nuove metodologie in un settore caratterizzato dalla rapida obsolescenza dei metodi e dei mezzi di lavoro, nonché la capacità di inserirsi agevolmente nelle attività di progettazione e sviluppo di sistemi informativi complessi, assumendo ruoli di coordinamento e di responsabilità.

7. Laurea triennale di ingresso

Si può accedere senza debiti formativi alla laurea specialistica in Informatica provenendo dalla Laurea triennale di Informatica dell’Università “La Sapienza” di Roma, o dalla Laurea triennale di Tecnologie Informatiche dell’Università “La Sapienza” di Roma. L’accesso da altre lauree è regolato dalla verifica di conoscenze minime per l’esenzione da debiti formativi.

8. Crediti assegnati all’offerta formativa

I 300 crediti formativi (CFU) previsti dalla legge (dei quali 180 devono essere considerati già

conseguiti nella laurea triennale) sono ripartiti come segue :

- 36 di base (matematica/fisica/informatica)

- 120 caratterizzanti (informatica)

- 36 affini

- 50 di curriculum

- 16 liberi

- 16 tirocinii e abilità relazionali

- 26 lingua inglese e prova finale

9. Prova finale

La prova finale consisterà nella stesura di un elaborato originale di tesi riguardante argomenti di informatica o sue applicazioni relativo ad un lavoro svolto presso università, laboratorii o industrie e nella relativa presentazione e discussione.

Nell’a.a. 2003-2004 saranno ancora attivi, soltanto gli anni successivi al terzo del corso di laurea in Informatica (quinquennale).

Periodi didattici

I corsi di studi sono suddivisi in semestri, pertanto ciascun anno accademico è suddiviso in due periodi (semestri) nei quali vengono svolte le lezioni e le esercitazioni intercalati da periodi di sospensione della didattica nei quali vengono tenuti gli appelli degli esami di profitto (verifiche). Per l’a.a. 2002-2003 l’inizio delle lezioni è fissato al 1 ottobre quindi il calendario didattico è il seguente:

Periodo Intervallo temporale Durata
I I semestre 1 ottobre -19 dicembre 12 settimane
II Sessione di esami 8 gennaio-28 febbraio 7 settimane
III II semestre 1 marzo - 29 maggio 12 settimane*
IV Sessione di esami 1 giugno-31 luglio 9 settimane
V Sessione di esami di recupero 1 settembre-30 settembre 4 settimane

una settimana va sottratta per le vacanze di Pasqua

Per informazioni più particolareggiate ci si può rivolgere alla Segreteria Didattica, via Salaria n°113, tel. 06/49918359 e.mail: segr.didattica@dsi.uniroma1.it o consultare il sito del Dipartimento di Informatica: www.dsi.uniroma1.it.

LA LAUREA TRIENNALE: TEORIA &E PRATICA!

Il Corso di Laurea in Matematica è articolato in tre anni per un totale di 19 moduli. Ogni modulo corrisponde a circa 60 ore in aula, tra lezioni ed esercitazioni. L'attività didattica è organizzata in due semestri (ottobre-gennaio e marzo-maggio), mentre gli esami si concentrano nei mesi di febbraio, giugno, luglio e settembre. Nel primo biennio si svolgono 12 corsi di base comuni a tutti i piani di studio. Inoltre vengono anche tenuti due corsi di lingua (a scelta tra inglese, francese, tedesco e russo) più corsi brevi per lo sviluppo di alcune capacità informatiche di base. Già dal secondo semestre del secondo anno lo studente può scegliere alcuni moduli iniziando ad orientare la propria formazione in una direzione più precisa con la scelta di un piano di studio.

LA LAUREA TRIENNALE

I ANNO I semestre II semestre
Calcolo 1 Algebra
Algebra Lineare Analisi Matematica
Laboratorio di Programmazione e Calcolo Calcolo delle Probabilità
Lingua straniera
II ANNO
Calcolo 2 Meccanica Razionale
Geometria Analitica 2 Moduli formativi a scelta
Fisica Generale 1 Lingua straniera o Abilità Informatiche
Informatica Generale
III ANNO

Fisica Generale 2 2 Moduli Formativi 3 Moduli Formativi Lingua straniera o Abilità Informatiche

Il piano degli studi si completa con la discussione di una tesi di laurea.

REGOLAMENTO DIDATTICO DEL CORSO DI STUDI IN SCIENZE APPLICATE AI BENI CULTURALI E ALLA DIAGNOSTICA PER LA LORO CONSERVAZIONE

Il Corso di Laurea conferisce la

Laurea in Scienze Applicate ai Beni Culturali e alla Diagnostica per la loro Conservazione.

OBIETTIVI FORMATIVI DELLA LAUREA

Il corso di laurea è destinato alla formazione di esperti che siano in grado di intervenire sul bene culturale e di garantirne la conservazione, conoscendone le caratteristiche strutturali e le proprietà dei materiali che lo compongono. Il corso di laurea si articola in curricula che tengono conto della estrema diversificazione dei settori in cui tali esperti possono inserirsi (naturalmente dopo un apprendistato specifico). Tale corso prevede anche percorsi formativi differenziati per coloro che intendono proseguire verso una laurea specialistica di scienza e tecnologia per la conservazione o che invece intendano, mediante il tirocinio ed una successiva fase di apprendistato (stages, masters) inserirsi subito nel mondo del lavoro.

CAPACITÀ PROFESSIONALI

Tali esperti, sulla base della conoscenza delle caratteristiche morfologico-strutturali del bene culturale, delle caratteristiche e proprietà dei materiali che lo compongono e delle tecnologie d’intervento, oltre che dei principi dell’archeometria, dovranno essere in grado di studiare i processi di degrado e di dissesto per individuare gli interventi necessari per la protezione del bene ed effettuare o pianificare i necessari controlli (ad esempio per il recupero integrale di beni culturali bioarcheologici in scavi archeologici). Essi, inoltre, dovranno essere in grado di operare nelle istituzioni preposte alla gestione e alla manutenzione del patrimonio culturale e nelle organizzazioni professionali private operanti nel settore del restauro conservativo e del recupero ambientale.

SBOCCHI PROFESSIONALI DELLA LAUREA

I laureati del corso potranno svolgere attività professionali presso aziende ed organizzazioni professionali operanti nel settore del restauro, della tutela dei beni culturali e del recupero ambientale nonché presso enti locali e istituzioni specifiche, quali sovrintendenze, musei, biblioteche, archivi. In particolare si potranno occuperanno, a seconda degli stages e tirocini svolti, di conservazione del libro e della carta, dei dipinti su diversi supporti, delle sculture lignee, dei materiali lapidei e dei mosaici, dei metalli, dei tessili, delle terracotte e dei materiali affini. Potranno anche svolgere attività professionali per la valutazione di parametri ambientali ed il controllo del microclima in ambienti museali.

ACCESSO ALLE LAUREE SPECIALISTICHE

La laurea in Scienze Applicate ai Beni Culturali e alla Diagnostica per la Loro Conservazione consentirà l’accesso alle Lauree Specialistiche della Classe di Conservazione e restauro del Patrimonio Storico-artistico senza debiti formativi per ambedue i curricula della Laurea. L’accesso alle Lauree Specialistiche della Classe di Conservazione dei beni scientifici e della civiltà industriale verrà regolamentato in seguito con l’attivazione di un indirizzo specifico.

CURRICULA

Il corso di studi in Scienze Applicate ai Beni Culturali e alla Diagnostica per la loro Conservazione ha la durata di tre anni.

Il corso si articola in due curricula: 1) Materiali costituenti i Beni Culturali 2) Interazione tra ambiente e Beni Culturali.

Tali curricula nascono dall’esigenza di differenziare la preparazione di esperti il cui principale interesse sono i materiali e le indagini scientifiche dirette allo studio, conservazione e restauro dei beni, da quelli che invece intendono occuparsi soprattutto di problematiche legate al microclima, alla musealizzazione, alla gestione dei beni e quindi all’interazione tra bene ed ambiente. Il corso prevede anche percorsi formativi differenziati per coloro che intendono proseguire verso una laurea specialistica di scienza e tecnologia per la conservazione o che invece intendano, mediante il tirocinio ed una successiva fase di apprendistato (stages, masters) inserirsi subito nel mondo del lavoro. Tale differenziazione potrà avvenire al terzo anno soprattutto con il tirocinio e corsi che avranno programmi differenziati.

ORGANIZZAZIONE GENERALE 1 Crediti formativi assegnati a ciascuna attività prevista 2 Periodi didattici.

Attività Ambiti disciplinari Settori scientifico-disciplinari CFU Tot.
formative: CFU
Di base Formazione di base CHIM/03 - Chimica generale e inorganica 60 60
CHIM/12 - Chimica dell'ambiente e dei beni culturali
FIS/01 - Fisica sperimentale
FIS/03 - Fisica della materia
FIS/07 - Fisica applicata (a beni culturali, ambientali,
biologia e medicina)
INF/01 - Informatica
MAT/03 - Geometria MAT/04 - Matematiche complementari
Caratterizzant i Scienze e tecnologie per la conservazione e GEO/05 - Geologia applicata GEO/07 - Petrologia e petrografia 27 45
il restauro ICAR/06 - Topografia e cartografia
ICAR/19 - Restauro
ING-IND/22 - Scienza e tecnologia dei materiali
L-ART/04 - Museologia e critica artistica e del restauro
Formazione inter- BIO/01 - Botanica generale 18
disciplinare BIO/03 - Botanica ambientale e applicata
L-ANT/06 - Etruscologia e antichità italiche
L-ANT/07 - Archeologia classica
L-ANT/08 - Archeologia cristiana e medievale
L-ANT/10 - Metodologie della ricerca archeologica
L-ART/01 - Storia dell'arte medievale
L-ART/02 - Storia dell'arte moderna L-ART/03 - Storia dell'arte contemporanea
L-ART/05 - Discipline dello spettacolo
L-ART/06 - Cinema, fotografia e televisione
L-ART/07 - Musicologia e storia della musica
M-STO/08 - Archivistica, bibliografia e biblioteconomia
M-STO/09 - Paleografia
Affini o Legislazione dei beni IUS/10 - Diritto amministrativo 5 20
integrative culturali IUS/14 - Diritto dell'unione europea
Discipline storiche, SECS-P/02 - Politica economica 5
geografiche, SECS-P/06 - Economia applicata
filosofiche, SECS-P/07 - Economia aziendale
economiche,
sociologiche
Discipline geologiche e BIO/07 – Ecologia 10
ingegneristiche ICAR/07 - Geotecnica ICAR/22 - Estimo
ING-IND/10 - Fisica tecnica industriale
ING-IND/11 - Fisica tecnica ambientale
Di sede INF/01 – Informatica 26
CHIM/01 - Chimica analitica
CHIM/12 - Chimica dell'ambiente e dei beni culturali
FIS/07 - Fisica applicata (a beni culturali, ambientali,
biologia e medicina)
BIO/02 – Botanica sistematica
BIO/04 – Fisiologia Vegetale
BIO/05 – Zoologia
BIO/08 – Antropologia BIO/19 – Microbiologia Generale
GEO/08 - Geochimica e Vulcanologia
GEO/09 - Georisorse minerarie e applicazioni
mineralogico-petrografiche per l'ambiente ed i beni
culturali
A scelta dello studente 9 9
Per la prova finale e per la conoscenza della lingua straniera Prova finale 5 4 9
Lingua straniera
Altre (art.10, Ulteriori conoscenze linguistiche, abilità informatiche e relazionali, tirocini, etc. 11 11
Comma 1, lettera
f)
TOTALE 180 180

Il corso di studi è organizzato su base semestrale, pertanto ciascun anno accademico è suddiviso in due periodi nei quali vengono svolte le lezioni e le esercitazioni intercalati da periodi di sospensione della didattica in cui vengono tenuti gli appelli degli esami di profitto (verifiche). Il calendario didattico è pertanto così fissato:

I semestre : da ottobre a gennaio; II semestre: da marzo a giugno. Il calendario degli esami è, di conseguenza, così fissato:

- Febbraio – appello di esami, di regola dei corsi svolti nel primo semestre;
- Giugno-Luglio – appello di esami estivo;
- Settembre – appello di esami autunnale.

3 Tipologia dei corsi.

Un insegnamento è un corso integrato che ha la finalità di raggiungere un obiettivo didattico definito (espresso sinteticamente dal titolo). Esso si svolge nell’arco di un semestre ed è comprensive di esercitazioni, prove pratiche di laboratorio e compiti di valutazione del profitto. Nel caso dei laboratori le ore di lezione diminuiscono con un incremento delle attività pratiche e di discussioni dei lavori svolti.

4 Numero di esami.

Gli insegnamenti sono ventiquattro, suddivisi nel modo seguente: otto nel primo anno (per complessivi 57 crediti), nove nel secondo (dei quali due a scelta, per complessivi 60 crediti) e sette nel terzo anno (per complessivi 47 crediti)

5 Verifiche per l’acquisizione dei crediti .

I crediti relativi ai singoli corsi vengono acquisiti a seguito della prova di verifica, che comporta l’assegnazione di un voto di merito. In tutti i casi in cui sarà ritenuto opportuno, per facilitare o rendere più efficaci l’apprendimento e/o la verifica, potranno essere previste prove “in itinere”, che concorreranno a formare il giudizio finale. Di regola gli studenti dovrebbero sottoporsi alle prove di verifica nella seduta di esame che segue la fine del corso.

6 Appelli e sedute di esame.

Sono previste tre sessioni di esame per anno, esse hanno luogo nei periodi di interruzione dell’attività didattica. La sessione di settembre è considerata una sessione di recupero. Gli esami possono essere sostenuti nelle sessioni successive al termine del corso.

7 Insegnamenti:

Nelle tabelle successive sono riportati gli insegnamenti obbligatori, i relativi crediti formativi e gli anni di corso in cui questi insegnamenti sono ripartiti.

I Anno

Insegnamento CFU Settori scientifico-disciplinari
1) Fondamenti di matematica ed informatica 7 MAT/04
2) Elementi di fisica e metodi e misure delle scienze esatte 7 FIS/01
3) Fondamenti di chimica con esercitazioni di laboratorio. 7 CHIM/03
4) Lingua straniera 4
5) Elementi di biologia vegetale e archeobotanica con esercitazioni di laboratorio 8 BIO/01 - BIO/02
6) Materiali costituenti i beni culturali 8 GEO/07
7) Elementi di biologia animale e dell’uomo con esercitazioni di laboratorio 8 BIO/08,BIO/05
8) Fondamenti di scienze ambientali 8 CHIM/01, CHIM/12,BIO/07, BIO/03

II Anno

9) Metodologie scientifiche per i Beni Culturali: Archeometria 7 BIO/08 - GEO/08 – FIS/07
10) Chimica del restauro e della conservazione 7 CHIM/12
11) Laboratorio di strumentazione elettronica ed informatica 7 INF/01, FIS/01
12) Laboratorio per lo studio dei materiali di origine biologica 7 BIO/04, BIO/19,BIO/05,BIO/02
13) Metodologie Fisiche per i beni culturali 8 FIS/07
14) Laboratorio di chimica 7 CHIM/01 –CHIM/12
15) Laboratorio per lo studio dei materiali 8 GEO/05 - GEO/09
Due esami a scelta dello studente (*) 9

III Anno

16) Conservazione e trattamento dei materiali 7 CHIM/12 - ING-IND/22
17) Fondamenti di valutazione del rischio ambientale 8 ING-IND/11
18) Economia dei beni culturali 5 SECS-P/02
19) Tecniche di esecuzione e di produzione 7 L-ART/02-03
20) Storia del restauro 7 L-ART/04, ICAR/19
21) Museologia e gestione dei beni culturali 8 L-ART/04
22) Diritto dei Beni Culturali in Italia ed in Europa 5 IUS/14

8 Prova finale:

Per la prova finale lo studente presenta un piano di tirocinio che il consiglio della struttura didattica approva. Il tirocinio permette allo studente di acquisire 11 crediti, in tale ambito lo studente potrà seguire corsi che gli permettono di conseguire crediti per l’iscrizione alle lauree specialistiche. Per la prova finale occorre presentare un elaborato in italiano o inglese, corredato di un riassunto rispettivamente in inglese o in italiano. La prova finale consiste nella discussione del lavoro svolto durante il tirocinio, essa contribuisce, insieme alla media dei voti conseguiti nelle prove di verifica, alla definizione del voto di laurea. Alla prova finale sono assegnati 5 crediti.

NORME RELATIVE ALLACCESSO ALLA LAUREA TRIENNALE E RICONOSCIMENTO DI CREDITI

In ottemperanza all’art. 6 del Decreto MURST 509 del 3/11/99, pubblicato nella G.U. n. 2 del 4 gennaio 2000, agli studenti che desiderino iscriversi è proposta una prova obbligatoria di orientamento e di valutazione cognitiva. In base ai risultati di tale prova, potrà essere proposta la frequenza di appositi precorsi.

Gli studenti iscritti al Corso di Diploma per iscriversi al nuovo Corso di laurea triennale possono chiedere il riconoscimento in crediti degli esami superati. A tal fine sono stabilite le seguenti conversioni in crediti: ogni insegnamento, fondamentale o facoltativo, equivale a un massimo di 9 crediti, compatibilmente con l’Ordine degli studi della laurea triennale; il colloquio di Lingua inglese equivale a 4 crediti. Il Consiglio della struttura didattica, tenuto conto dei crediti e dei programmi relativi agli insegnamenti seguiti, e dei voti degli esami superati, esaminerà caso per caso le richieste di passaggio al Corso di laurea in Scienze naturali da altri Corsi di laurea ed indicherà la quantità e la tipologia dei crediti che debbono essere acquisiti per conseguire la laurea.

Roma, 15 Aprile 2003

Proposta attivazione I anno - 3 giugno 2003

Biotecnologie Genomiche Biotecnologie Ambientali

I semestre: gennaio-marzo 2004 Bioinformatica Biotecnologie microbiche Ingegneria genetica o Bioinorganica Sintesi organica o Bioinorganica 4 CFU 4 CFU 3 CFU (eventualmente come opzionali) 3 CFU (eventualmente come opzionali)

Totale I semestre 14 CFU

II semestre: aprile-giugno 2004 Biopolimeri e Biomateriali 5 CFU Spettroscopia 4 CFU Metodologie analitiche avanzate 4 CFU

Genetica molecolare 3 CFU Genetica popolazioni 3 CFU
Modelli sviluppo 3 CFU Mutagenesi 3 CFU
Biol. Molecolare clinica 3 CFU OGM e sensori 3 CFU
Proteomica 3 CFU Ecologia microbica 3 CFU
Totale II semestre 25 CFU
Totale I anno 39 CFU

Piano annuale 2003/2004 per il corso di Laurea Specialistica in

Biotecnologie Industriali e Ambientali

Discipline di base CFU

Bioinformatica 4

Caratterizzanti

Biologiche e Biochimiche

Genetica ed evoluzione di popolazioni 3
Mutagenesi 3
Ogm e biosensori molecolari 3
Ecologia microbica 3
12
Chimiche e Industriali
Metodologie analitiche avanzate 2
Biotecnologie microbiche ambientali 4
Processi ed impianti biotecnologici 5
Teoria dello sviluppo de processi bitecnologici 5
Biopolimeri e Biomateriali 5
Chimica verde 4
Spettroscopia 3
28
Affini e integrative
Biochimica e Ecofisiologia vegetale 3
Biologia evolutiva 3
Biodiversità e ambiente 3
9
Opzionali 4 (breve lista include Bioinorganica e altri da definire)
Bioinformatica 8
Prova finale 55
Totale 120

MANIFESTO annuale degli Studi della Laurea Specialistica in BIOTECNOLOGIE INDUSTRIALI E AGRO-ALIMENTARI (CLBIAA)

Anno Accademico 2003-2004

Facoltà di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali Università di Roma "La Sapienza" - Sede di Latina v.le Le Corbusier 381, Latina

OBIETTIVI FORMATIVI

Il Corso di Laurea Specialistica in Biotecnologie Industriali e Agro-Alimentari si propone di:

  • Consolidare le conoscenze di fisica, chimica, informatica, matematica e statistica, acquisite durante la Laurea di primo livello, attraverso l'approfondimento e l'applicazione del metodo scientifico sperimentale sui sistemi biologici.
  • Conferire conoscenze specialistiche e padronanza di tecniche innovative nei campi fondamentali delle biotecnologie industriali e agro-alimentari. In particolare, verranno approfondite le metodologie di indagine e di analisi di composti chimici naturali, polimeri e molecole biologiche, nonché le biotecnologie applicate alle produzioni vegetali, alla fitopatologia e alle produzioni industriali, anche allo scopo di validare la qualità di prodotti agro-industriali.
  • Consentire al Laureato di padroneggiare piattaforme tecnologiche specifiche quali ingegneria genetica, ingegneria proteica e metabolica, metodologie di indagine genomica e proteomica di sistemi biologici modello, tecniche di fermentazione microbica e di bioconversione per la produzione con ceppi naturali o ingegnerizzati di piccole molecole e di proteine (enzimi, vaccini ecc) di interesse alimentare e farmacologico.
  • Formare un Laureato dotato di autonomia nell'impostazione delle linee di ricerca, dell'interpretazione dei risultati e della gestione delle strutture.
  • Consentire la validazione delle conoscenze acquisite durante la Laurea di primo livello relative alla proprietà intellettuale e alla gestione aziendale tramite la continuità dei rapporti tra Corso di Laurea e mondo aziendale.
  • Fornire opportunità di stage presso Università e Aziende italiane e straniere per il completamento della formazione e per l’approfondimento di temi specifici di ricerca.
    • Consolidare e approfondire la conoscenza e l'uso della lingua inglese
    • Il Laureato specialista in Biotecnologie Industriali e Agro-Alimentari sarà in grado di:
  • Applicare in modo autonomo e critico il metodo scientifico ai problemi delle produzioni in biotecnologia.
  • Proporre progetti innovativi di indagine scientifica e di produzione di sostanze di interesse industriale.
  • Gestire strutture di ricerca, di servizi e di produzione nel settore industriale ed agro-alimentare.

ATTIVAZIONE DEI CORSI

Nell’Anno Accademico 2003-2004 viene attivato il 1° anno del Corso di Laurea in Biotecnologie Industriali e Agro Alimentari (CLBIAA). La durata legale del CLBIAA è di due anni.

ACCESSO

L’accesso al Corso di Laurea in Biotecnologie Industriali e Agro Alimentari è regolamentato dalla vigente normativa nazionale e dalle normative adottate dagli Organi Accademici de “La Sapienza”.

FREQUENZA

Per sostenere gli esami finali dei Corsi e' obbligatoria la presenza ad almeno il 60% delle lezioni ed il 60% delle esercitazioni di ogni singolo Corso. La frequenza viene certificata dalla firma apposta dallo studente sul foglio di presenza distribuito dal docente all'inizio della lezione o esercitazione.

SVOLGIMENTO DEI CORSI

I Corsi del CLBIAA (Tabella 1), sono svolti su base quadrimestrale e in modo coordinato con prove di accertamento in itinere ed esami finali. I Corsi sono organizzati in modo da lasciare allo studente, alla fine del ciclo delle lezioni, un periodo di studio sufficiente per la preparazione degli esami.

Le date indicative di inizio e di fine dei tre quadrimestri per l'Anno Accademico 2003-2004 comprese le sedute di esame sono:

1° quadrimestre: 15 settembre 2003 - 18 dicembre 2003 2° quadrimestre: 7 gennaio 2004 - 2 aprile 2004 3° quadrimestre: 5 aprile 2004 - 23 luglio 2004

Queste date potranno subire variazioni dipendenti dalla definizione del Calendario Accademico per l'Anno Accademico 2003-2004.

La durata dei Corsi è definita dal Piano Didattico. L’attività didattica (lezioni e/o esercitazioni teoriche) viene svolta dal lunedì al venerdì in orario mattutino, mentre l’attività di laboratorio (esercitazioni pratiche) viene svolta prevalentemente in orario pomeridiano.

Tabella 1 - PIANO DIDATTICO

CORSI DEL 1° ANNO
I° QUADRIMESTRE CREDITI SETTORE
Biotecnologie fitopatologiche 4 AGR/12
Tecnologie di trasformazione dei prodotti agro-alimentari 4 AGR/15
Biotecnologie microbiche 4 CHIM/11
II° QUADRIMESTRE
Sostanze organiche naturali biologicamente attive 4 CHIM/06
Miglioramento genetico delle piante 4 AGR/07
Ambiente e biotecnologie (corso integrato) 5 BIO/01 - BIO/07
III° QUADRIMESTRE
Genomica e proteomica (corso integrato) 6 BIO/10 – BIO/04
Metodologie avanzate per l’analisi degli alimenti (corso integrato) 6 CHIM/01 – CHIM/02
Alimentazione umana 4 BIO/09

SVOLGIMENTO DEGLI ESAMI

Prove di esame, orali e scritte, in itinere e finali, vengono svolte secondo le modalità descritte nel Regolamento del CLBIAA.

Le prove di esame si tengono alla fine di ogni quadrimestre, circa un mese dopo il termine delle lezioni. Per l'Anno Accademico 2003-2004 gli esami si terranno indicativamente nei seguenti periodi:

8 dicembre 2003 - 18 dicembre 2003 22 marzo 2004 - 2 aprile 2004 12 luglio 2004 - 23 luglio 2004 6 settembre 2004 - 14 settembre 2004 Si ricorda che non sono consentiti appelli d'esame durante il periodo di svolgimento delle lezioni.

SVOLGIMENTO DEL TIROCINIO E PROVA FINALE

Il tirocinio è obbligatorio e può essere svolto presso laboratori di ricerca di Enti pubblici o privati, Aziende o Imprese pubbliche o private nei settori relativi ai contenuti formativi del Corso di Studio, preferibilmente durante il 2° e 3° quadrimestre del 2° anno. Lo studente, per il conseguimento della Laurea in Biotecnologie Industriali e Agro-Alimentari, deve aver maturato 35 crediti di attività di tirocinio, comprendenti quelli eventualmente ottenuti nei Corsi di Laurea Triennali.

Per ottenere l'assegnazione della sede e la modalità di svolgimento del tirocinio, lo studente deve presentare domanda alla Segreteria Didattica, indicando gli esami superati, le relative votazioni ed eventuali preferenze degli argomenti da affrontare per il tirocinio. Il tirocinio viene assegnato dal Consiglio del Corso di Laurea tenendo conto delle disponibilità delle singole strutture e delle preferenze dello studente. Contestualmente viene assegnato allo studente il docente guida.

La prova finale consiste nella discussione di una tesi, presentata in forma di elaborato scritto, relativa ad un lavoro originale e sperimentale svolto dallo studente, anche durante il tirocinio, sotto la guida di un docente e su problematiche attuali del settore delle biotecnologie farmaceutiche, alimentari, microbiche e vegetali. Il lavoro sperimentale viene svolto presso laboratori di ricerca italiani o esteri appartenenti a Istituzioni Universitarie, Enti di Ricerca, Industrie e Aziende private del settore Biotecnologico. Il superamento della prova finale della Laurea Specialistica dà luogo al riconoscimento di 40 crediti.

Lo studente, considerando anche i crediti acquisiti nella Laurea Triennale, per essere ammesso a sostenere la prova finale deve:

  • aver acquisito 210 crediti per le attività formative di base, caratterizzanti, affini o integrative e a scelta dello studente
  • aver acquisito 35 crediti relativi al tirocinio
  • aver acquisito 5 crediti per le conoscenze linguistiche
  • aver acquisito almeno 10 crediti per la prova finale nell’ambito della Laurea Triennale
    • aver comunicato alla Segreteria Didattica di voler sostenere la prova finale almeno 45 giorni prima della data della
    • Seduta di Laurea
  • aver presentato alla Segreteria Didattica la necessaria documentazione, da ritirarsi presso la Segreteria Studenti, almeno 30 giorni prima della data della Seduta di Laurea
  • aver consegnato alla Segreteria Studenti una copia dell'elaborato scritto su supporto informatico firmato dal relatore, almeno 30 giorni prima della data della Seduta di Laurea
  • aver consegnato alla Segreteria Didattica due copie cartacee dell'elaborato scritto, firmate dallo studente e dal relatore, e un breve riassunto (massimo 1 pagina formato A4) dell'elaborato almeno 15 giorni prima della data della Seduta di Laurea

IMMATRICOLAZIONI E PASSAGGI AL CLBIAA

Gli studenti provenienti dal Corso di Laurea Triennale in Biotecnologie Agro-Industriali possono immatricolarsi al CLBIAA senza debiti formativi.

Gli studenti provenienti da altri Corsi di Laurea Triennale o in passaggio da altri Corsi di Laurea Specialistica, dovranno presentare domanda presso la Segreteria Studenti insieme all'elenco degli esami superati negli altri Corsi di Studio, corredato da votazioni ottenute, crediti acquisiti e programmi dei Corsi seguiti. La documentazione sarà esaminata da un'apposita Commissione che definirà il numero di crediti riconosciuti e indicherà l'anno di corso al quale lo studente verrà iscritto.

SBOCCHI PROFESSIONALI

I laureati nel Corso di Laurea in Biotecnologie Industriali e Agro-Alimentari potranno trovare uno sbocco occupazionale presso laboratori di ricerca pubblici e privati e presso strutture produttive del settore delle biotecnologie farmaceutiche, alimentari e vegetali.

Facoltà di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali

Regolamento Didattico del Corso di Studi in Scienze Applicate ai Beni Culturali attivato nell’ambito della Classe di Lauree Specialistiche 12/S di Conservazione e Restauro del Patrimonio Storico ed Artistico

(approvato nella seduta del Consiglio di corso di laurea del 15.04.03)

Il Corso di Laurea Specialistica conferisce la

Laurea Specialistica in Scienze Applicate ai Beni Culturali

Nell’A.A. 2003-2004 è attivato il primo anno del corso di studi

1. OBIETTIVI FORMATIVI

Il corso è destinato alla formazione di ricercatori ed esperti nel campo della conservazione e dell’archeometria capaci di analizzare i problemi conservativi e i processi di degrado con la conoscenza delle proprietà fisiche, chimiche e strutturali dei materiali, individuando anche i possibili rimedi. Tale specialista dovrà essere in grado di effettuare gli interventi nel rispetto del contesto storico, artistico ed architettonico dei manufatti, contribuendo così al loro migliore inquadramento storico e alla loro conservazione.

  • acquisire una buona preparazione di base in chimica, fisica, matematica, biologia, geologia ed informatica;
  • acquisire sufficienti elementi di cultura storica e artistica, soprattutto per ciò che riguarda le tecnologie antiche e la storia delle tecniche artistiche;
  • acquisire una buona padronanza del metodo scientifico di indagine e delle tecniche di analisi ed interpretazione dei dati per lo studio finalizzato al recupero, alla conservazione e al restauro dei beni culturali anche in realtà complesse;
  • acquisire capacità di organizzare le interazioni di diverse conoscenze disciplinari al fine di affrontare i complessi problemi scientifici relativi al recupero, alla conservazione, alla valorizzazione ed alla fruizione dei beni culturali;
  • acquisire una avanzata capacità di analisi delle problematiche inerenti l’interazioni tra il Bene Culturale e l’ambiente (biologico e chimico-fisico) in cui si trova;
  • acquisire conoscenze avanzate sulle applicazioni archeometriche nei diversi campi d’interesse;
  • acquisire elementi di cultura giuridica e socioeconomica nel campo dei beni culturali, anche a livello di diritto internazionale;
2. CAPACITÀ PROFESSIONALI

Tali esperti, sulla base della conoscenza delle caratteristiche morfologico-strutturali del bene culturale, delle caratteristiche e proprietà dei materiali che lo compongono e delle tecnologie d’intervento, oltre che dei principi dell’archeometria, dovranno essere in grado di studiare i processi di degrado e di dissesto per individuare gli interventi necessari per la protezione del bene. Essi, inoltre,dovranno essere in grado di operare nelle istituzioni preposte alla gestione e alla manutenzione del patrimonio culturale e nelle organizzazioni professionali private operanti nel settore del restauro conservativo e del recupero ambientale. Tra le attività che tali specialisti saranno in grado di svolgere, con ampia autonomia ed elevata responsabilità, in enti pubblici, istituzioni, aziende, società, studi professionali, gestendo risorse tecnico-scientifiche, umane ed economiche, si segnalano in particolare:

  • individuazione ed analisi critica di metodi, materiali, misure e tecniche per il recupero, la conservazione, il restauro e la valorizzazione dei beni culturali;
  • le funzioni di elevata responsabilità nell’ambito di musei scientifici, di «città della scienza», di parchi, di mostre scientifiche;
  • la collaborazione alla progettazione ed alla realizzazione di sistemi informativi per il trattamento dei dati relativi ai beni culturali;
  • l’effettuazione della diagnosi prima e durante l’intervento di conservazione e le necessarie verifiche e prove di collaudo;
  • l’individuazione delle cause e dei meccanismi del deterioramento e la valutazione dei risultati scientifici;
  • la partecipazione ad attività formative finalizzate alla creazione di figure professionali nel settore dei beni culturali.
3. SBOCCHI PROFESSIONALI

I laureati del corso potranno svolgere attività professionali presso aziende ed organizzazioni professionali operanti nel settore del restauro, della tutela dei beni culturali e del recupero ambientale nonché presso enti locali e istituzioni specifiche, quali sovrintendenze, musei, biblioteche, archivi istituti di ricerca pubblici e privati. In particolare si potranno occupare fin dall’inizio, a seconda degli stages e tirocini svolti, di problemi archeometrici o di conservazione relativi alle diverse tipologie di manufatti e ai diversi materiali. Potranno anche svolgere attività professionali per la valutazione di parametri ambientali ed il controllo del microclima in ambienti confinati e non confinati.

4. NORME RELATIVE ALL'ACCESSO

L'accesso diretto (senza debito formativo) ai corsi della laurea specialistica è possibile per chi possiede un titolo di laurea di primo livello conseguito presso l'Università La Sapienza secondo il seguente schema : Laurea in Scienze Applicate ai Beni Culturali e per la Diagnostica della loro Conservazione senza debiti formativi. Laureati di altri corsi di studi, della classe 41 o di altre classi, possono essere ammessi purché, in base alla delibera del Senato Accademico del 13 febbraio 2003, abbiano acquisito un numero di crediti pari a 120 dei 198 crediti minimi previsti dal DM delle lauree specialistiche per la classe 12/S. In tal caso il consiglio del corso stabilirà il numero di debiti formativi da assegnare allo studente e gli proporrà un piano di studi per recuperarlo.

5. CALENDARIO ACCADEMICO

Il corso di studi è organizzato su base semestrale, pertanto ciascun anno accademico è suddiviso in due periodi nei quali vengono svolte le lezioni e le esercitazioni intercalati da periodi di sospensione della didattica in cui vengono tenuti gli appelli degli esami di profitto (verifiche). Il calendario didattico è pertanto così fissato:

I semestre: da ottobre a gennaio;

II semestre: da marzo a giugno.

6. DURATA E CREDITI ASSEGNATI

La durata del corso di studi è di due anni. I crediti che verranno assegnati, comprensivi di quelli acquisiti dallo studente durante il corso di laurea, sono indicati nella seguente tabella:

ATTIVITÀ FORMATIVE DEL CORSO DI LAUREA SPECIALISTICA Attività formative Ambiti disciplinari Settori scientifico-disciplinari CFU

Tot. CFU Di base Discipline matematiche, informatiche e statistiche INF/01 -Informatica ING-INF/05 - Sistemi di elaborazione delle informazioni MAT/03 - Geometria MAT/04 - Matematiche complementari MAT/05 - Analisi matematica MAT/06 - Probabilità e statistica matematica SECS-S/02 - Statistica per la ricerca sperimentale e tecnologica 12 56

Discipline fisiche FIS/01 - Fisica sperimentale FIS/03 - Fisica della materia FIS/07 -Fisica applicata (a beni culturali, ambientali, biologia e medicina) FIS/08 - Didattica e storia della fisica 9

Discipline chimiche CHIM/01 - Chimica Analitica CHIM/03 - Chimica generale e inorganica CHIM/06 - Chimica organica 7

Discipline geologiche GEO/02 - Geologia stratigrafica e sedimentologica GEO/06 -Mineralogia GEO/07 - Petrologia e petrografia 8

Discipline archeologiche, storico-artistiche e della rappresentazione ICAR/17

-Disegno ICAR/18 - Storia dell'architettura L-ANT/06 - Etruscologia e antichità italiche L-ANT/07 - Archeologiaclassica L-ANT/08 - Archeologia cristiana e medievale L-ANT/10 - Metodologie della ricerca archeologica L-ART/01 -Storia dell'arte medievale L-ART/02 - Storia dell'arte moderna L-ART/03 - Storia dell'arte contemporanea L-ART/04 -Museologia e critica artistica e del restauro 20 Caratterizzanti Discipline architet-toniche e del restauro ICAR/16

-Architettura degli interni e allestimento ICAR/19 - Restauro 12 70

Discipline chimiche CHIM/01 - Chimica analitica CHIM/02 - Chimica fisica CHIM/03 - Chimica generale e inorganica CHIM/05 - Scienza e tecnologia dei materiali polimerici CHIM/06 - Chimica organica CHIM/12 - Chimica dell'ambiente e dei beni culturali 31

Discipline fisiche FIS/01 - Fisica sperimentale FIS/03 - Fisica della materia FIS/04 -Fisica nucleare e subnucleare FIS/07 - Fisica applicata (a beni culturali, ambientali, biologia e medicina) 21

Discipline storiche L-ANT/01 - Preistoria e protostoria M-DEA/01 - Discipline demoetnoantropologiche M-STO/08 - Archivistica, bibliografia e biblioteconomia M-STO/09 - Paleografia 6 Affini o integrative Discipline delle scienze della Terra GEO/01

-Paleontologia e paleoecologia GEO/02 - Geologia stratigrafica e sedimentologica GEO/03 - Geologia strutturaleGEO/04 - Geografia fisica e geomorfologia GEO/05 - Geologia applicata GEO/06 - Mineralogia GEO/07 - Petrologia e petrografia GEO/08 - Geochimica e vulcanologia GEO/09 - Georisorse minerarie e applicazioni mineralogicopetrografiche per l'ambiente ed i beni culturali GEO/10 - Geofisica della terra solida GEO/11 - Geofisica applicata 12

Discipline biologiche ed ecologiche BIO/01 -Botanica generale BIO/02 - Botanica sistematica BIO/03 - Botanica ambientale e applicata BIO/05 - Zoologia BIO/06 -Anatomia comparata e citologia BIO/07 - Ecologia BIO/08 - Antropologia BIO/09 - Fisiologia BIO/10 - Biochimica BIO/13 - Biologia applicata BIO/18 - Genetica BIO/19 - Microbiologia generale 26

Discipline giuridiche e economiche IUS/01 -Diritto privato IUS/09 - Istituzioni di diritto pubblico IUS/10 - Diritto amministrativo IUS/11 - Diritto canonico e diritto ecclesiastico IUS/14 - Diritto dell'unione europea IUS/18 - Diritto romano e diritti dell'antichità IUS/21 - Diritto pubblico comparato M-STO/05 - Storia della scienza e delle tecniche SECS-P/02 - Politica economica SECS-P/03 -Scienza delle finanze SECS-P/06 - Economia applicata SECS-P/07 - Economia aziendale SECS-P/08 - Economia e gestione delle imprese SECS-P/10 - Organizzazione aziendale SPS/08 - Sociologia dei processi culturali e comunicativi SPS/10 - Sociologia dell'ambiente e del territorio 10

Discipline tecniche AGR/12 - Patologia Vegetale AGR/14 - Pedologia ICAR/06 -Topografia e cartografia ICAR/07 - Geotecnica ICAR/08 - Scienza delle costruzioni ICAR/11 - Produzione edilizia ICAR/12 - Tecnologia dell'architettura ING-IND/11 - Fisica tecnica ambientale ING-IND/22 - Scienza e tecnologia dei materiali 11

Ambito integrato di sede INF/01 - Informatica ING-INF/05 - Sistemi di elaborazione delle informazioni CHIM/01 - Chimica analitica CHIM/02 - Chimica fisica CHIM/03 - Chimica generale e inorganica CHIM/05 - Scienza e tecnologia dei materiali polimerici CHIM/06 - Chimica organica CHIM/12 - Chimica dell'ambiente e dei beni culturali FIS/01 - Fisica sperimentale FIS/03 - Fisica della materia FIS/06 Fisica per il Sistema Terra e il Mezzo Circumterrestre FIS/07 - Fisica applicata (a beni culturali, ambientali, biologia e medicina) BIO/01 -Botanica generale BIO/02 - Botanica sistematica BIO/03 - Botanica ambientale e applicata BIO/04 - Fisiologia Vegetale BIO/05 - Zoologia BIO/06 - Anatomia comparata e citologia BIO/07 - Ecologia 33 33

BIO/08 - Antropologia BIO/09 - Fisiologia BIO/10 - Biochimica BIO/16 - Anatomia Umana BIO/19 - Microbiologia generale GEO/01 - Paleontologia e paleoecologia GEO/02 -Geologia stratigrafica e sedimentologica GEO/05 - Geologia applicata GEO/06 - Mineralogia GEO/07 - Petrologia e petrografia GEO/08 - Geochimica e vulcanologia GEO/09 - Georisorse minerarie e applicazioni mineralogicopetrografiche per l'ambiente ed i beni culturali GEO/10 - Geofisica della terra solida GEO/11 - Geofisica applicata A scelta dello studente 15 Per la prova finale 50 Altre ( art. 10, comma 1, lettera f ) Ulteriori conoscenze linguistiche, abilità informatiche e relazionali, tirocini, etc. 17

TOTALE 300

7. TIPOLOGIA DEI CORSI.

Un insegnamento è un corso integrato che ha la finalità di raggiungere un obiettivo didattico definito (espresso sinteticamente dal titolo). Esso si svolge nell’arco di un semestre ed è comprensive di esercitazioni, prove pratiche di laboratorio e compiti di valutazione del profitto. Nel caso dei laboratori le ore di lezione diminuiscono con un incremento delle attività pratiche e di discussioni dei lavori svolti. Per alcuni orientamenti sono previste attività integrative di campo, con un eventuale riduzione nel numero dei crediti assegnati alla prova di finale.

8. NUMERO DI ESAMI.

Per una più efficace finalizzazione della formazione sono previsti orientamenti specifici per le differenti aree scientifiche che permettano a tali specialisti di affrontare un lavoro di tesi che consenta loro di inserirsi nel contesto della ricerca scientifica e tecnologica per la prevenzione, conservazione e restauro dei beni culturali. A secondo degli orientamenti il numero di insegnamenti varia da a , fermo restando che vi sono alcuni insegnamenti comuni a tutti gli orientamenti.

9. INSEGNAMENTI.

Nelle tabelle successive sono riportati gli insegnamenti, i crediti formativi, il semestre e l’anno di corso in cui questi insegnamenti sono ripartiti per i quattro orientamenti.

Gli insegnamento previsti per i diversi orientamenti proposti per la Laurea Specialistica in Scienze Applicate ai Beni Culturali

Orientamento sulle metodologie chimiche per il restauro e la conservazione

PRIMO ANNO - i corsi saranno attivati a partire dall'A.A. 2004/05 Crediti : 57

I semestre Chimica del Restauro e Chemiometria Chim/12,Chim/01 Crediti : 6 Istituzioni di Fisica della Materia FIS/03 Crediti :5 Metodi Chimici di datazioni Chim/12 Crediti 3 Laboratorio di analisi e monitoraggio atmosferico. II semestre Chimica Organica Chim/06 Crediti :3 a scelta nell’ambito delle discipline storiche (*) Crediti : 6 Metodi fisici di analisi chimica. Chim/01 Crediti : 4 Laboratorio di chimica del restauro.e della conservazione Chim/12 Crediti :4 Metodologie della ricerca archeologica L-ANT/10 Crediti 5: Chimica dei Materiali Chim/03 Crediti :5

1) Ulteriori abilità linguistiche o informatiche a scelta dello studente: 2 crediti

(*) Discipline storiche: L-ANT/01 - Preistoria e protostoria M-DEA/01 - Discipline demoetnoantropologiche M-STO/08 - Archivistica, bibliografia e biblioteconomia M-STO/09 - Paleografia

SECONDO ANNO -i corsi saranno attivati a partire dall'A.A. 2005/06 Crediti : 63 I semestre Chimica del Restauro e Chemiometria Chim/12, Chim/01 Crediti : 6 Istituzioni di Fisica della Materia FIS/03 Crediti :5 Elaborazione dati FIS/01 Crediti : 5 Laboratorio di informatica FIS/01 INF/01 Crediti 7 Teoria del restauro architettonico ICAR/19 Crediti 5 II semestre Chimica Organica Chim/06 Crediti :3 a scelta nell’ambito delle discipline storiche (*) Crediti : 6 Laboratorio di Fisica per i Beni Culturali FIS/07 Crediti : 7 Laboratorio di elettronica FIS/01

I semestre Archeometria FIS/07 Crediti : 4 Esame a scelta dello studente Crediti :6 Analisi e
gestione dell’inquinamento atmosferico Chim/12 Crediti : 4 Chimica
delle sostanze coloranti. Chim06 Crediti: 4:
II semestre Svolgimento della Tesi Crediti : 45
Orientamento sulle Tecnologie fisiche e dell’informazione per i Beni Culturali
PRIMO ANNO - i corsi saranno attivati a partire dall'A.A. 2004/05 Crediti : 57

Ulteriori abilità linguistiche o informatiche a scelta dello studente: 2 crediti

(*) Discipline storiche: L-ANT/01 - Preistoria e protostoria M-DEA/01 - Discipline demoetnoantropologiche M-STO/08 - Archivistica, bibliografia e biblioteconomia M-STO/09 - Paleografia

SECONDO ANNO -i corsi saranno attivati a partire dall'A.A. 2005/06 Crediti : 63

I semestre Archeometria FIS/07 Crediti : 4 Esame a scelta dello studente Crediti :6 II semestre Svolgimento della Tesi Crediti : 45

Orientamento sulle metodologie e applicazioni geologiche e del territorio

PRIMO ANNO - i corsi saranno attivati a partire dall'A.A. 2004/05 Crediti : 57

I semestre Chimica del Restauro e Chemiometria Chim/12, Chim/01 Crediti : 6 Istituzioni di Fisica della Materia FIS/03 Crediti :5 Materiali Geologici GEO/09,GEO/01,GEO/02 Crediti 7 Archeometria e datazioni GEO/08,GEO/09 II semestre Chimica Organica Chim/06 Crediti :4 Esame a scelta nell’ambito delle discipline storiche (*) Crediti : 6 Struttura e mofologie del territorio GEO/04,GEO/03,GEO08 Crediti 11 Geofisica Applicata GEO/11,GEO/02 Ulteriori abilità linguistiche o informatiche a scelta dello studente: 2 crediti (*) Discipline storiche: L-ANT/01 - Preistoria e protostoria

M-DEA/01 - Discipline demoetnoantropologiche M-STO/08 - Archivistica, bibliografia e biblioteconomia M-STO/09 - Paleografia

SECONDO ANNO -i corsi saranno attivati a partire dall'A.A. 2005/06 Crediti : 62

I semestre Archeometria FIS/07 Crediti : 4 Esame a scelta dello studente Crediti :6 II semestre SVOLGIMENTO DELLA TESI TIROCINIO SU SITI DI BENI CULTURALI CRDITI 5 TESI SPRIMENTALE Crediti : 40

Orientamento sulle metodologie biologiche per la conservazione ed il recupero

PRIMO ANNO - i corsi saranno attivati a partire dall'A.A. 2004/05 Crediti : 59

I semestre Chimica del Restauro e Chemiometria Chim/12,;Chim/01 Crediti : 6 Istituzioni di Fisica della Materia FIS/03 Crediti :5 Tafonomia e archeologia funeraria BIO/08 Crediti :5 A scelta tra Botanica siste-matica BIO/02, o Zoologia sistematica BIO/05 Crediti :4 Entomologia applicata. BIO/05 Crediti: 5 Insegnamento a scelta nell’elenco (a) II semestre Chimica Organica Chim/06 Crediti :4 Esame a scelta nell’ambito delle discipline storiche (*) Crediti : 6 Metodologie paletto-botaniche e palinologiche BIO/02 Crediti : 5 Conservazione della biodiversità e progettazione ambientale BIO/03,BIOO5 Crediti : 4 Metodologie della ricerca archeologica L-ANT/10 Crediti 5: un insegnamento a scelta nell’elenco (b) Crediti 5

(a)
tra Anatomia umana, Controllo del deterioramento di materiali cartacei ed archivi, Entomologia, Microbiologia ambientale, Paleobotanica, Patologia vegetale
(b)
tra Antropologia applicata alla ricostruzione delle popolazioni del passato, Archeozologia, Dendrocronologia,

Paleontologia Ulteriori abilità linguistiche o informatiche a scelta dello studente 2 crediti (*) Discipline storiche: L-ANT/01 - Preistoria e protostoria

M-DEA/01 - Discipline demoetnoantropologiche M-STO/08 - Archivistica, bibliografia e biblioteconomia M-STO/09 - Paleografia

SECONDO ANNO -i corsi saranno attivati a partire dall'A.A. 2005/06 Crediti :

I semestre Archeometria FIS/07 Crediti : 4 Esame a scelta dello studente Crediti :6 Teoria del restauro architettonico II semestre SVOLGIMENTO DELLA TESI Crediti : 45

10. VALUTAZIONE

I crediti relativi ai singoli corsi vengono acquisiti a seguito della prova di verifica, che comporta l’assegnazione di un voto di merito. In tutti i casi in cui sarà ritenuto opportuno, per facilitare o rendere più efficaci l’apprendimento e/o la verifica, potranno essere previste prove «in itinere», che concorreranno a formare il giudizio finale. Di regola gli studenti dovrebbero sottoporsi alle prove di verifica nella seduta di esame che segue la fine del corso. La valutazione del profitto individuale dello studente, per ciascun corso di insegnamento, viene espressa in trentesimi; il voto minimo per il superamento dell'esame è 18/30. Lo studente consegue i crediti quando ne supera positivamente la verifica. Alla valutazione finale per ciascun corso, cioè all'assegnazione del voto, concorrono, ove applicabili, i seguenti elementi:

un esame scritto, preferibilmente distribuito in più di una prova scritta da svolgere durante il corso un esame orale il lavoro svolto a casa e la sua presentazione in aula

La valutazione dei corsi tenuti in sequenza e riguardanti argomenti strettamente correlati può essere unica, cioè basata su un esame scritto e su un esame orale finali. Ciò è applicabile per un massimo di due corsi successivi.

11. APPELLI E SEDUTE DI ESAME.

Sono previste tre sessioni di esame per anno, esse hanno luog o nei periodi di interruzione dell’attività didattica. La sessione di settembre è considerata una sessione di recupero. Gli esami possono essere sostenuti nelle sessioni successive al termine del corso. Il calendario degli esami è, di conseguenza, così fissato:

Febbraio - appello di esami, di regola dei corsi svolti nel primo semestre; Giugno-Luglio - appello di esami estivo; Settembre - appello di esami autunnale.

12. PROVA FINALE

La tesi di laurea viene assegnata all'inizio del II anno. Il testo della tesi è costituita da un documento scritto che rappresenta i risultati di uno studio, teorico o sperimentale, su argomento di ricerca. Esso può essere anche scritto in inglese.

La votazione finale proviene dalla media pesata (in base ai crediti) dei voti conseguiti agli esami, dal punteggio assegnato alla Tesi di laurea e da ulteriori elementi rivolti ad incentivare il superamento degli esami nei tempi stabiliti dagli ordinamenti didattici. La votazione finale viene espressa in centodecimi, con eventuale lode.

Roma, 15 Aprile 2003

DOPO LA LAUREA TRIENNALE

Con il nuovo sistema di formazione universitaria, alla fine del triennio, ogni studente laureato può scegliere se utilizzare il proprio titolo di studio nel mondo del lavoro oppure proseguire la sua formazione in un biennio specialistico. L'ampio spettro di conoscenze acquisito nella laurea triennale consente al laureato in Matematica di trovare collocazione in diverse aree professionali. I curricula maggiormente rivolti alle applicazioni consentono un inserimento nelle aziende del campo informatico, nei laboratori dell'area chimico/farmaceutica, in banche ed assicurazioni con qualifiche ditecnico/programmatore. Nel caso lo studente decida di continuare, potrà scegliere fra molti bienni specialistici (non necessariamente di area matematica). A "La Sapienza" sono attive 3 lauree specialistiche (biennali) di area matematica, sono: "Matematica", "Matematica per le Applicazioni" e "Didattica e Storia della Matematica". Ogni laurea specialistica fornisce opportune possibilità di inserimento nel mondo del lavoro ed una preparazione adeguata al proseguimento degli studi. Le possibilità offerte da "La Sapienza" in questo campo sono notevoli: scuole di specializzazione, master di secondo livello e molti dottorati di profilo scientifico.

DOPO LA LAUREA SPECIALISTICA

Oltre agli sbocchi professionali, già messi in evidenza, la laurea specialistica apre le porte a numerosi corsi post-lauream. Ecco quelli organizzati direttamente dal Dipartimento di Matematica de "La Sapienza".

Master di secondo livello in Calcolo Scientifico

Il Master vuole dare una formazione rigorosa nell'area del calcolo scientifico, con particolare riferimento alla matematica necessaria per affrontare e risolvere problemi in vari campi applicativi ed all'utilizzo di metodi e strumenti di calcolo moderni ed avanzati. Particolare attenzione verrà quindi posta sulle aree di applicazione, sulla visualizzazione dei dati e sull'utilizzo di librerie scientifiche numeriche e grafiche. Il programma si rivolge sia a studenti a tempo pieno che a studenti lavoratori, poiché la gran parte delle attività si svolge nelle ore pomeridiane. Il Master fornisce un titolo direttamente spendibile nel mondo del lavoro in un'area in rapido sviluppo. Per ulteriori informazioni: http://www.mat.uniroma1.it/didattica/mastercs

Scuola di Specializzazione all'Insegnamento Secondario (SISS)

La SSIS, Scuola di Specializzazione per l'Insegnamento Secondario, è un corso di 2 anni che permette l'inserimento nelle graduatorie permanenti ed è unica per tutte le università del Lazio. È organizzata per indirizzi ed ha un numero program-mato con graduatoria stilata in base a titoli e ad un esame. Ha frequenza obbligatoria. Le attività della SSIS sono organizzate in quattro aree: la didattica generale, la didattica disciplinare, il laboratorio e il tirocinio. Per ulteriori informazioni: http://w3.uniroma3.it/iscriversi/SSIS/ http://w3.uniroma1.it/carfid/ssis.htm